Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)

Un nuovo anno

Si nascondono gli anni sotto le nostre rughe
di volti umani carichi di illusioni e incertezze.
La nebbia, la pioggia e il sole offuscano gli occhi
di chi marcisce solitario all'ombra di se stesso.

È trascorso svelto un anno, giorno dopo giorno,
con un programma farcito di dubbi e carezze.
Chi ci dirà se il tempo lo viviamo in pienezza?

Il calendario che sfogliamo ogni giorno nel cuore
non ha anni, né mesi, né giorni, né ultima ora;
nasconde solo una bilancia carica di molti ricordi
in uno strano orologio senza minuti né secondi.

Inauguriamo oggi un nuovo e stupendo calendario
con nomi di santi, feste, cerimonie e fasi della luna.
Resta negli occhi la lunga fila di giorni ordinari
da riempire con il nostro lavoro e pochi salari.

Ci sono arrivati messaggi elettronici e cartoline
con i soliti auguri di buon e felice anno nuovo.
Il prossimo anno daremo la nostra dovuta risposta
se staremo ancora tra i vivi altrimenti saremo morti.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Esiste un giorno in ciascun uomo
    con un non so che di nostalgia
    appesa a un vecchio attaccapanni
    pieno di cappelli e una poesia.

    Tempi trascorsi affacciati a una finestra
    insieme a un gatto grigio oscuro
    lavandosi la faccia vicino al focolare
    dove la nonna pregava seduta.

    È il tempo che matura il nostro volto
    il silenzio che scoppia in allegria
    il gioco delle ombre contro la luce
    l'uomo che intravede il suo futuro.

    Esiste un giorno in ciascun uomo
    che ci chiede di rispondere alla vita.

    Le sirene occultano i passi della gente
    i soldati non vanno più con i fucili
    i giornali annunciano un patto di pace
    sbocciato negli uomini che amano la vita.

    Così ancora oggi sopravvive l'umana allegria
    uccidendo la tristezza con un po' di vino.

    L'uomo ha compreso che non vale la pena
    festeggiare da soli l'ultimo addio.
    È difficile decifrare il silenzio dell'uomo
    seduto solo sulla panchina di un giardino
    perduto dietro colombe bianche in volo.
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      Scritta da: Fabrizio Cabras
      in Poesie (Poesie personali)

      Via Pertini 36

      Doveva essere una di quelle storie eleganti
      ma avevamo troppa paura
      eravamo troppo distanti
      per capire che gli occhi cercavano gli occhi
      e il cuore cercava il permesso di fare l'amore
      un comandamento non scritto
      uno sguardo di consenso
      i muti riuscivano a parlare
      i sordi si ascoltavano leggendosi il viso
      E noi no, che avevamo parola ed udito...
      E questo francamente non l'ho mai capito
      i passanti si fermavano congratula dosi per il nostro presente,
      noi indossavano il nostro falso sorriso,
      non sapevano niente loro non sapevano niente
      attaccavi chiodi al muro per contare i miei errori
      avresti potuto appenderci quadri
      e inaugurare una mostra degli orrori
      contavo i tuoi cappelli
      ma due alla volta per provare ad ingannarti
      ora non riesco neanche a contare più i tuoi passi
      siamo troppo distanti siamo troppo distanti
      in via Pertini 36 non si sentivano più risate
      una calma apparente zittiva urla soffocate
      che terminavano solo nell'ora delle posate
      in via Pertini 36 non si faceva neanche più l'amore
      io troppo concentrato a non perdere il mio onore
      tu troppo attenta a non perdere il sapore
      in via Pertini 36 non si vedevano neanche più sorrisi
      io troppo perso tra le nuvole
      e tu avevi perso già troppo tempo dietro le mie cazzate
      ogni litigio si tramutava in alcool puro
      mi ricordo appoggiato ad un balcone a farmi prendere per il culo
      mi ricordo nella mano destra la bottiglia di whisky
      nella mano sinistra una penna un foglio e l'inchiostro
      e con il mio pugno il muso duro gli mandai a fare in culo
      tu mi raccontavi le tue giornate fermi ad un semaforo rosso
      io non ascoltavo e adesso che voglio non posso
      in via Pertini 36 non si sentivano più risate
      una calma apparente zittiva urla soffocate
      che finivano solo nell'ora delle posate
      in via Pertini 36 non si faceva neanche più l'amore
      io troppo concentrato a non perdere il mio onore
      tu troppo attenta a non perdere il sapore
      in via Pertini 36 non si vedevano neanche più sorrisi
      io troppo perso tra le nuvole
      tu avevi già perso troppo tempo dietro le mie cazzate.
      Composta giovedì 9 marzo 2017
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        in Poesie (Poesie personali)

        Le tue parole

        Le tue parole sono la corrente
        di un fiume che trascina i desideri.
        Ora sono ridotto alle tue acque.
        Navigare
        mi conduce all'isola dei sogni.
        Se potessi afferrarli con le mani
        forse risplenderebbero col sole,
        se parole potessero parlare
        con la voce del cuore
        forse potrei dirti col silenzio
        tutto ciò che vorrei...
        Ma il vento non dirotta
        nuvole di pensieri in una pioggia
        che lavi questo cielo di soprusi
        del tempo contro il cuore,
        e la poesia carica di versi
        l'ha rapita l'inverno
        fino al punto di farla congelare.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Muta il tuo viso

          Languide pupille
          infiammate da
          verità desolante,
          occhio che pensa
          occhio che pena
          trafitto da mille
          incertezze!
          Vita che sfugge
          nei flussi
          del tempo
          ricchi di pianto
          avari di sonno,
          dimmi amor mio
          cosa mi hai fatto
          oggi non sono
          l'uomo di ieri
          oggi io sono
          quello che speri!
          Dimmi amor mio
          come hai potuto
          sgualcire il mio cuore
          con vane parole,
          la tua delizia che io
          adoravo e trasmigrata
          in posti remoti,
          quella ragazza
          che io conobbi
          bella solare
          che io
          amai
          muta il suo viso
          di ghiaccio invernale!
          Composta sabato 18 febbraio 2017
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            Scritta da: Antonino Taverniti
            in Poesie (Poesie personali)

            Un mondo tutto in rosa

            A te che semini
            sulla strada che cammino
            gli anni migliori della tua vita,
            a te che affronti il mio destino
            tra sentieri impervi e scoscesi,
            bussola che non sbaglia tra le dita,
            a te che trasformi
            tutti i mie difetti in pregi
            con il tuo essere donna,
            compensi ogni mia lacuna
            rimediando ai miei sbagli fatti,
            a te ed alle tue lacrime,
            che scendono sul tuo viso silenziose
            dagli stessi occhi con cui mi sorridi
            sono luce, nel mio mondo, sempre accesa,
            a te custode del segreto
            sacro della sacra vita,
            venerata per tre quarti di un anno
            nella nicchia del tuo grembo,
            la gioia di ogni uomo nell'essere padre
            covata nel tuo ventre di donna madre,
            a te che non ti scomponi
            sotto il peso di ogni avversità,
            ingoi bocconi amari
            dietro maschere di felicità,
            a te, donna fondamenta e mura
            del successo di ogni uomo,
            non basta un ramo di mimosa,
            nemmeno un giorno da dedicare
            poco è un secolo di anni,
            neanche questi versi scritti in prosa
            sapranno mai dare un giusto merito,
            perché non esiste un metro di misura
            per dare valore al senso dell'amore,
            del tuo essere donna, madre, amica,
            valicheresti ogni confine
            sopra la nostra misera vita.
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              Scritta da: Tiziana Scuderi
              in Poesie (Poesie personali)

              Nei dettagli...

              Nel museo della vita
              quadri d'autore toccano i sensi
              e scorci di paesaggi rivelano
              animi e malinconie...

              Tocchi tenui regalano sbocchi
              e note per leggersi dentro,
              il particolare si veste di grande nell'avere il suo nesso.

              Cieli e venti inaspettati
              spazzano via verità acquisite,
              ai confini di spazi leggiadri
              sulla tela di voli perfetti,
              in cui gli attimi
              divengono infinito...

              E non esiste il mai...
              e il poi non c'è più,
              nei dettagli solo istanti
              che regalano certezze ai ricordi!
              Composta martedì 7 marzo 2017
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