Poesie personali


Scritta da: byStella
in Poesie (Poesie personali)

BDSM

Amarti vuole dire l'umiltà mio signore,
amarti significa libertà,
amarti vuole dire devozione,
amarti vuole dire fiducia,
amarti vuole dire ubbidienza,
amarti vuole dire rispetto,
amarti vuole donazione,
amarti vuole dire appartengo a te eternamente,
amarti vuole dire incondizionato,
amarti vuole dire di amarti così come sei
mio amato signore mio diletto.
Composta lunedì 17 aprile 2017
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    "Vivere di silenzio" dovrei scrivere
    sulla mia carne che inchiavarda
    un pezzo di cielo in frantumi
    visto in pupille aperte senza vita
    di mamme povere e immense
    stringendo bambini affamati e smunti.

    Fuggirò con il grido che lacera la sera
    vedendo bambini frugare nei rifiuti
    riempiendo le mani della mamma
    che come tenaglie trattengono lacrime
    riempiendo di silenzio il loro futuro.

    Intorno le saracinesche scendono sul giorno
    pieno di volti di ogni età e condizione.
    Spero che un domani non troppo lontano
    cadano fiori, speranza e colori nel buio
    di certi uomini in cerca di soldi e futuro.

    Arriverà un giorno che ci riconosceremo
    pezzi di sole imbrattati di umano mistero.
    Allora qualche mamma ci verrà incontro
    baciandoci con l'amore che porta negli occhi
    e canterà; "Grazie per essere rimasti poveri".
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Ci fu un tempo che i sogni erano spenti
      le notti avevano lo stupore di stelle cadenti
      la luna sapeva di lotte con la terra
      come le mani di mia madre
      quando curva tracciava il solco
      duro e arido di sempre.

      Andavamo con le palme delle mani
      rivolte alle strette vie del paese
      dove il cielo assorbiva le grida
      di uomini con troppi misteri.

      Il tempo ha lavato ferite e silenzi
      ha eretto città con tante risorse
      senza dare luce ai nostri occhi
      per poter vivere senza singhiozzi.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        La mia lampada si spegne ogni sera.
        Nella notte si riaccende in sogno
        con una fiammata venata di rosso.

        Non conosco una lampada più scema:
        il lucignolo azzurro arde nell'oscuro
        fino a quando la luce non l'assorbe.

        Vorrei che fosse sempre accesa
        questa mia lampada nella sera
        quando l'ombra penetra nella schiena.

        Traccerei un cammino con le lucciole
        quando la vita brucia nelle mani
        con l'anima racchiusa nei pensieri.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)

          Nella notte

          Ai piedi di un masso scavato ho atteso che facesse giorno.
          La notte assetata tasta la pietra ricca di acqua giornaliera.
          L'erba che nasce appare al cielo come le stelle alla terra.

          Sola una sorgente solitaria canta uguale nella notte matura
          guardandomi assorta vicino al gran masso carico di luna.
          Il suono nel buio non ha voci per insinuarsi nelle figure
          degli alberi che si dileguano nell'ombra perduta dei rami.

          Le strade di campagna sono nastri al vento di fanciulle
          abbandonati su sogni che profumano una stanza sui monti.
          Non ha nascita né morte la quiete che sorge sotto gli alberi
          cinti di mura di pietre, dove la notte si colora del giorno
          e il giorno sconfina nei tenui fili di luce della notte.

          Un nome resta muto nel dialogo sconfinato delle stelle
          che giocano con la luna. La notte ha un solo palpito
          che si alimenta dietro la scia vitale di una lucciola.

          I segni non raccolti nelle valli dove rimbomba la caduta
          dei massi, aspettano una voce per riempirsi di canto.
          La notte ha il respiro di una donna matura piena di vita
          quando carpì il segreto della morte giocando sulla riva.

          Sussurra all'uomo che ascolta i monti, seduto sulla pietra
          che fu dei padri antichi quando raccontavano questa favola
          lunga racchiusa nei macigni induriti dal sole e dalla neve:
          "O tu che ascolti l'eterno saccheggiare di questo mondo
          non temere la luce che ti segue e si perde nei tuoi occhi.

          Ascolta le rocce spaccate da fulmini e tuoni, leggi le parole
          scritte dagli uomini che carpirono i segreti lottando col fuoco.
          Rispondi al grido dei frutti maturi che cadono nel buio.
          Scrivi sulle foglie del tuo cammino il segreto messaggio
          che ti consegnarono le ninfe alla sorgente nata nella notte.

          Poi corri fino al mare e quando il sole piange il suo declino
          posa sull'onda della riva il messaggio che stringi nelle mani.
          Non temere la medusa che si avvicina per baciare il tuo volto
          né il tuo nome scritto sulla sabbia che è entrato nei tuoi occhi.

          Quando il buio rivelerà gridando il suo nome ritira la tua mano
          eleggi il tuo destino. Poi aspetta il giorno che ti darà la vita
          per vivere libero senza nostalgia nella piccola casa di Dio".
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)

            Nella sera

            L'ultima ombra è scesa nella sera.
            Le nuvole rosse sono cadute dietro l'orizzonte.
            Gli ulivi della mia terra sono muti.

            I rami contorti sprigionano violenza
            gettando l'ultima foglia su pietre del giorno
            in attesa della notte per riempirsi di luna.

            La vita trasforma questa sera dietro i tronchi
            mentre un richiamo avvicina gli uomini al fuoco.
            Nella sera si trasfigura in bellezza il domani
            mentre stilla sulle fiamma un aroma segreto.

            Dal comignolo delle case s'innalzano nel cielo
            delle sagome di donne raccontando segreti.
            Si odono lontane le ninna nanne delle nonne
            che salgono insieme alle ombre della notte.

            Le voci delle stelle riempiono di suoni l'universo
            mentre gli uomini ritornano nudi nel firmamento.
            S'ode il gemito che muove la cenere sotto il fuoco.
            Esulta il cielo sfigurato dal supplizio del giorno.

            La sera perde la sua voce riempiendo di quiete la notte.
            Le nuvole si rincorrono sotto la luce bianca della luna.
            Il gufo reale ha nascosto il giorno nei suoi grandi occhi
            per raccogliere ali ed occhi di uccelli nel cielo di stelle.

            L'inno della sera cammina su strade senza ombre umane
            ascoltando il discorso sottovoce di pupille chiuse nella notte.
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              Scritta da: Marilena Verrelli
              in Poesie (Poesie personali)

              Stagioni

              Un gorgoglio lieve.

              Il bambino si desta nella culla gli occhi rapiti, in ascolto...

              l'usignolo rispolvera lo scettro nel bosco.
              Le gemme sussultano e assonnate ancora
              ricamano la notte.

              La nuda terra si mira e rimira negli occhi attenti
              e poi ampio
              arriva il sorriso.
              Indosserà per lui l'abito più bello.

              Si fa largo tra i massi un allegro ruscello.

              Muore un cristallo
              della mia prigione.
              Composta lunedì 30 novembre 2015
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                in Poesie (Poesie personali)

                Lo zampillare dei tuoi baci

                Amore mio,
                del tempo che invano ho buttato
                al vento lo vorrei riscattare
                per consumarlo con te!
                Le mie notti insonni,
                il mio letto vuoto,
                un deserto privo
                dello zampillare dei tuoi baci!
                A ingannare la tua parvenza: Sogni, placebo
                al vero amore!
                Ovunque tu sia il mio pensiero
                ti raggiunge, ti sento vibrare
                nei tuoi oggetti che stringo,
                nel soave profumo
                che da essi aleggia
                e respiro come per sentirti vicina!
                Logora l'anima la tua assenza
                senza te io sono un viandante senza meta
                dove serpeggia inerzia e dolore!
                Sono una farfalla priva di ali
                che alberga sul fiore della speranza
                aspettando il nettare della tua presenza!
                Ti amo!
                Composta martedì 30 maggio 2017
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