Scritta da: Loredana Longo
in Poesie (Poesie personali)
Perdono: segno evidente di una fiducia
che "va oltre" le incomprensioni,
energia positiva che contribuisce
a rafforzare l'Amore Universale,
nobile sentimento che ridona la vita.
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Perdono: segno evidente di una fiducia
che "va oltre" le incomprensioni,
energia positiva che contribuisce
a rafforzare l'Amore Universale,
nobile sentimento che ridona la vita.
Vuoi giocare con il mio tablet
la mamma mi sgrida
se io ti do il mio tablet
non capisco perché la mamma mi sgrida
io non lo voglio
ti prego dammi il tuo fucile
voglio giocare alla guerra
mamma dice che non devo fare la guerra
io non voglio fare la guerra
io voglio solo giocare
dammi il fucile; io non ho un fucile
la mamma dice
non mi devo sporcare
la tua mamma che dice
hai le scarpe coperte di fango
la mia mamma non vuole
che io giochi con te
tu corri sopra le pietre
se cadi fanno male le pietre
io non capisco la mamma
perché ha paura che io mi faccio male
lo vedi io non sto male
io voglio cadere sulle pietre
voglio vedere il mio sangue
ti piace vedere il mio sangue
io non ho mai visto il mio sangue
tu hai mai visto il tuo sangue
la mamma
non vuole che io stia male
facciamo una corsa
ti prego corri con me
tu sei troppo veloce
fermati sento un dolore nel petto
aiutami fammi rialzare
ti prego chiama la mamma
ma non dirgli che io sto male
non dirgli che io sono caduto
io voglio ancora giocare con te
domani aspettami
porta il fucile ma non corriamo
tu sei troppo veloce per me.
Credo che se mi svegliassi adesso,
ricorderei tutto come un brutto sogno.
Tutte le cose brutte che mi hai detto,
tutte quelle che ho subito.
Si credo che sarei stata più forte, più attenta.
Ma ero solo una donna,
come potevo difendermi dalla bestia?
Come potevo, così minuta, così indifesa,
lottarti contro mentre dicevi di amarmi e mi uccidevi?
Ho urlato, ho tanto urlato quella pietà
che non ha fermato il tuo possesso.
Fino a morirmi in gola il fiato.
Credo che se mi svegliassi adesso,
ricorderei tutto come un brutto sogno eterno.
In azzurra certezza
di mia fede
Ti incontro, o mio Signore.
Tu, quale fuoco purificatore
amorevolmente
bruci,
consumi
la catasta ingombrante
dei miei inutili perché.
Tu, quale limpida acqua
scaturita
dal Tuo Paterno
Amore,
disseti la mia arsura
di eternità.
Tu, quale Buon Pastore,
mi sollevi fino a Te
conducendomi
ai Tuoi verdi pascoli
e il mio cuore
diventa capace
di contenerti, o Dio!
Le nostre umane parole
si accapigliano
e, quale vuoto suono,
partoriscono
una nuova torre di Babele
dove, perdenti
di tua grazia,
ci ritroviamo soli.
La tua parola libera
guarisce,
consola,
indica faticosa
meta di... speranza.
Per strada che conduce
in altezze di pascoli verdi,
e mai in vanitose
torri di infime bassezze.
Notte di pensieri,
quale macina,
tritura mia vita,
ma l'inatteso incontro
con il tuo sguardo di cielo
sollecito scioglie
i nodi di mia fede
e il macigno si sgretola.
Vi scorre nuova sorgente
di preghiera
in arcobaleno di luce.
Acqua di fonte
ristora il mio viso
tua acqua di luce
inonda il mio cuore.
La mia roccia di egoismo,
quale inespugnabile fortezza,
è radicata
in pesantezza
di pensieri.
La tua roccia, invece,
è adorna di limpida
luce di preghiera,
irrorata da acqua di speranza,
che arriva alla mia roccia
sfaldandone
la granitica resistenza.
Diventa lieve
la salita di mia vita.
Io sono qui
lì c'è il resto del mondo
sfoglio immagini estive
sorrisi-persone
tante persone che vivono tutte insieme
io, un pesce solitario che guarda tutto dalla sua ampolla
che un tempo fu libero e felice nell'oceano insieme a loro
a godere del mare e del sole
in balia delle onde
che a volte ti cullano ed altre ti scaraventano via
qualunque sia il movimento del mare loro sono liberi di adattarsi
io mi lascio trascinare da
quel movimento
galleggio, dentro la mia palla di vetro
nel mare dei tuoi ricordi
ovunque vado
non me ne separo mai
al resto del mondo lascio l'illusione di essere lì
ma io sono qui
lì, c'è il resto del mondo.
Ti cerco nei ricordi,
fa male.
Ti cerco nella natura,
mi perdo in milioni di domande.
Ti cerco in
ogni tuo particolare impresso nella mia mente,
sorrido malinconica.
Cerco la tua voce nei dialoghi dei miei pensieri,
paura di dimenticarla.
Ti cerco nelle poesie.
Nelle favole.
Nei film.
Nelle parole di una canzone.
Nel profumo di un fiore.
Nell'umore del tempo.
Nelle coincidenze.
Ti cerco in quegli attimi di felicità catturati in una fotografia,
mi si inonda il cuore ma,
non mi arrendo.
Ovunque ti cerco.
E un attimo prima di trovarti mi fermo.
Prendo fiato,
poi ricomincio a
cercarti.