Ciò che ero solito amare non amo più: mento l'amo ma meno, ecco ho mentito ancora, amo ma con più tristezza. Finalmente ho detto la verità! Amo ciò che amerei non amare... Ti odierò se posso, se no, t'amerò contro voglia...
Sappiamo guardare lontano ma non riusciamo a trovare lo sguardo di chi sta in fronte a noi e mentre il mondo ci ricopre di rumori scordiamo il tempo per ascoltare il nostro respiro, mentre la terra si sta popolando sotto i nostri vestiti siamo sempre più soli. Inutile che mi scrutiate con le vostre facce scettiche me l'hanno già detto in tanti che le parole non cambiano il mondo ma io non smetto di crederci e giorno dopo giorno vi sputo in faccia il mio cuore anche a costo di dissanguarmi, se non trovate il coraggio di accogliere il suono del vento allora continuate pure a cercare quel sole ipocrita e quell'acqua piatta dove credete di essere al riparo dai vostri pensieri, dai vostri problemi. Se invece ancora vibra qualcosa in voi allora cercate la forza di non metterlo a tacere, porgetemi la vostra mano perché ho un immenso bisogno di voi, portate il vostro passo affianco al mio, lasciate i pregiudizi e non abbiate paura di condividere la vostra splendida sfumatura perché le diversità ci uniscono. Se non vi fidate di ciò che scrivo guardate il cielo perché io sono soltanto un uomo che ha ancora tutto da imparare, se avete ancora la presunzione di non aver bisogno di nessuno guardate il cielo perché non esistono arcobaleni di un colore solo.
Tic tac, voce incessante del tempo scandito che inesorabile scorre; delle ultime luccicanti gocce che scendono da una gronda, residuo della cessata pioggia.
Tic tac, un ritmo obbligato, una necessaria cadenza, una misura per il tuo respiro, per cogliere il pulsare dell'universo, il fremito della vita, per armonizzare con l'immenso.
Tic tac, il battito del cuore, il palpitar della gioia, dell'amore, sprazzi di accecante luce, marcate note di melodie arcane.
Tic tac il tuo passo frettoloso verso di me, desideroso di abbracciarti.
Ricordi di una passione vissuta, della frusta: vorrei portarne i segni per sempre; della corda, così stretta da provocare piacere; delle catene, così forti da tenere prigionieri il cuore e la carne, orgasmo di simbiosi perfetta! Così gli telefonai. Era il piacere nei nostri occhi che volevo rivedere, erano i rivoli viscosi della lussuria che desideravo tra le gambe. Tra le labbra dei sensi il sapore dolce, salato, intenso, di lui, di me, di noi, del sesso e della rara forma d'amore eclissato.
La felicità confonde i colori, e di notte gli odori divengono tutti uguali. Ma ad un tratto il cielo si strappa… Forse la pioggia non farà più ricordare, portandomi di nuovo ad amare; forse la pioggia bagnerà le distanze, cancellerà i rancori e scioglierà i confini; forse la pioggia ci condurrà ancora vicini. Quando la solitudine slaccerà il nodo nel petto, la pioggia bagnerà l’amore fino alla fine del respiro, non ci sarà più da bere il vino e ritorneremo di fronte al nostro destino.
Un attimo Un attimo e può accadere di tutto... In un attimo ho incrociato il tuo sguardo, E la mia vita è cambiata. In un attimo mi sono innamorata di te, E mi sono lasciata trasportare dall'emozioni In un attimo io ho vissuto veramente E dopo in un attimo tu hai cancellato tutto lasciandomi lì sola... un attimo... già solo un attimo...
Quando pensi tu sia importante per qualcuno come un'amica, dopo averla consolata perché non riusciva a capire cosa volesse dal suo fidanzato e dalla sua vita, quando sei stata tutto il tempo a consolarla mentre potevi benissimo fare altro Sentir dire da lei: sei la persona più importante della vita!... ma riferito a colui che l'aveva ferita, maltrattata, accusata. Fa sì che tu ti senta ferita, ingannata, ma soprattutto senti di aver perso una parte del tuo cuore che avevi conservato solo per lei.
Colonne di nero veleno sputate da mostruose ciminiere imbrattano il fulgido azzurro del cielo; tutto si tinge di grigior di morte, piovono acide piogge che contaminano i fertili campi e le pure sorgenti e le fresche falde. Dentro cappe funeste volan gli uccelli, mentre il mare sempre più povero discarica diventa e non profuma.
Quanta violenza alla Natura che ci ha dato la vita e ci sostiene! Chi dà diritto a questo insano uomo di seminar rovina in ciò che suo non è, in un mondo in cui soltanto precaria ospitalità gli è concessa.
Ed i nostri eredi cosa troveranno? Un retaggio di aggressivo cemento, di rifiuti, di scorie mortali, oceani boccheggianti, cieli violati da corpi spaziali vaganti come muti inquietanti fantasmi; non più profumi di natural freschezza ma l'appestato tanfo dei miasmi.