Poesie personali


Scritta da: Tiziana Scuderi
in Poesie (Poesie personali)

Fiero cavaliere

Fiero cavaliere
sul destriero del "niente",
continua a cavalcare l'onda
del suo "avercela col mondo"...

Scrutando diffidente
anche le ombre...
come minacce
in grado di spegnere,
con il loro fiato,
la sua fioca fiammella!

Fiero cavaliere,
sul destriero del vittimismo,
che continua
a leccarsi le ferite
che mai, così, diverranno cicatrici...

Fiero cavaliere
delle lotte col cuscino,
su cui versare lacrime
quando nessuno lo vede...

Nessun fregio...
in fregio alle battaglie
contro il suo riflesso appannato,
sullo specchio del rancore
che si porta dentro

Fiero cavaliere orgoglioso,
che non perdona,
che non fa dell'umiltà
la sua padrona...

Ma di cosa essere fiero?
Di nascondersi dietro
un'armatura?

Fiero cavaliere del nulla...
in una vita che, senza amore, resterà scura!
Composta lunedì 25 novembre 2013
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    Scritta da: Tiziana Scuderi
    in Poesie (Poesie personali)

    Mi fanno ridere

    Mi fanno ridere
    le promesse e buoni propositi
    non mantenuti,
    i "mai più"... e i "non sarà",

    le prese di posizione:
    "questo è giusto" e "quello non lo è".

    Mi fanno ridere
    i predicatori che razzolano male,
    che dicono "a me questo non capiterà"!

    Che sembrano
    convinti e fermi nelle loro posizioni,
    ma che un alito di vento
    può spostare come fossero bandiere.

    Mi fanno ridere
    i complimenti volti ad ottenere,
    mentre si additano gli altri giudicando,
    l'incoerenza e l'incapacità di perdonare e di chiedere perdono.

    Mi fanno ridere
    i "so tutto io",
    i "te l'avevo detto",
    i "poi vedi",
    i "peggio per te".

    Mi fanno ridere
    quelli troppo convinti,
    gli infallibili,
    i "navigatori" navigati
    e i salvatori dell'umanità!

    Mi fanno ridere...
    l'orgoglio e la permalosità!
    Composta giovedì 6 marzo 2014
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Vidi un albero cadere nel mattino
      abbracciando la terra con dolcezza.
      Nell'ultimo giorno della sua vita
      la volle ringraziare con tenerezza.

      Cadde con lui anche il mio cuore
      in un angolo azzurro dei miei pensieri.
      Il vento aveva scritto da anni una canzone
      su quel vecchio tronco di quercia amica.

      Cercai di penetrare fino alle sue radici
      per leggere le pagine della sua storia:
      trovai solo il bianco candore delle nevi,
      il cantare degli uccelli e sorrisi della gente.

      Ridiscesi la mia montagna lentamente
      tra pietre, foglie e fiori di ciclamini.
      Fissavo gli alberi ben stretti alla terra
      guardando il cielo in attesa delle stelle.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Le chitarre hanno aperto il cuore del mattino
        salutando una donna vestita di lutto
        affacciata al balcone con fiori di cactus.

        La morte le ha rubato l'uomo delle notti
        lasciandole i figli per vestirli di giorno
        sognando in piedi i propri ricordi.

        Non la vedo spesso questa vicina
        però i suoi occhi brillano di dolore
        specchiandosi negli occhi di un uomo.

        Il matrimonio matura sulla cenere
        di carboni morti da tronchi ardenti.
        La donna di lutto legge il suo giorno
        portando i ricordi nei suoi occhi.

        Aspetta che canti la luna di notte
        su corde sottili di chitarre rotte.
        Lei sa cosa vuol dire vestire di nero
        leggendo da sola ombre, sogni e chimere.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          La luce ha frugato molto lentamente
          nel piccolo ripostiglio della mia ombra.
          Ha trovato un petalo secco di rosa
          in un calendario ancora da bruciare.

          Su una striscia di luce colorata
          danzano ancora minuscoli ricordi
          lanciati nell'aria senza una voce
          da ali bianche di una colomba.

          S'intravvede negli occhi del mattino
          una maschera di rituali ancestrali
          venuta dall'Africa con un messaggio
          per quest'uomo stanco di parlare.

          Il volto dell'uomo che la indossava
          era quello di un mio vecchio amico
          che parlava solo quando richiesto
          spiegando le rughe umane della vita.

          Su pareti bianche dei miei ricordi
          voci e luci vivono sempre insieme
          all'ombra nascosta della mia anima
          educata a captare l'eco del mistero.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Ho sentito il respiro del mio giorno
            sostenermi su burroni di montagna
            ricoprendo le carni di un fanciullo
            quando di notte cullavo la speranza.

            Ho camminato su orli di precipizi
            cercando legna per un focolare.
            Le mie mani mantenevano il cielo
            gli occhi contemplavano il miracolo.

            Da piccolo giocavo con la mia ombra
            imitando un povero spaventapasseri
            mentre una gazza giocando ai suoi piedi
            chiedeva permesso di beccare un seme.

            Ho tentato rileggere questi miei ricordi
            seduto sul maturo silenzio della valle
            ma già batteva il cuore della sera
            senza il mio amico spaventapasseri.

            Sono rimasto solo con il peso degli anni
            con le mani sporche del sudore del giorno,
            gli occhi azzurri nella tenue lontananza,
            una lacrima salutando l'amica montagna.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              In bottiglia rotta sulla sabbia del mare
              si specchiavano gli occhi d'una fanciulla:
              non sapeva che gli odori del mattino
              maturano nel cuore quando è sera.

              Dei bambini costruivano castelli
              trasportando acqua piena di arena.
              Lei sola sotto i raggi del sole d'agosto
              tesseva sognando il vestito da sposa.

              Il giorno aspettava con ansia la pioggia
              per giocare insieme ai suoi sogni.
              La fanciulla alzò gli occhi e vide
              il tramonto entrare nella bottiglia rotta.

              Comprese che le favole amano il silenzio
              maturano e sbocciano a loro tempo
              come i semi nascosti da molti anni
              che sbocciano in bei fiori in un'aurora.
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                Scritta da: the comediant
                in Poesie (Poesie personali)

                Come faccio...

                Come faccio a rivivere giorni che non mi appartengono,
                dove non fa male osservare il sole,
                se non ho le armi che servono,
                ma solo una penna e delle parole;
                sono stufo di cercarle per qualcosa da sentire,
                che farebbe di me un inutile osservatore,
                senza speranza di lode ne possibilità di capire,
                forse guida? Forse errore?
                Composta giovedì 29 maggio 2014
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                  Scritta da: °*Iside*°
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Insonnia

                  Sto qui distesa a fissare il soffitto
                  penso
                  penso a cosa potrebbe accadere domani,
                  a come mi sento a parlarti dei piccoli pensieri che mi tormentano
                  penso, chiudo gli occhi
                  cerco di far evadere la mente, non pensando
                  come fai a non pensare?
                  Il tutto d'improvviso diventa cupo, nero
                  e cerchi allora di immaginare qualcosa
                  ma non ci riesci, la mente è sempre allerta!
                  Vorrei che tutto fosse più semplice,
                  vorrei che il mio stato d'animo
                  e le mie emozioni non mi sovrastassero ancor prima di parlare...
                  Basta pensare e già piove.
                  Composta lunedì 6 marzo 2017
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