Poesie personali


Scritta da: Michele Gentile
in Poesie (Poesie personali)

Liturgia

Resta una sigaretta spenta,
una macchia di gelato
restano una poesia da finire
e un altare da ricostruire.
Resta la sera sul davanzale,
l'ultima lacrima prima di partire
restano una luce accesa
e una vita da dimenticare.
Ma io non voglio vedere oltre le tue spalle
non voglio sgusciarti via dalle mani,
inchiodo al muro le nostre ombre
che restano abbracciate
aspettando che faccia giorno.
Composta lunedì 3 luglio 2017
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    Scritta da: Aquilablu59
    in Poesie (Poesie personali)

    Fiordaliso

    E resta il vuoto da colmare.
    Mi guardo intorno,
    e cerco di capire.
    E tutto gira,
    come fossi al luna park,
    e mi confonde la realtà.
    Ma non era un gioco,
    era la mia vita.
    Ho visto solo il tuo sorriso,
    ed era bello come un fiordaliso.
    E poi, tutto è cambiato,
    si è trasformato.
    Quella dolcezza,
    tanto conclamata,
    si è spenta, ed il sorriso non c'era più.
    E nei tuoi occhi, ho letto la sentenza,
    dura, spietata, senza appello.
    Io ti guardavo,
    e nel mio cuore speravo.
    Mi dicevo... "vedrai... che tutto torna come prima,
    e ci sarà ancora il suo sorriso".
    Ma è sfiorito, anche il fiordaliso.
    E resta intatto, tutto il mio dolore,
    di non aver capito, che per te...
    non era amore.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Un pagliaccio nella strada
      saluta tutti i bambini.
      Agli adulti ricorda
      la loro infanzia
      e quache vigliaccheria.

      Passa anche Arlecchino
      con il suo vestito allegro
      ricordando le pezze a colori
      che ognuno porta dentro.

      Una ragazza si ferma
      curiosa dei suoi anni.
      Quanti occhi la divorano
      in questa città di malanni.

      Viviamo tutti insieme
      sui marciapiedi del mondo
      pagliacci, maschere e donne
      con tanti tanti ricordi.

      Molti pagliacci nella strada
      solo in cerca di elemosina.
      Non mancano le maschere
      per coprirsi la faccia.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Nel brulichio di una contorta e stretta via
        a litri si beve la birra fresca e il buon vino
        in questa Saragozza di bimillenaria vita
        dove si canta, si balla, si ride e si respira

        Alla riva dell'Ebro e del Pilar monumentale
        svolazzano le colombe chiedendo elemosina
        a una giovane zingara che offre il rosmarino
        mentre ai turisti chiedono una bella fotografia.

        È una città piena di mariana pietà e di storia
        con pagine umane sofferte e altre da scrivere,
        con muraglie diroccate e con un fiume in piena
        che quando si arrabbia lacera sogni e terreni.

        Aragona è grande di storia, quasi vuota di abitanti
        ricca di montagne, acqua, vino, cereali e tradizioni.
        I piccoli paesi sono gemme incastonate dal vento
        lavati poco dalla poggia ma sospesi al loro cielo.

        All'ombra e sapori del centro storico romano e arabo
        la gente di ogni età festeggia ogni fine settimana.
        Da Cesare Augusto ha il nome e appreso il bel vivere
        dai Pirenei conserva la cocciutaggine e il buon morire.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          I giorni vissuti insieme ai poveri del terzo mondo
          mi hanno insegnato a vivere la vita ogni giorno.
          Ho capito che il tempo non cammina con l'orologio
          ma guardando il sole che ci matura come uomini.

          I sogni hanno senso solo se li facciamo sbocciare
          liberi sotto il sole che ci guida da mattina a sera.
          Dormire sotto la luna con le stelle cadenti nelle mani
          è maturare da uomo ascoltando la voce degli anziani.

          Rivivo in silenzio le lunghe camminate nella foresta
          dietro gazzelle di ogni specie con guizzi d'eleganza.
          Di notte gli occhi d'animali illuminati con una lampada
          erano stelle fisse supplicando l'uomo di non sparare.

          Ho mangiato con loro, come ospite, il cibo quotidiano
          lavandomi le mani in catino di legno o di creta pura
          insieme all'immancabile cane che sempre è vicino
          quando l'aria è satura di buoni odori e di carne cruda.

          I giorni trascorsi all'ombra di palme e di alberi tropicali
          si vestono di ombre, odori, profumi e certi rumori strani.
          Ancora oggi dopo tanti anni sento le onde dei fiumi,
          i canti degli uccelli che in primavera si vestono di festa.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Oggi per alcuni non ci sono più eroi e avventure,
            fiabe di principesse o principi con sangue azzurro.
            Il presente è pieno di giocattoli di plastica e metalli
            per un domani vivere sognando palazzi di cristalli.

            Ulisse ed Enea, eroi del mondo greco e romano
            sono rimasti nel battito di pochi cuori invecchiati.
            Ogni tanto qualcuno li risveglia senza sentimento
            mangiando in sale pop-corn per passare il tempo.

            Ai bambini di oggi gli rubiamo la loro fanciullezza
            per riempirli di molte cose ma pochissime carezze.
            Ai nonni lasciamo l'arduo lavoro di farli veri uomini
            lottando con la televisione che gli corrode il cuore.

            I moderni castelli non sono pieni di fate turchine,
            anche se Pinocchio ha naso lungo e cuore pulito.
            Oggi si preparano bambini per essere superdotati
            ma non sempre i nostri uomini sono quelli sognati.

            Avremo il coraggio di ritornare alle voci del cuore
            per vivere in pace con Dio, gli uomini e le cose?
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              Scritta da: Luigi Di Pasquale
              in Poesie (Poesie personali)

              L'ultimo marinaio

              Nel deserto del mare
              l'amantiglio è spezzato
              da venti d'uragano
              ove le remote scie
              s'aprono invano al sole.
              Come bussola illusoria
              il tramonto ad ovest
              cala ebbro e avvinazzato,
              cede luce alla notte,
              stanco e sopraffatto.
              Comparse di stelle
              ora sospese da un'idea
              ora scolpite nel buio
              a decoro del silenzio
              s'ispirano all'anima.
              Non si teme il largo
              mai quanto l'approdo
              in terre lontane
              che t'hanno dimenticato.
              Non v'è dio del mare
              che ascolti preghiere
              ad ancore perdute
              o a raccolte vele.
              E forse fu quel mare
              il teatro del monito
              di sopravvissute profondità,
              e se quella guida tace
              tu seduto a prua
              e a mani distese
              poni il cuore a vista
              come guida del tuo viaggio.
              Composta giovedì 2 marzo 2017
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                in Poesie (Poesie personali)

                L'attesa di un amore

                Quando il vento mi trascina
                e cattura la mia vita,
                quando il mare va in tempesta
                e mi fa pulsar la testa,
                vedo te amore mio
                sento forte un tintinnio
                che risuona dentro al cuore
                e mi fa provar calore.
                È un emozione che m'assale;
                è come un treno che travolge,
                o come un'onda nel deserto
                che stupisce il nostro affetto.
                Penso a te o mio splendor
                e una lacrima scende e spera,
                come fiume dentro al cuor,
                nel silenzio della sera.
                Or ritorna alla mia mente
                ciò che ormai non è più
                e il pensiero mi ricorda
                le tue nobili virtù.
                Quando il vento mi trascina
                e cattura la mia vita,
                quando il mare va in tempesta
                e mi fa pulsar la testa,
                vedo te amore mio
                sento forte un tintinnio
                che risuona dentro al cuore
                e mi fa provar calore.
                Sono mesi che t'aspetto
                e consumo il mio tormento
                nel dolore e nel difetto
                nell'errore del momento
                nello sbaglio che sbadiglia
                nella noia d'un pensiero
                nella luce o nell'ombra,
                desiderio d'un incontro
                senza tempo,
                senza età;
                senza limiti e vanità!
                Quando il vento mi trascina
                e cattura la mia vita,
                quando il mare va in tempesta
                e mi fa pulsar la testa,
                vedo te amore mio
                sento forte un tintinnio
                che risuona dentro al cuore
                e mi fa provar calore.
                Composta domenica 2 luglio 2017
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                  Scritta da: Marta Emme
                  in Poesie (Poesie personali)

                  La banda dei bassotti* (leader europei)

                  Presto la mia voce... per sottolinear che
                  i nostri governanti e non solo, hanno
                  una paura atroce, di passar ai fatti,
                  perché non voglion riconoscer che in
                  Europa c'è una banda di mentecatti. E
                  allor, su con le barricate perché il
                  nostro futuro non ce lo rubiate. Presto
                  la mia voce... perché l'immigrazione
                  solo per l'Italia è una croce, ed è
                  uno scandalo, perciò tutti loro* (leader
                  europei) si meritano in testa un colpo
                  di sandalo che gli faccia male ma li
                  porti a ragionare; oppur di cascar giù
                  dalle scale* (coi piedi per terra)
                  perché stanno comodi, lassù in alto*
                  (geograficamente), ma son degli
                  infami e nient'altro. Così non ci
                  accontentiamo più dei loro discorsi
                  stronzi perché son fatti ad arte per
                  addomesticare i gonzi. E or da parte
                  mia* (mio parere) così definita sia la
                  via e non la solita pantomima. Ma state
                  tutti* (ONG, Europa, Vaticano) lontano
                  dalla malvasia* (vino) perché mi sa che
                  siete proprio sbronzi* (ubriachi) per non
                  saper che ora sia* (della ribellione, del
                  cambiamento, dei diritti di tutti) e ciò
                  è tanto grave quanto una bomba a
                  orologeria.
                  Composta sabato 1 luglio 2017
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