Poesie personali


Scritta da: Daniela Cesta
in Poesie (Poesie personali)

Vecchie case

Mi piace osservare vecchie case
muri malinconici che sembrano parlare
di persone che le hanno costruite e vissute

con personalità diverse, io immagino
chi avrà vissuto nelle vecchie case abbandonate,
circondate da erba alta, che non nasconde la loro

antica bellezza, vite vissute nel tempo che
non tornerà mai piu! Amo le vecchie mura
cariche di vibrazioni che arrivano all'anima

trasmettono amore, calore, malinconia infinita
belle sensazioni anche un velo di tristezza
perché sono rimaste vuote e abbandonate all'incuria del tempo

oggi le case sono costruite senza amore
non trasmettono nulla, sono solo scatole senza senso
per dormire senza amore e senza passione.
Composta giovedì 15 giugno 2017
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    I miei sogni rotti li guardo in un salvadanaio
    sperando che un giorno mi portino lontano
    su isole bianche dove la neve è fuoco ardente
    mentre il fuoco è una neve che risplende.

    Il mio viaggio iniziò una notte sotto una luna
    con una faccia rossa e due stelle come occhi.
    Sfilavano marionette con maschere colorate:
    erano uomini nani o animali addomesticati?

    Gli occhi non fissavano il niente, solo colori,
    suoni, figure mute e animali molto strani.
    Alcuni per piedi avevano fucili e corte spade
    altri alzavano con tenaglie colombe senza ali.

    Dal cielo cadevano piume e nuvole bianche
    mentre i vecchi le raccoglievano nelle mani
    da dove fuoriusciva una luce rosso sangue
    formando statue giganti in attesa del domani.

    Eravamo pochi gli uomini nudi e sorridenti
    alcune donne spiavano tra salici piangenti.
    All'improvviso udimmo un rumore di vetri
    la lampada di cristallo si trasformò in uccello.

    Lontano avanzava correndo un cavallo bianco
    nitrendo come un grido di una donna in parto.
    Si fermò guardando fisso l'orizzonte sporco
    mentre lentamente sbocciava una rosa rossa.

    Apparve sulla scena una donna nera con un figlio
    lo prese un uomo anziano e l'offrì alla luna piena
    mentre lontano un cane randagio fiutava un osso
    che camminava svelto su uno scenario rotto.

    Forse quella notte si era aperto da solo il mio sipario
    trasformandomi in una marionetta mossa con le mani.
    So solo che di giorno viviamo pensando al domani
    mentre di notte giochiamo soli a essere immortali.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      I tramonti africani restano incisi in ogni cuore
      con sogni carichi di cerimonie ricche di candore.
      Il rosso sangue vivo si sparge nel cielo azzurro
      per innamorarsi dell'arcobaleno di sospiri in festa
      avendo per confini gli immensi orizzonti celesti.

      In quest'ora del tramonto tropicale gli uomini d'Africa
      sono statue di ebano puro levigate in controluce.
      Le loro ombre sono silohuette di donne senza corpo
      in movimenti di frenetiche danze maturate di notte.

      I loro fianchi ancheggiano negli odori del vento.
      I loro seni sono occhi appesi ai tamburi del tempo.
      Le loro labbra carnose baciano l'ultimo raggio di sole
      mentre la notte le avvolge in un turbine di ebbrezza.

      Le grida del giorno ferito si nascondono nei crocicchi
      dove le donne nasconderanno di notte i loro segreti
      per placare ferite e paure degli spiriti poco familiari
      quando l'ordine della vita quotidiana non è rispettato.

      Nasce così l'altalena della vita nella penombra tropicale
      per costruire un nuovo mattino ricco di umane illusioni
      scaricato a ritmo frenetico di polvere, musica e parole.
      Rinascono uomni e donne nuove col sorriso del mattino.

      Anch'io mi sono bagnato spesso in questi fugaci tramonti
      sospesi a fili di colori forti e terribilmente umani e fugaci.
      Gli occhi s'inumidivano di gioia ascoltando ritmi senza sosta
      mentre nel cuore il silenzio s'infiltrava trasformato in bellezza.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Molte volte siamo usciti presto di casa
        dalla porta aperta dalla fresca rugiada
        posata di notte con collana di diamanti.
        Ci siamo bagnati in acqua di luna piena
        raccolta in foglie ai primi raggi di sole.

        Era un'alba piena di mille odori e colori
        con molte carezze di boccioli carichi di luce
        mentre il giorno entrava nel cielo azzurro
        al richiamo di ali di uccelli e corolle aperte.
        Era il vagito o il primo grido della bellezza?

        Ardeva pure il sole in pieno mezzogiorno
        inabissando il giorno in oceano di calore.
        I sibili dei serpenti echeggiavano lontano
        stesi su rocce ascoltando voci di favole.
        Tutto maturava sotto fiamme iridescenti.

        Finalmente comparve con passi soavi e lenti
        il crepuscolo vestito con brezza di seta pura
        su una terra carica di calore e di dolcezza.
        All'orizzonte apparvero uccelli diretti ai nidi
        richiamandosi per passare la notte fra amici.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Ti ho detto molte parole con occhi aperti
          ma nessuna è scritta con inchiostro rosso.
          So che i giorni sono tori chiusi nell'arena
          che fiutano la morte nella spada della sera.

          Andammo insieme sotto il cielo dei tropici
          gli occhi si riempivano di luci ancestrali.
          Il sorriso dei bimbi rimase sospeso alle palme
          ascoltando ritmi e odori di mondi lontani.

          Ascoltavamo i racconti di quel furbo animale
          chiamato coniglio che spesso vuol essere uomo
          ma a volte nella vita ti incontri falsi uomini
          che spesso ti ricordano che sono veri conigli.

          Le favole sono i veri polmoni di un popolo sano
          che legge con gli occhi puliti le vicende umane.
          Ascolta in silenzio le ore di fuoco cotte dal sole
          maturando in gruppo la sapienza nata dal cuore.
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            Scritta da: Daniela Cesta
            in Poesie (Poesie personali)

            Estate

            Fiori sul nostro sentiero
            che allietano il nostro destino

            l'estate è arrivata con le sue emozioni positive
            freschezza, leggerezza, sferzate di colori e calura
            molta energia e tanta delicatezza.

            Tempo veloce come un sogno, l'estate è libertà
            siamo abbronzati con stupendi capelli nel vento
            e tutto sembra migliore in ogni piccola cosa

            stelle nel cielo notturno, sembrano piu vicine
            mentre sulla terra le lucciole allietano il buio
            tempo magico che ricorderemo in inverno

            profumo di acqua di mare, con il ruggito delle onde
            oppure odore di erba tagliata, ingiallita dal sole estivo
            niente pensieri, siamo solo intenti a guradare

            le meraviglie intorno a noi.
            Composta martedì 13 giugno 2017
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              Scritta da: G. Denaro
              in Poesie (Poesie personali)

              Al timone dell'universo

              Non senti l'odore dei gelsi
              e lo stormire delle fronde
              carezzate dal vento caldo
              della nuova stagione?

              È un gioire di bambini
              ch'elevano al cielo il loro tripudio
              colmo di grida e di risate
              in una festa che battezza
              l'inizio dell'estate.

              L'aria adorna di profumi e voli
              induce all'ardore
              accendendo la tavola del mondo
              apparecchiata ed ospitale
              verso noi fragili creature
              che siamo qui a godere
              di questa splendida natura
              e dell'abbraccio
              impercettibile dell'aria.

              Osservo bene ombra e luce
              che si posa sulle creature e sulle cose
              e penso che siamo noi seme e zolla
              al timone dell'universo.
              Composta martedì 13 giugno 2017
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                Scritta da: G. Denaro
                in Poesie (Poesie personali)

                Illusioni

                Parole ascoltate mille volte
                promesse convincenti
                tese in filigrane di luce
                abbagliano gli occhi
                oscurandone la visione profonda.

                Illusioni assorbite attraverso fili tesi
                ancorati alla vita
                e a ciò che brama il cuore,
                alimentano speranze
                nell'illusione dell'amore...

                sogni sospesi tra la gioia
                e la disillusione che imbozzolano l'io
                in un'afflizione d'azzurri cupi.

                Si è prigionieri
                in una gabbia senza sbarre
                da cui non poterne più uscire,
                ancorati tra angoli bui
                in una vertigine d'istanti smarriti...
                Composta martedì 13 giugno 2017
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Si ritorna al passato con mani vuote
                  gli occhi rivolti all'oggi senza cuore
                  chiusi in pareti fredde e voci nude
                  in attesa che il mondo diventi maturo.

                  Ci vestiamo con bei costumi antichi
                  pregando santi che non conosciamo.
                  Le processioni hanno profumo di ieri
                  quando i nonni erano uomini fieri.

                  Si erigono palazzi sfidando le stelle
                  ma restiamo uomini con piedi di ferro.
                  Nel futuro ruberemo ricchezze nel cielo
                  avendo in testa una zucca senza pensieri.

                  Si vuole ritornare alla primavera del passato
                  vestendo panni e pizzi della nonna di un tempo
                  per dirle grazie del passato vissuto con onore
                  ed essere un popolo di pietà e molto timore.
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Vivere dietro la porta del tempo è morire soli
                    se non si ha il coraggio di spalancare i battenti.
                    Il cuore non può perdersi nei veli della nebbia
                    bisogna alzare occhi e mente oltre l'apparenza.

                    La vita umana è un gioco a cui siamo invitati:
                    per vivere all'aria libera e sotto la luce del sole,
                    ascoltare il palpito della terra sotto i nostri piedi,
                    crescere come l'erba rivolta sempre verso il cielo.

                    Dobbiamo saper vivere affacciati alla finestra:
                    carpire i messaggi segreti che viaggiano col vento,
                    captare l'ultimo sguardo di vita dei nostri amici,
                    crescere insieme alla nostra ombra fino al tramonto.

                    Vivere dietro la porta chiusa del tempo è morire soli
                    quando lasciamo scorrere i nostri giorni senza amore.
                    Le ore che viviamo dobbiamo riempirle di speranza
                    se vogliamo maturare e vivere un domani come santi.
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