Poesie personali


Scritta da: Scyna Suffiotti
in Poesie (Poesie personali)

Abito le mie ferite

Abito le mie ferite,
niente cicatrici per me.
Le voglio umide
tristi e sfacciate.
Le voglio urlanti e senza garze.
Voglio passeggiare
nei miei giardini di sangue
calpestando dolori
voglio distendermi
nei miei orrori
di frasche taglienti.
Niente sconti per me.
Niente occhi.
Tanti occhi chiusi
il memento mori
come ombretto
in una pochette rattopata,
dove il carminio dei miei baci zampillano caldi e lenti
tracciando scie di lumaca.
Lasciatemi qui.
Lasciate che il mio liquido rosso disseti la terra
voglio nutrire fiori
con lame rivolte al cielo.
Voglio che la palustre sfera bianca si macchi dei miei respiri.
Niente sole per me.
Solo bianco di pece.
Composta domenica 30 novembre 2014
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Signore, i giorni trascorsi insieme al popolo africano
    mi hanno insegnato a comprendere la vita e la morte.
    Ho sentito il respiro del tempo nelle favole dei vecchi
    maturate insieme osservando animali e sentimenti.

    Signore, ho sognato sotto il loro cielo ricco di croci,
    ho dormito sotto le loro alte e snelle palme di cocco,
    ho cacciato con loro nelle immense e ricche savane
    al ritmo di canti, preghiere, pianti e veri sogni umani.

    Signore, ti ricordo ancora con il bel nome di Mulungu,
    al ritmo di tamburi, canti, danze e un vecchio macocho
    accompagnato da voci di vecchi, donne e bambini allegri
    battendo mani e piedi sulla terra al chiarore delle stelle.

    Signore, ho pregato guardando la luna nel tuo bel cielo
    quando un padre contento ti offriva in estasi suo figlio
    nato sulla terra dietro la veranda della sua nuova casa
    con sua moglie contenta di essere finalmente madre.

    Signore, quante cose si apprendono vivendo in Africa
    terra ricca di storia vissuta nel dolore e nell'allegria
    dove i veri grandi libri sono depositati nella memoria
    di persone anziane ricche di vita e sapienza senza fine.

    Signore, ti ho riconosciuto in molte maschere di legno
    con un ricco messaggio nei loro ritmi e movimenti.
    Con poche parole ho sentito la Tua voce sentenziare
    in tribunali senza toghe ma il cuore limpido nelle mani.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Il vento muove con violenza gli alti cipressi
      che sembrano inchinarsi per salutare la sera
      illuminata da una luce fioca di un sole monello
      che gioca a nascondiglio fra nuvoloni neri.

      Fischia il vento sollevando polvere sui vetri.
      I colori del tramonto si stanno dileguando
      finendo appesi nei fili dell'erba che ballano
      spinti dal vento che saluta l'ultima speranza.

      La sera si veste di toni diversi quando c'è vento:
      sferza con violenza uomini che avanzano a stento.
      Non si sente nessuna nota di canto di uccelli
      spariti per non essere sferzati dalla notte fredda.

      Lentamente scende anche il buio della notte:
      si sentono sottovoce i bisbigli di lontane stelle,
      il cuore ascolta note di cantilene di mamme
      che addormentano i piccoli baciati in penombra.

      Il vento si nasconde stanco dietro muri di silenzio,
      qualche gatto ancora gironzola nel mio giardino
      in cerca di qualcosa che si nasconde sotto le foglie.
      La quiete scende negli occhi di uomini stanchi.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Aprendo il balcone ho visto il mattino
        con un velo di nebbia che l'avvolgeva
        bloccandolo con la faccia umida sui vetri
        mentre io riempivo gli occhi di stupore.

        Vedevo solo ombre appese nell'aria fredda,
        sentivo cinguettii perduti di passeri solitari
        richiamando le compagne aggrappate sui fili
        che tagliavano la nebbia in attesa del sole.

        Pensavo che sarebbe stato un lunedì scialbo:
        senza orizzonti dove posare la luce degli occhi,
        senza alberi fioriti dove appendere i miei sogni,
        senza i colori di delicati piccoli fiori del campo.

        Dopo qualche ora ho aperto la porta di casa:
        la nebbia lentamente spariva volando in alto,
        il sole faceva capolino e sembrava allegro
        mentre il mio cane scodinzolava contento.

        È stato un lunedì lavato nella nebbia notturna
        asciugato dal tiepido sole di un febbraio spagnolo
        pieno di contrasti di luce, suoni, colori, voci ed età
        di uomini e donne di tutti i colori diretti verso l'aldilà.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Nel camino di casa arde legna secca tagliata lontano.
          I ceppi di olivi centenari ridotti a pezzetti dalle asce
          ci riscaldano durante le fredde ore di sere invernali
          quando gli occhi rileggono ricordi del tempo che fu.

          Le fiamme illuminano i nostri volti scavati dalle rughe
          dove si riflettono i giorni trascorsi sotto il sole e la luna.
          Scoppiettano nel camino resti di terra e polvere nascosti
          nelle pieghe delle radici trasformandosi in fuochi d'artificio.

          Noi due in silenzio vediamo passare le ore del giorno
          sognando il tempo che avanza nei nostri occhi umidi
          dove, come in uno specchio, leggiamo la nostra storia
          in pagine scritte in rosso e nero stampate in memoria.

          In lontananza sentiamo l'eco dei nostri anni trascorsi
          che ci guida con amore, ansia e nostalgia a leggere
          il futuro scritto a caratteri divini sul volto di nostra figlia:
          il camino arde lentamente e noi due sogniamo contenti.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Hanno ucciso le bianche farfalle
            hanno spento le bolle di sapone
            hanno rotto il nido della rondine
            hanno sparato a un sogno in volo.

            Abbiamo distrutto la danza dell'amore
            mentre i bimbi balbettano illusioni
            specchiandosi negli occhi dell'aurora.

            Le mamme trascinano speranze
            pregando di giorno che il mondo cambi.
            Mentre matura la terra di noi uomini
            molti muoiono con un fucile in mano
            sognando mangiare un pezzo di pane.

            Una bomba caduta dal limpido cielo
            ha distrutto il presente e il passato.
            Nasce il futuro fraticida in occhi umani.

            Siamo sempre gli animali di ieri
            con il fiuto di cani randagi
            rosicchiando l'osso della vita
            con il cuore sporco nelle mani.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Ognuno di noi ha un posto unico nel suo tempo
              per meditare e realizzare i propri sogni ogni sera
              quando il cuore riposa sorbendo il giorno trascorso
              tra luci e ombre intrecciate su volti di muto mistero.

              Siamo uomini chiamati ad essere sempre noi stessi
              riempiendo i nostri limpidi occhi dell'azzurro cielo,
              accogliendo nelle nostre mani i vari sorrisi sbocciati
              comei fiori profumati nei giardini umani dentro coltivati.

              Siamo noi le colonne che sostengono l'universo
              gli occhi che sanno leggere i messaggi delle stelle
              le orecchie che ascoltano le dolci note del silenzio
              le mani sempre pronte a lenire il dolore fraterno.

              Ogni uomo ha il suo posto fisso nello schiacchiere
              di questo universo il cui centro è la nostra terra.
              Il sole e la luna ci marcano l'umano lento calendario
              fino all'ora che saliremo le scale di luce senza uguale.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Abbiamo un fiore nelle nostre mani
                abbiamo un sogno da realizzare
                abbiamo una vita da costruire
                insieme a un cuore per amare.

                Siamo pieni di profumi e di rose
                in questo maggio pieno di odori.
                Siamo rimasti senza innocenza
                in una città carica di troppi sudori.

                Guardiamo sui muri dietro vetri rotti
                manifesti di propagande sciocche.
                Abbiamo perso le nostre radici
                in queste strade vuote e sporche.

                Quanti messaggi perduti nella notte
                miagolano con i gatti su balconi rotti.
                Quante speranze cadute per terra
                come stelle cadenti con poca sorte.

                Abbiamo un fiore nelle nostre mani
                abbiamo un bacio sulle nostre labbra
                abbiamo qualcuno che ci aspetta
                in questo giorno che non ha fretta.
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Carlo Tracco
                  in Poesie (Poesie personali)

                  All'Italia

                  Italia che bella eri con i fasti degli antichi imperatori.
                  Italia paese di mille bellezze che l'elmo di scipio ti ha coronato regina;
                  Italia che Dante t'ha dato col volgare e la commedia la nostra lingua!
                  Italia schiamazzi dialetti dal Piemonte fino a Firenze o buzzurri (1)
                  che sfratto diedero allo stato pontificio; meridione d'angiò-borbone e mafia maleficio!
                  Bella ciao a Bassano e vai giù chitarra Vesuvio e gli occhi di una ragazza mandolino!
                  Pulcinella a Napoli fa ancora il birichino!
                  Italia che Roma la vollero eterna città chiamare la capitale.
                  Italia coi cinema fumosi, gli spalti per gli sportivi vittoriosi
                  e quella bandiera che si appende di rado una volta a volte, alla sera...
                  i grandi nostri campioni: da Pozzo a Zoff e il Fausto Coppi o Bartali e il buon Pantani,
                  con buon presidente Pertini o quel gigante Carnera
                  Italia le Alpi l'Appennini, i fiumi e i il mare nostrum; i martiri... e la pastasciutta.
                  Italia che sei anche un po' America e che Garibaldi t'ha resa con Cavour una...
                  con i musei, i cinema fumosi, i bordelli vecchi rumorosi: e il signor De Curtis principe Totò!
                  Italia è misero di questo di tuo figlio, il canto e non me ne vanto! Ma è una briciola di me soltanto.
                  L'italia s'è desta!
                  Vota la poesia: Commenta
                    Scritta da: SaMaps
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Io e Alexandros

                    Leader che tutti vorrebbero avere con sè,
                    per combattere di spada le ostilità esterne.

                    Io invoco la tua forza devastante in me,
                    più vivida e presente della frivola modernità.

                    La mano sempre sull'elsa, sguardo fugace,
                    pronto a stanare gli inganni del "progresso",
                    e combattere sempre controcorrente
                    in nome della verità che risiede in noi,
                    rivendicando l'anima barattata per briciole.

                    essere leali, corretti e fiduciosi è un rischio,
                    e sono pronto a pagare il prezzo soffrendo.

                    ma insieme all'arguzia del mio re,
                    saprò che non sarò assediato dalla solitudine,
                    ma che Alexandros si batterà insieme a me
                    per i principi che l'hanno reso "Magno".
                    Composta venerdì 13 maggio 2016
                    Vota la poesia: Commenta