Poesie personali


Scritta da: Rosa Di Fraia
in Poesie (Poesie personali)

A te mio Signore

Oh mio Signore!
m'inchino a te
alla tua grandezza e bellezza
forza e onnipotenza
illustre messaggero della
parola gloria
simboleggi la misteriosa
terra di Kemet
che ti fu culla fin
dai tuoi primi giorni di vita.
Oh mio Signore!
cogli il mio amore
sono serva plebea
nelle tue mani antiche
custodisci questo umile cuore
che tanto soffre
nella dimora del Tempio.
Oh mio Signore!
Supremo Sovrano
che risplendi
nelle braccia di Aton
illumina quest'anima dolente
prima che l'oscurità si
elevi su tutto il creato
sono figlia del Nilo
creatura d'Egitto
veglia su di me
come il tuo potere ti concerne
attenua le mie suppliche
omaggiami nei tuoi cieli
lascia che io un dì
riposi accanto a te
per l'eternità.
Composta mercoledì 22 marzo 2017
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    Scritta da: Simone Morana Cyla
    in Poesie (Poesie personali)

    La Bestia

    Sulle fragole c'è ancora
    Il morso di quel diavolo
    la bestia che ti ha preso
    quando eri sullo scivolo

    Le sue promesse gelide
    ti cambiarono il percorso
    l'ingenuità di un bimbo
    è così che sei scomparso

    Candida innocenza
    priva d'ali per volare
    soffocata da quel fato
    a cui è impossibile scappare

    Sudicia la bestia
    tagliava la tua infanzia
    schizofrenica la notte
    di agonia e sevizia

    Un brivido di freddo
    imperante l'impotenza
    sentirsi come inutili
    davanti a questa prepotenza.
    Composta sabato 1 gennaio 2011
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      Scritta da: Rosita Matera
      in Poesie (Poesie personali)

      Sul ciglio impervio della strada

      Se un uomo ride,
      la terra ascolta le sue risa
      e le racconta al grano
      che ne fa oro per le spighe

      se un uomo piange
      il cielo conta le sue lacrime
      e le muta in tante perle
      che illumineranno suo cammino

      se un uomo soffre
      le nuvole raccolgono i suoi pensieri
      e le trasformano in preghiere
      che confortano il suo cuore

      se un uomo lotta
      il vento accoglie la sua rabbia
      e la trasforma in perdonanza
      che scioglie i nodi del suo karma

      se un uomo ama
      terra e cielo si compiacciono,
      poiché per amare veramente
      devi prima saper ridere, piangere, soffrire e perdonare
      sul ciglio impervio della strada,
      in una parabola infinita.
      Composta mercoledì 22 marzo 2017
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        Scritta da: Simone Morana Cyla
        in Poesie (Poesie personali)

        La bionica ignoranza

        Ancora un giorno ed è il tremila
        tutti in fila e tutti uguali
        con i microchip nel corpo
        e al polso occhi nei bracciali

        Mi accorgo di esser l'unico
        poeta di quest'epoca
        errore di genetica
        di una società che soffoca

        Ci guardano e ci tengono
        in una morsa atroce
        denutriti da un sistema
        che non tollera la voce

        La fantasia è chimera
        non mi posso emozionare
        qui è illegale avere un anima
        non puoi scrivere e pensare

        Ma io scrissi in ogni posto
        dando spazio al mio pensiero
        una guerra di parole
        di un ciarliero condottiero

        Seguirono i miei passi
        e quella sera mi trovarono
        per loro ero uno sbaglio
        un criminale e mi tacciarono

        Le mie spalle contro il muro
        ed il carnefice che avanza
        schernendomi mi uccise
        la bionica ignoranza.
        Composta venerdì 14 gennaio 2011
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          Scritta da: Fenice Noir
          in Poesie (Poesie personali)

          Cento giorni

          Cento giorni
          per pensare
          per mangiare e camminare.
          Per fare quelle cose
          che avrei voluto fare.
          Cento giorni
          per amare
          per lasciarsi andare.
          Per concentrare la vita
          e sognare.
          Cento giorni
          per lottare e
          imparare a barare
          per sorridere e parlare,
          per non restare solo.
          Per sedersi sfinito e avvilito
          e riposare.
          Cento giorni
          per guardare il mare
          e ascoltare il vento
          e sentire il profumo di un fiore.
          Cento giorni
          per guardarsi allo specchio
          e vedere una faccia diversa,
          la faccia di un malato terminale...
          che mi chiede:
          in cento giorni...
          cosa posso fare?
          Composta mercoledì 22 marzo 2017
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            Scritta da: Mariano Ciarletta
            in Poesie (Poesie personali)

            L'aracnide della mente

            Se fosse facile
            recider la tela
            tessuta dal crudele aracnide
            che governa la mente
            e i suoi fili ardere
            nel fuoco della liberazione
            padre di giustizia,
            creatore di ordine,
            le atrocità dell'umana esistenza
            non sarebbero che vana cenere.
            Ma l'uomo è mosca,
            cieca mosca
            viziata dal libertino volo.
            Curiosa mosca,
            attirata dall'odor di lusinga
            dal dolce sapor dell'ipocrisia
            e dal luccichio delle armi.
            Patetica mosca,
            preda dell'aracnide della mente
            per i suoi stessi vizi.
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