Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)
Sei impazzito di dolore per avermi persa,
ti scudi dietro una vita di menzogne e risse di parole assordanti.
Quello che vedo è lucidità estrema
in un volto di ragazzo,
quello che sento è pura follia
e io che ti vorrei vicino
non so come muovermi
non so come fare per farti capire
che il dolore si affronta e non si maschera
nelle bugie e nel disprezzo della vita.
Giovane uomo io ti penso con amara tristezza
e che il risveglio ti renda più vicino a te stesso
e meno alla smania di potere e pazzia.
Quelli come te devono usare la notte per vincere gli incubi del giorno
e sfruttare gli altri per sentirsi forti.
Come posso ancora starti accanto
in un universo di mancata saggezza e rancore?
Voglio liberare la mia pelle dal tuo odore
e desidero che il mio cuore imprigionato
trovi la sua strada, feroce, sanguinosa
ma vera.
Come potrei nascondermi ancora una volta?
Dove trovare riparo dalla dolcezza del tuo abbraccio?
Ti auguro di capire quello che senti realmente,
quel desiderio di me che fa stringere le mascelle
e contrarre il mondo.
Devi aprire il tuo orrore e non buttartici dentro,
scegliendo quel punto luminoso
che ti dia pace.
Composta martedì 26 luglio 2016
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    Scritta da: Carlo Bisecco
    in Poesie (Poesie personali)

    Io sono Ulisse

    Itaca,
    forte è il desiderio di tornare
    e camminare sulle tue sponde
    accarezzato dalla brezza dell'alba.
    Itaca,
    le onde mi tengon lontano,
    io,
    burattino nelle mani del destino,
    sarò artefice del mio viaggio.
    Itaca,
    le stelle possono confondermi,
    i venti possono spingermi altrove,
    ma io,
    Itaca,
    conosco la rotta
    incisa con amore nell'anima.
    Itaca,
    le onde son alte,
    il tempo non mi permette
    ancora di tornare,
    ma io,
    Itaca,
    ti prometto il mio domani.
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      Scritta da: Rosetta.Z
      in Poesie (Poesie personali)

      Ti racconto le mie stagioni

      Osservo il tuo volto, solcato ormai,
      dai segni del tempo,
      e rivivo in te la mia vita che sembra volata via
      come un soffio di vento.
      In ogni tua ruga rivedo le mie passate stagioni cercando in esse, motivate ragioni,
      dell'esser qui, ora, in questo istante,
      con lo stesso pensiero di allora
      di guardare sempre avanti.

      Mi appare breve la mia Primavera, così dolce
      spensierata e serena,
      dove il sole era tiepido e l'aria ancor leggera.
      E bastava un tuo sorriso
      ad asciugare le lacrime sul mio viso.

      Ingenui pensieri regalavo al vento
      A piedi scalzi i miei passi, correvano incontro al tempo
      sui prati fioriti, dai nitidi colori,
      Aspettando l'arrivo della nuova stagione.

      Risento il calore ancora addosso
      della tua mano che mi stringeva piano,
      portandomi sulle vie del tuo percorso,
      non era mai abbastanza stretta,
      in quel mondo senza tempo e senza fretta.

      Ecco! l'alba è ormai passata.
      la primavera se ne è appena andata,
      comincia così una nuova giornata,
      è la mia estate che è già arrivata.
      Ricordo la sua entrata con un cielo terso
      mi appariva così grande, così immenso,
      riuscivo a scorgere al di là del suo azzurro
      tutto quanto l'universo.
      Il sole, non più tiepido, riscalda il mio cuore.
      Sono giorni d'estate, i miei giorni migliori.

      Colorate fantasie che regalavo al vento
      lasciano il posto ai sogni che viaggiano lontano
      non mi accorgo neanche in qual momento
      Tu lasciavi andare piano la mia mano

      Ora i prati non mi appaiono soltanto fioriti
      ma sembrano ai miei occhi perfino dorati,
      ci cammino in mezzo, e penso,
      che siano i più belli che abbia mai incontrati.

      Il sentiero mi porta su un lungo viale,
      al mattino l'aria è fresca, sono ore soavi,
      fiori d'arancio e musica per danzare
      di petali di rose le vie cosparse
      e candidi gigli a guidare i miei passi.
      Forte e possente è la mia ragione
      Sembra non abbia alcun ché di dubbio
      in questa giovane mia stagione,
      che avanza intrepida e senza indugio,
      e non si accorge che ormai da ore,
      lassù in alto c'e il sol leone.

      Non sono neanche a metà del mio cammino
      Nell'inseguire il mio destino.
      In vari luoghi io sono già stata
      a questo punto della giornata,
      lasciando in ognuno di essi un mio pensiero
      di tanta paura ma altresì desiderio.
      ma senza distrarmi mai dal mio sentiero,
      cercavo in loro un buon riparo,
      pagando un sorso d'acqua, un prezzo assai caro.

      Ora Il caldo si fa sentire,
      sembra quasi che io non lo possa sopportare,
      penso ogni tanto che mi vorrei riposare.
      ma vedo te davanti a me, mi guardi,
      e non dici nulla,
      ma i tuoi silenzi per me, sono urla.
      gridono indietro non si può più tornare.

      Ecco! In quel momento capisco ogni cosa!
      Anche tu eri stata una giovane rosa,
      che il caldo torrido più volte ha piegata,
      ma forte e leale, non si è mai spezzata,
      aspettando ogni volta un nuovo mattino,
      che con la sua rugiada ti avrebbe rialzata.

      Ora Tutto traspare, e tutto mi è reale,
      non posso esimermi dal camminare,
      c'è il mio futuro
      che mi sta ad osservare.
      Noo! Non mi posso fermare.

      Riprendo il Cammino! Le ore non sono tutte uguali!
      Al caldo afoso si alternano, brezze di vento profumato
      che asciugano subito il mio viso, tanto sudato.

      Lungo la via, mi guardo a sinistra e a destra
      vivo ore diverse, qualcuna più triste e qualcun'altra di festa.
      Percorro il viale e guardo l'orizzonte,
      Il sole è ancora alto ma non tarderà a tramontare,
      tante sono le cose che vorrei fare
      prima che la mia giornata finisca,
      allungo il passo, ti lascio un po' in dietro,
      ancora un po', poi ti perdo di vista.

      Ad un tratto di strada è cambiata già l'aria,
      cambiano i colori lungo il viale,
      ora il mio passo comincia a rallentare
      sono già a metà dell'anno,
      il caldo mi ha reso stanca, è ho un po' di affanno.

      Mi guardo intorno, tra gli alberi che si cominciano a spogliare,
      sono all'imbrunir del giorno,
      e mi accorgo che l'autunno sta per arrivare.

      Or non posso dir di esso di com'è che è andato
      perché non ne conosco ancor di lui il fato,
      ma voglio immaginare, i suoi prati, in morbido velluto,
      dove il mio passo possa scivolar leggero,
      in questa stagione che non ho ancor vissuto.

      Vorrei poter di esso gustarne i suoi sapori,
      e respirare a fondo i suoi soavi odori.
      poter goder del fascino dei suoi incantati colori.
      ammirar la sua natura che si prepara a mutare.

      Vorrei che lui mi mostrasse
      ogni sogno realizzato, di chi sul lungo viale,
      dal mio seno è nato.
      Che mi facesse cogliere ciò che di buono è stato seminato.
      Dividerlo con chi sul mio cammino, c'è sempre stato.
      .
      Magnifico sarebbe poter conoscere,
      chi porterà nel ventre, per poterlo amare,
      sentir le liete melodie,
      di nuova vita, che sta per cominciare.
      e ancora vorrei tornare ad ascoltare,
      la voce dell'eco, della mia gente,
      che ritorna fiera, dalla montagna al mare.

      Ecco! Questo è tutto ciò che io ho immaginato,
      del mio autunno che è appena iniziato,
      così che alla fine di esso, io possa andare,
      con le più belle meraviglie da raccontare.
      Arrivare poi a sera del mio giorno,
      con il calore dei bei ricordi,
      che mi faranno da coperta e mi sapranno scaldare.
      per non sentir così il freddo del mio inverno
      Che tacito e silenzioso mi verrà a trovare.

      Da lui con un sorriso io mi farò abbracciare,
      per lasciarmi serenamente accompagnare,
      fino alla fine del mio lungo viale.
      Dove ritroverò te, Mamma, ancora lì ad aspettare,
      Con il cuor leggero, fiera di me,
      per aver vissuto la mia vita percorrendo il mio sentiero,
      guardando sempre avanti senza mai lasciarmi andare.
      Così ché le mie stagioni, ti possa finire di raccontare.
      Composta lunedì 8 febbraio 2016
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        Scritta da: Alido Ramacciani
        in Poesie (Poesie personali)

        Stacca la spina

        non chiedermi perché
        perché, o per cosa
        io non ti sento
        chi sei
        frena il tuo ego
        congela la tua voce
        non venire, non chiamarmi
        io non scenderò        
        cos’è il dolore
        la testa vuota
        l’anima confusa
        il cuore senza prospettive

        uomo rassegnati
        non l’hai costruito tu
        non avere l’arroganza
        di sentirtene partecipe
        lasciati la dignità
        non inseguire i tuoi fantasmi
        quell’amore che tanto hai aspettato
        qualcuno te lo ha negato  
        non sentirti senza colpe
        tu non sei perfetto
        un giorno l’hai fatto anche tu
        la tua anima ferita
        anche di notte
        senza luna
        non tutti amano la luna
        luna
        lei nasconde la tua ombra
        il sudore bacia il sole
        il sole            
        non sarà la soluzione
        non umiliarti
        sfoglia il tempo
        rassegnati
        quel viso sorridente
        luminoso
        non è tuo
        non lo potrai mai comprare
        non ci sono sconti
        se sarà un regalo  
        non è questo
        non è quello
        noi siamo cosi
        tu non sei diverso
        i tuoi occhi
        sono solo occhi
        ci sono tanti modi per soffrire
        non è giusto farlo
        per qualcuno che non ti appartiene
        amore amore amore
        l’amore
        è un regalo
        per te non è Natale
        l’albero ce l’hai, la suo ombra
        ti toglierà la luce
        stacca quella spina
        o avrai un corto circuito
        il sovraccarico è un suicidio
        la morte non ti aiuterà                  
        se sarai solo, invisibile                
        solo oppure no
        la tua illusione
        non ti salverà
        maledetta illusione
        nemica della ragione
        della tua libertà
        non ne sarai mai padrone
        se il cuore non ti aiuterà  
        lasciati vivere
        vivi per te
        aspettati, spera
        qualcuno si accorgerà dite
        quando sarai incatenato
        ad un’agonia irreversibile
        se sarai visibile
        forze
        o forse no
        rassegnati
        il dolore non ti farà sconti.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Al destino non piacevi

          Io toccai le tue labbra
          fu come baciare fragole mature,
          toccai le tue mani e ricordai
          i miei primi passi,
          guardai i tuoi occhi
          e fu come osservare il mare
          con il suo spazio infinito,
          e i tuoi capelli avevano
          la tempra dell'oro filato
          m'inebriavo della tua voce
          fatta di note di canto,
          tu sembravi la donna che io
          desideravo da tempo,
          ma non fu così!
          Al destino, spietato giustiziere,
          le doti che avevi non bastavano;
          aveva deciso diversamente,
          forse aveva capito
          che il bello di un anima
          che t'ama risiede nel profondo
          dell'anima, nel cuore,
          negli abissi che l'occhio non scruta,
          ed aveva ragione,
          il tuo corpo benché appariscente
          celava un cuore freddo,
          arido, severo,
          e le tue ferite
          avevano fatto di te
          una persona
          che diffidava dell'amore,
          si dell'amore vero!
          Composta sabato 23 luglio 2016
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            Scritta da: MauriDora
            in Poesie (Poesie personali)

            Mentre

            Mentre un filo d'erba si muove lento seguendo il vento,
            un raggio di sole illumina il fondo del letto di un limpido ruscello.

            Mentre una nuvola corre nel cielo,
            la sua ombra scorre sui monti dando ristoro ai viandanti stanchi.

            Mentre un arcobaleno appare,
            un fulmine rompe il silenzio del bosco e dopo tutto tace.

            Mentre la neve cade e un bianco candore ricopre i verdi prati,
            un cammino di una casa fuma e manda in alto antichi sapori di un tempo.

            Mentre la vita scorre, si pensa, si osserva, quante meraviglie ci sono attorno a noi!
            Le nubi come vele solcano i cieli, sorge e tramonta il sole.

            Mentre i pensieri vagano, la mente sogna
            e guarda al passato vivendo il presente e aspettando il futuro.
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              Scritta da: Mariacarmela Scotti
              in Poesie (Poesie personali)

              Sono stato il niente

              Sono stata niente,
              ho vissuto in tristezze eterne con ferite aperte,
              chiedendo aiuto al silenzio senza avere risposte.
              Sono stata niente,
              quel niente che tutti disprezzavano,
              e per non contagiare nessuno
              di quello che sentivo
              il pianto era la mia unica ribellione.
              Col tempo capii che se il mio destino
              era quello di stare da sola,
              avrei dovuto provare
              ad essere più coraggiosa
              e andare in contro la corrente,
              proprio come quei fiumi,
              che hanno un percorso di pietre,
              con l'unico scopo di abbellire alla terra.
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