Poesie personali


Scritta da: MauriDora
in Poesie (Poesie personali)

Ed è di nuovo sera

Ed è di nuovo sera
si sono accesi i color nei cieli
ed è di nuovo sera, un giorno è andato, la notte viene.
La cena è pronta!
Tutti a tavola, via i pensieri,
ed è di nuovo sera, si spengono le luci, tutti a nanna...
asciugati le lacrime,
guarda in alto, lo senti lo zinzulare delle rondini?
Come sfrecciano veloci ed impavide,
felici si lanciano nel blu dell'immensità, ed è di nuovo sera.
Se è di nuovo sera abbraccia la tua cara,
siete ancora in vita, un giorno è andato,
un giorno viene e sarà ancora sera!
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    L'ombra della casa è l'ultimo ristoro
    sotto il sole senza cappa d'ozono.
    Una lucertola sbuca da sotto le pietre
    baciando la luce di un giorno cieco.

    Nel cielo vagano nuvole biancastre
    una mano si diverte ad accarezzarle.
    La pioggia vorrebbe forse fecondarle
    ma nessuno l'aiuta perché troppo alte.

    Così l'ombra si allunga sul prato verde
    con i camignoli spenti ma allegri.
    Un uccello si posa sul ramo senza foglie
    cantando la sua ultima canzone del giorno.

    Passano le ore, passano tanti ricordi
    appesi all'ombra lunga della notte.
    Tutto è tranquillo, si naviga sulla luce
    di un cielo azzurro e una luna amica.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Due occhi spenti nella notte
      cavalcano su groppa della luna.
      Si mastica odore di mirto nostrano
      su placide acque di verde laguna.

      Un bimbo scalzo cammina solo
      su un ponte senza lampioni.
      Una colomba becca silenziosa
      le tracce di vecchi scarponi.

      La nebbia senza nessun pudore
      avvolge uomini pieni di sudore.
      Un cane annusa i nostri passi
      nella notte piena di fantasmi.

      Due occhi spenti nella notte
      si aprono alla luce del mattino
      in un cielo limpido senza stelle
      in cerca di cammini meno oscuri.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Finalmente un giorno di poggia
        dopo aride ombre senza foglie.
        È caduta leggera e soave
        sulle tegole rosse di casa.

        Scende lentamente nelle mani
        sul viso fatte da rughe umane.
        Sono lacrime di un cielo cupo
        a baciare i campi appena arati.

        L'erba è un arazzo molto soffice
        con ninfe danzanti e allegre.
        Gli gnomi escono dai tronchi
        per giocare a bere le gocce.

        Cade lentamente la pioggia
        su quest'aria limpida di odori.
        È finita l'umana tristezza
        sotto un arcobaleno di colori.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Due bambine corrono sul prato
          giocando con le proprie ombre.
          Un anziano coglie una bella rosa
          poggiandola su una sedia vuota.

          Il tramonto scioglie gli ultimi colori
          su un cielo pieno di delicate fattezze.
          Una lieve brezza viene da lontano
          regalandoci sorrisi e dolci carezze.

          Cammina lenta la nostra memoria
          sui muri scalcinati del piccolo paese.
          Il cane del vicino osserva le cicogne
          sui pali con bianche lampade accese.

          I pioppi e i cipressi tutti in una grande fila
          osservano gli anziani masticare il silenzio.
          Le ultime ombre si allungano nella notte
          nascondendosi boccioli in sorriso di donna.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            I cipressi che vedo dalla finestra
            ricordano tempi di monaci certosini
            vissuti all'ombra di archi e di celle
            pregando sotto il sole, la luna e le stelle.

            Era una volta una certosa grande
            con uomini incappucciati di silenzio
            in cerca di pace, con santi intorno
            in cerca di Dio e un nuovo mondo.

            Nell'aria echeggia ancora il gregoriano
            passeggiando intorno ai chiostri secolari.
            Oggi sotto il sole giocano bimbi e ragazzi
            allontanando gli echi di monaci morti.

            Cammino lentamente insieme al mio cane
            le ombre del campanile e delle nuove case
            mi seguono insieme ai miagolii dei gatti
            insieme a fantasmi di spiriti vivi e lontani.

            Vedendo come oggi la certosa è ridotta
            Sic transit gloria mundi, avrebbero cantato
            mentre le cigogne annidano con le rondini
            e i vecchi chiacchierano aspettando il tramonto.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Una rosa sul balcone
              una zingara al vento
              un cavallo e la luna
              nelle mie mani fredde.

              Giocano i miei ricordi
              con la mia ombra amica
              piena di sogni di ieri
              insieme a una ferita.

              Una rosa nella sera
              un profumo perduto,
              nella culla un bimbo
              in attesa di un sorriso.

              Cantano le nuvole
              su alberi in fiore.
              Un tramonto rosso
              penetra nel cuore.

              Una rosa e una spina
              una zingara e la luna
              un uomo sulla porta
              con in mano il suo volto.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Abbiamo costruito città a grido di propaganda
                con case di poco cemento e molti sogni infranti.
                Alcuni camminano a piedi come statue mute
                parlando da soli con semafori rossi di paura.

                Ormai alcune città sono pollai sporchi senza galli,
                alveari con troppe vespe umane e pochissime api,
                giardini pieni di accattoni senza volto venuti da lontano
                che dormono solitari come fossero animali abbandonati.

                Oggi molte periferie di città muoiono di squallore
                perché i politici hanno gli occhi spenti e mani lunghe
                senza sapere che molte famiglie vivono appollaiate
                senza lavoro in cerca di pochi e lugubri metri quadrati.

                È questa la civiltà fatta di molte macchine e ingranaggi
                dove manca il cuore, la simpatia, l'onore e lungimiranza.
                Ma questa notte leggendo il messaggio nato sotto le stelle
                ho sentito delle voci che mi dettavano questo messaggio:

                Vi prego di raccogliere molti fiori a colori in piena primavera.
                Una volta in casa sistemateli intorno al vostro mappamondo.
                Ascolterete queste parole nel tramonto della tranquilla sera:
                grazie dei fiori di questo giardino che è la terra bella e pulita
                dove non ci sono più assassini, né ladri e né politici arricchiti.

                Questo è forse l'augurio venuto da mondi non troppo lontani
                dove la Terra è un puntino azzurro che gira nel cielo chiaro.
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