Poesie personali


Scritta da: MaZdArX8 Webmaster
in Poesie (Poesie personali)

La Gente

Le persone intorno a me
false e smemorate sono,
schiave e col capo chinato
quando camminan per la strada sporca
e più pulita delle loro coscienze
Le persone dimenticano
ricordano se stessi
e si rinchiudon in lutto
quando non possiedon altro
che pensieri dimenticati
e raramente scartati
La gente non è poca
è apparentemente uguale,
ognuno è libero di fare
ma nessuno è libero da ciò
che riporta a ritrovare se stessi
come un anello dipendente dai precedenti
Abbiamo tutti un unico peso
ma il cuore
sceglie la sofferenza migliore
per ciò che perde
e la gioia migliore
per ciò che accoglie

Soffro nel conoscere il futuro,
volo nei pensieri
quando alzo il mento
e con gli occhi chiusi
ascolto la nota più alta
che il silenzio mi concede

Apparentemente sorrido
nel vivere il presente
senza vedere e senza sentire
le stesse bugie
a cui tutti fingono di credere

Nulla è eterno ma niente finisce
La gente sorride ma nessuno è felice
Immagino un mondo diverso
Dove la gente...
È semplicemente se stessa.
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    Scritta da: Alessandro Bonfanti
    in Poesie (Poesie personali)

    Parole per il mare nero

    Ho camminato passi che avevo dimenticato
    fra queste signore da tempo inascoltate,
    ho assaggiato i colori che ti rendono vivo
    fuori dal buio che avvolge la nostra libertà
    ma come può questo cielo essere diverso
    se l'uomo non ha il coraggio di guardarlo;
    come può questo mare renderci partecipi del suo fondo
    se gli occhi restano in superficie;
    come può questo fuoco scaldarci le anime
    se tu hai paura di amare;
    come posso smuovere dai polmoni questa polvere
    se mi manca il tuo respiro.
    Ed io da queste vallate continuo a scrutare quelle onde
    che un tempo non si frantumavano sugli scogli,
    continuo a cercarti
    sorretto dalla luce di questo faro.
    Ti prego non crollare anche tu
    nel baratto che questa vita ci propone,
    quello sguardo e quelle ali mi hanno insegnato
    che tutto può esser condiviso
    perché proprio quando non avevo niente
    ho capito che ero tutto,
    mi mancavi solo te,
    mi manchi solo te
    ed io continuerò a cercarti
    in questo mare nero
    finché ai miei occhi
    giungerà ancora l'immagine di te.
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      Scritta da: Alessandro Bonfanti
      in Poesie (Poesie personali)

      Anche se il mondo se n'è andato

      Osserva un albero:
      nelle sue curve c'è la perfezione della vita;
      eppure l'uomo lo taglia
      quando la sua superbia lo acceca.
      Ma non ha previsto una cosa:
      un albero può essere abbattuto,
      un fiore essere reciso,
      un lago può esser prosciugato,
      un fiume può essere inquinato,
      ma il cuore di un amico no.
      Perché nel suo sangue
      scorre amore puro,
      nel suo sangue
      scorre amore vero
      e l'amore supera il mondo intero;
      perciò un amico,
      se è un amico
      perderlo non potrai mai;
      un amico,
      se è un amico
      ti è sempre affianco anche se non lo sai.
      Puoi renderlo ridicolo,
      puoi togliergli il tuo sguardo,
      puoi uccidere il suo orgoglio,
      puoi ferirlo con le tue armi
      ma un amico,
      se è un amico
      volerti male non potrà;
      un amico,
      se è un amico
      fra dieci giorni, cent'anni o mille vite ci sarà;
      un amico,
      se è un amico
      anche se in mondo se n'è andato ti amerà.
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        Scritta da: Alessandro Bonfanti
        in Poesie (Poesie personali)

        Grazie!

        Mi chiedo cos'hai guadagnato
        quella sera;
        mi chiedo cos'hai guadagnato
        su quella panchina;
        mi chiedo cos'hai guadagnato
        ad ascoltarmi;
        mi chiedo cos'hai guadagnato
        a capirmi;
        e mi chiedo cos'hai guadagnato
        a non abbandonarmi.
        Io non so cosa posso darti in cambio,
        posso darti uno sguardo sincero
        se avrai bisogno di verità,
        posso darti una mano
        se mai potrà esserti utile,
        posso darti un sorriso
        se ti potrà risollevare quando la vita ti farà cadere,
        posso darti i miei sogni
        se potranno rendere più colorata la nostra realtà,
        posso darti la mia amicizia
        se avrà la presunzione di migliorare un solo attimo del tuo tempo,
        posso darti queste parole
        se leggendole ti potranno recar piacere.
        Lo scambio non è equo
        ed io non ignoro
        che ricevo da te
        molto più
        di ciò che posso darti io.
        Ma forse è questa
        la cosa più preziosa
        che hai guadagnato
        imparando a fare qualcosa di giusto
        senza aspettarti nulla in cambio,
        hai guadagnato ciò che ora tu sei:
        un uomo,
        un uomo vero,
        un amico vero
        ed io per questo
        non posso che dirti
        grazie!
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          Scritta da: Cleonice Parisi
          in Poesie (Poesie personali)

          Arroccato nel Cuore

          Arroccato nel cuore,
          alte e solide mura avrà innalzato la tua paura
          attorno a quelle che crederai
          le tue certezze;

          Fermerai il graffiare dell'insensato vento
          ma il tuo invalicabile scudo
          limiterà anche i semi nuovi;

          Il vento troverà muro
          il muro combatterà vento
          e il tuo cuore resterà nel suo tormento
          a ribollir nelle acque stagnanti
          dove solo il riconsiderare antiche conquiste
          farà vibrar in superficie le acque
          ma non ne scuoterà i torbidi abissi;

          Riconsidererai
          alla luce della tua fioca candela
          e nella penombra della tua comprensione
          non scorgerai il cielo acceso
          al di là del tuo muro,
          che busserà con mani di vento
          alla tua porta chiusa.

          Riconsidererai,
          sempre e solo bevendo dalle tue torbide acque;

          Abbatta le mura l'arroccato nel cuore
          e faccia transumar i venti
          dal fuori al dentro
          e dal dentro al fuori.

          Sacra è l'icona dipinta dalla sua mano
          ma se occhio non coglie l'arcobaleno
          da quali colori avrà allora attinto le sue tinte.

          Abbatta le mura l'arroccato nel cuore
          e respiri il vento del vivere
          il suo graffio spinoso
          altro non è che il guanto
          della carezzevole comprensione.
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            Scritta da: Daduncolo
            in Poesie (Poesie personali)

            La fine di tutto

            In quella caliginosa e vuota stanza,
            mi adagio sul letto ormai priva di lei,
            tenendo stretto tra le mie tremanti mani
            la sua scarlatta veste dal profumo ancora
            fin troppo vivo, d'acqua di rose.

            Malgrado non vi sia, il suo ricordo
            mi giunge sino al cuore e come un filtro
            magico mi fa credere tuttora che lei
            sia ancora distesa li, in quelle morbidi
            lenzuola di seta, mi volto e comprendo che tutto ciò
            è solo un sogno; ancora una volta i miei occhi
            riprendono a luccicare come stelle nel cielo,
            ed il mio sorriso sino a poco
            tempo fa vivo, si spegne nel ricordo di
            quella sua foto nel comò.

            Mi guardo attorno e nella stanza sul
            quale sono avverto la sua presenza,
            con follia ma disperazione divulgo parole,
            e queste, invano risuonano nella vuota e desolata stanza.
            Una leggiadra brezza fresca si espande dalla
            finestra alla stanza, accarezza il mio corpo
            e gela l'animo mio che non si rassegna al
            pensiero di averla persa per sempre.

            Alzo gli occhi al cielo e cerco una eventuale
            risposta a questo mio dolore che non trova pace
            e nel baratro di un esistenza che non ha più senso
            aspiro a divenire cenere, polvere, come ciò
            che ne rimane della mia vita.

            A gran voce chiamo il più bel dono
            che lei donna creatrice mi donò, giunta
            dinanzi a me, le presi la mano e gli diedi un bacio
            sul viso e con l'animo infranto dissi: figlia mia!
            La donna di casa adesso sei tu, la mamma è
            volata via, gli angeli l'hanno fatta
            diventare una di loro, ma ricorda che lei rimane
            viva nel nostro cuore attraverso
            il suo ricordo...

            Tutto questo eterno girare, senza te non mi diverte più,
            per questo chiedo di venire con te la su...
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              Scritta da: India Rossi
              in Poesie (Poesie personali)
              Gioco di ombre
              disegnato dal vento
              gioco di forme che prendono vita
              ... ombre distrutte in un attimo
              ombre rinate dopo un grande silenzio
              giochi danzanti
              forme diverse
              fantasie dimenticate
              nascoste nel fondo dell'anima
              mai scordate
              sensazioni mai dimenticate...
              vento che sibili e che racconti
              quante parole mi hai portato
              vento che ascolti tutti i segreti
              fa che io veda ancora una volta l'ombra
              che tu per me hai disegnato...
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                in Poesie (Poesie personali)

                Il cammino diritto verso la luna

                Da piccola cercavo di toccare le stelle con un dito,
                sperando di trovare il cammino diritto verso la luna.
                Nonostante i miei fallimenti per raggiungerlo,
                me ne stavo sempre li su quel davanzale
                a fissare qualcosa che avevo sentito chiamare irraggiungibile,
                ma dentro di me era tutt'altro.
                Piccola com'ero mi pensavano una ragazzina
                che con la fantasia amava viaggiare,
                ma non era di astrattezza che sentivo il bisogno
                ma qualcosa di concreto per toccare un sogno.
                Mi guardavano con occhi sospettosi,
                come se stessi pianificando in modo pericoloso
                e io li contraccambiavo con occhiate
                che trasmettevano voglia di nuotare,
                in un oceano senza fine
                arricchito di insidie e sfide;
                e ti aiutava a credere che appoggiarsi alla finestra
                e guardare il cielo anche con la tempesta,
                cercando di raggiungere ciò che splendeva lassù in alto,
                non è come superare un impossibile salto
                ma come una salita fatta da scale di pietra,
                la quale scalare cn i nostri piedi di creta.
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