Poesie personali


Scritta da: Fragolosa67
in Poesie (Poesie personali)
Rabbia ribolle e acceca ogni speranza a chi nega l'esistenza
di un fato e di un paventato perdono.
L'anima mia more ogni ora e
si riveste di speranza ad ogni levar di sole fino al tramonto.

Menzogna mi fu donata e collera per
quel desistere di ogni essere che per ogni loco,
per tutti i venti si dibatte e canta verità inesistente.
La vita terrena non quella eterna!

La croce degli omini energia che si veste,
sfuma e more per incantare e nutrire l'anima.
Un bocciolo,
la spiga e il suo frutto.

Vita mi soffi dentro per condurmi in un deserto che solo a me appartiene.
Vi trovo la pace.
La sorpresa.
Forse il mio coraggio di essere solitario in un cosmo imponente.

Rido di questo destino che ignoro: lo sfido!
Dovrei temerlo in vita invece lo vivo e, ad ogni passo risolto , determinato  continuo il mio cammino.

So che domani ad attendermi è l'infinito.
Composta giovedì 13 luglio 2017
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    Scritta da: Martina Boselli
    in Poesie (Poesie personali)
    Vi auguro il coraggio
    di chiudere una storia
    quando il capitolo
    della vostra vita
    non è entusiasmante
    non vi suscita forti emozioni
    non vi fa chiedere
    "chissà cosa c'è dopo
    non vedo l'ora di scoprirlo"
    vi auguro il coraggio
    di andarvene senza voltarvi mai
    quando avete dato
    tutto voi stessi
    senza pretendere nulla in cambio
    ma in fondo ci speravate
    perché chi dà amore,
    vuole riceve altrettanto amore.
    Vi auguro il coraggio
    di stare da soli
    di accettarvi
    amarvi
    riscoprirvi
    e reinventarvi ogni volta che serve
    perché l'amore per se stessi
    deve essere più forte
    di quello occasionale
    verso un altro qualunque.
    Vi auguro il coraggio
    di dire "basta"
    "è tardi"
    "merito di più"
    perché la vita è una sfida
    e le persone devono
    camminarci accanto
    non davanti
    non dietro
    accanto
    perché quello è il posto
    di chi sostiene
    di chi vuole bene davvero.
    Vi auguro il coraggio
    di raccogliere i pezzi
    metterli in un sacchetto
    mentre vi chiederete
    "e adesso che me ne faccio?"
    Li riordinerete
    e li attaccherete uno ad uno
    mentre vi direte
    "riparto da qui. Ecco cosa faccio."
    Perché il vero coraggio
    non è stare fermi ad aspettare
    che qualcosa
    o che qualcuno
    possa cambiare
    il vero coraggio
    è prendere tutto ciò che
    puoi prendere
    e non perdere alcuna parte di te
    perché sarà quella a metterti in salvo.
    Vi auguro il coraggio
    di andarvene
    quando non c'è più nulla
    da fare
    né da dare.
    Perché ad un certo punto
    chi conta davvero
    chi ci sarà sempre
    siete soltanto voi
    abbiate il coraggio
    di capirlo.
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      Scritta da: Mariacarmela Scotti
      in Poesie (Poesie personali)

      Per amarla

      Per amarla
      bisogna avere
      il cuore
      in mano
      e l'immaginazione
      di un bambino.
      Per amarla
      bisogna innamorarsi
      del suo lato oscuro,
      dei suoi difetti,
      di quel suo lato che non piace a nessuno.
      Per amarla
      bisogna esserle accanto
      sia nei buoni
      che nei cattivi momenti,
      con i suoi capricci,
      con le sue paure,
      le sue sciocchezze
      e i suoi difetti.
      Per amarla
      bisogna amare
      la sua follia,
      i cambiamenti
      d'animo
      e la sua particolare forma
      di dirti ti amo.
      Per amarla
      bisogna amarla,
      ma sul serio.
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        Scritta da: Martina Boselli
        in Poesie (Poesie personali)
        Ho sognato di te
        mi chiamavi
        come facevi
        quando ero piccolina
        mi sono voltata ed eri lì
        ridevi
        ti ho sorriso
        il tuo viso quasi non lo ricordavo più
        ci siamo stretti in un abbraccio
        poi abbiamo passeggiato
        tenendoci per mano
        siamo stati in silenzio tutto il tempo
        era uno di quei momenti
        in cui le parole avrebbero
        prodotto solo tanto rumore
        il silenzio ci bastava
        parlava al posto nostro
        è stato magico
        mi hai detto che era ora di andare
        ti ho guardato
        ero triste
        mi hai sorriso
        sapevo che dovevi andare
        allora va pure
        ti tengo stretto
        tra le palpebre dei miei occhi
        non ti lascio andare facilmente
        sei qui
        resti qui dentro
        ti ho impresso in questi occhi miei
        ci sono.
        Ora ti lascio andare
        ma resti dentro
        non temere
        ora ti ricordo
        ora non mi sfuggi più.
        Ciao nonno.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Sfogliamo ogni giorno il nostro calendario della vita
          appeso al muro di casa e negli occhi dei nostri amici.
          Le ombre della notte si rintanano nel nostro buco nero
          nascosto nel puro silenzio dei nostri occhi azzurri o neri.

          Ogni giorno nasce un nuovo stupore guardando il sole
          che illumina un bambimo giocando con un bianco fiore.
          Allunga le sue manine nel charore del giorno che avanza
          in attesa della mattutina carezza che le darà la mamma.

          Noi intanto allunghiamo le mani sulla luce del nuovo giorno
          cercando parole nuove che un domani avranno un senso.
          Passano le ore, maturano i giorni, i capelli diventano grigi
          i calendari segnano il passo del tempo sempre lo stesso.

          Sfogliamo da vecchi un altro piccolo e vecchio calendario
          dove gli anni nuovi sono le rughe che portiamo appresso.
          Ricordando le nuvole nere passate nel cielo della vita
          sappiamo che il sole ha asciugato ombre, dolori e ferite.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)

            I tempi della droga dura

            Era difficile decifrare il silenzio dell'uomo
            seduto solo sulla panchina di un giardino
            perduto dietro colombe bianche in volo.

            Erano gli anni della droga sporca e dura
            su marciapiedi con siringhe di giovani rotti
            penzolando su altalene di falsi e neri sogni.

            Erano i funamboli moderni su fili di vetro,
            su palcoscenico di ferro spinato arrugginito
            tra bambole umane e bottiglie piene di fumo.

            Erano mani che stringevano notti senza stelle,
            lune vagabonde in un cielo di colori senza meta,
            gatte che inseguivano odori di cibo senza carne.

            Erano gli spettri scheletriti della droga maledetta
            comprata con soldi rubati o strappati da borsette
            puntando false pistole o siringhe appena usate.

            Sono finite le tristezze di madri piangendo i figli,
            restano le amarezze di nuove erbe, fiori e veleni
            coltivati da assassini umani in cerca di piaceri.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Un nastro azzurro all'occhiello
              un messaggio di speranza negli occhi
              una lacrima di dolore nelle mani
              un grido umano pieno di tristezza.

              Fra le nuvole bianche del cielo rossastro
              un palloncino azzurro gioca col vento
              porta un verde messaggio di libertà
              per chi soffre in un "zulo" da spavento.

              Passano i giorni, ti cresce la barba,
              il silenzio è pieno di fantasmi,
              gli occhi leggono nel buio
              i giorni trascorsi in libertà.

              La morte è dolce sotto il sole,
              la vita è inferno sotto terra.
              Le ferite fatte dagli uomini
              sono croci che sanguinano dentro.

              Non ti sei arreso a uomini violenti
              non ti sei fatto avvolgere dalla demenza:
              la vita è un sogno che si vive svegli,
              mentre la libertà è una conquista lenta.

              Un nastro azzurro all'occhiello
              molte mani bianche sul muro
              tuo figlio gioca nella memoria
              aspettando l'aurora del futuro.
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                Scritta da: Aquilablu59
                in Poesie (Poesie personali)

                Goccia

                Chissà se hai ancora in te,
                il ricordo di me...
                una piccola goccia che bagna il cuore,
                dove c'era il sesso condito, dall'amore.
                Dove il sogno, bussava al cuore.
                Eppure era bello, magico, dolce,
                avvolto dalla passione.
                Forse hai dimenticato,
                il momento,
                forse nel tuo momento,
                ti sfiorano altri momenti.
                Forse la tua vita, è fatta da molti momenti,
                e la mia vita, è piena solo di quel momento.
                Dove tu, mi hai insegnato a far l'amore.
                Dove io, non sono riuscita, a farti amare.
                Nella diversità, ci siamo trovati.
                Dove eravamo grandi, in quel che eravamo.
                Dove l'alta marea, ci ha nascosti,
                agli sguardi furtivi, del nostro io.
                E nel blu del mare, siamo naufragati.
                Piccole onde, allontanate dalla riva,
                senza rifugio, senza alternativa.
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                  Scritta da: Antonio Belsito
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Che le stelle hanno pietà
                  anche quando la luna è a metà
                  e cullano del ciel
                  desio
                  in un fruscio di foglie
                  svegliate dalla brezza del mare
                  mentre rena si rincorre
                  e i grilli stornellano
                  e le lucciole accendono
                  colori
                  di scoperta.
                  E i fiumi
                  più o meno stanchi
                  cercano il percorso
                  per sgorgare
                  senza dannare
                  e i fiori
                  nel buio
                  con i loro petali setati
                  rassicurano di delicatezza.
                  Ed è garbo.
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