Scritta da: Oriella Beretta
in Poesie (Poesie personali)
Note stonate
Povero cuore!
Quante note stonate
ha dovuto ascoltare
da chi amava senza musica
mentre tu suonavi armonie.
Composta domenica 19 novembre 2017
Povero cuore!
Quante note stonate
ha dovuto ascoltare
da chi amava senza musica
mentre tu suonavi armonie.
Vivo con un'anima randagia
che annusa gli angoli della vita,
che si nutre di carezze e di sole,
che cerca la sua casa
dentro al tuo sorriso.
Torno a casa,
solitudine.
Ritorno
dove la falsità
non può entrare,
dove la porta
si chiude
ad ogni aridità,
dove l'amore
non è un'oggetto
ma un sentimento.
Torno a casa,
solitudine...
Se davvero vogliamo qualcosa,
la sentiamo
con tutto noi stessi,
dovremmo andare
a prendercelo.
Il resto,
sono solo parole.
Perse.
Nel vento...
Un giorno passeggiando
nella natura dei boschi,
notai una lunga callaia
e curiosamente
mi avvicinai ed entrai.
Le siepi così fulgide e alte,
mi fecero spiare
su in cielo,
un qualcosa di ammirabile,
era una nuvola
a forma di cuore.
Rimasi talmente fatato,
che la contemplai
per molto tempo.
Abbassai per un istante
lo sguardo benevolo,
poi lo rialzai nuovamente,
per riguardare, solo
che la via era cessata,
e sentii soltanto le grida
della natura uccisa,
trasformata in nuvole di fumo
dalle centrali nucleari.
Integro,
maestro,
eroe,
giocatore,
fantasmagorico,
utopistico,
sognatore,
spensierato,
felice.
Che anima sublime,
che grazia infinita,
che rimpianto immenso nutro,
eppure ammirando la scatola
dei miei vecchi ricordi
quel rimpianto
sovente diviene giocondo...
Leggera come un morbido cuscino,
rilassante come lo scorrere di un ruscello,
stupenda come la natura sempreverde,
ammirabile come uno stormo di uccelli,
unica come la felicità di una donna
quando aspetta un bambino.
Non è mai maligna,
è sempre benevola,
mi fa vivere
e non sopravvivere,
è un lume dilettevole
attaccato alla mia
immensa fantasmagoria.
L'arte del piacere,
l'arte di ascoltare
la mia canzone prediletta.
Nulla avviene per caso,
poiché bussano alla mia porta
certi sogni che vorrei avere,
insistono e scavano,
mi raggiungono dal solco sottostante,
lì dove nessuno
è ancora arrivato, schiacciano la paura
e comprimono l'angoscia,
raggi lunari che nessuno
ha abbandonato per me.
Faccio piccoli balzi,
mi stacco da terra
pronta a prendere il volo.
In una magica pioggia d'inverno
riscrivo il mio nome
e il senso del pensare ancora, un'altra volta.
Non aggrapparti a chi
getta false speranze nei tuoi vicoli bui,
là sotto si sono consumati folli crimini.
Ogni parola prenda il suo posto
e doni respiro, le mie tessere perdute
hanno proibito il tuo inganno.
Alzati uomo che con me dividi la penna di un cappello patriota per un sì di libertà.
Al voto ti chiamo per raccontare la storia di un eroe di democrazia dove la parola
si confonde di virtù per raccontare leggi buone per noi.
La libertà sei tu, mia speranza che vive e non lascia ad altri decidere.
Il voto è un diritto, venduto: l'inganno!
La scelta mirata ragione di noi.
Libertà, libertà...
un cammino di fede per un vessillo e uno scudo.
Fatti mannaia di chi non ci ama ma contratta ogni vita, il destino di tutti.
Sii popolo, Tu eroe silenzioso che attraversi le mie vie.
Non dichiarare quel nome conservato nel cuore.
Spera e prega in un'Italia dei valori.
Sei mia stella parte di un firmamento di questa sottile e silente guerra.