Poesie personali


Scritta da: Michele Gentile
in Poesie (Poesie personali)

Ai poeti

Ai poeti dico di non tornare
di insistere, di trovare
altri silenzi da raccontare.
Ai poeti auguro di non svegliarsi
di non attenersi alle regole,
di non lasciare mai un tramonto
in balia del proprio cielo.
Auguro un mare, un deserto,
una lacrima in più da attraversare.
Ai poeti dico di non disperare
quando stillano solitudini,
di camminare anche al buio
perché una carezza di luna
farebbe più male.
Ai poeti dico di sorridere
quando il vento della notte
li trascina via lontano
perché quando tutto è perduto
nuove ali e nuove parole
una volta ancora
offriranno loro
la malinconia di vivere.
Composta giovedì 18 agosto 2016
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    Scritta da: Igi
    in Poesie (Poesie personali)

    Debolezza umana

    Un occhio nel buco
    la paura mi attanaglia
    nel buio un sinistro rumore
    scappo via e cerco un riparo
    ma che, ho paura di più
    aiuto, non trovo nessuno
    mi fermo in un cespuglio
    e il mio cuore in subbuglio
    silenzio, silenzio una voce
    la sento, l'orecchio non ode.
    Chi sei, un angelo perché
    un angelo per te
    mi protegge e mi rialza
    mi consola e si staglia
    qualcuno lo ha mandato
    che onore, che stupore
    quel rumore non c'è più
    grazie a voi di lassù
    nel mio cuore pace
    un profumo, un odore
    al sicuro ora.
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie personali)

      Non è un giorno

      Non è un giorno che siamo insieme,
      e tu non ci pensi,
      ma io sì,
      mi sembra poco fa,
      che tutto è cominciato tra noi,
      mi ricordo quella sera,
      la mia mano si avvicinò alla tua,
      e poi tu mi baciasti lungamente,
      e quel bacio, non l'ho mai dimenticato,
      iniziò così.
      E l'amore ancora mi dura,
      nonostante gli anni e gli acciacchi,
      gli alti e bassi tra noi.
      È per me, è sempre come la prima volta.
      Composta mercoledì 17 agosto 2016
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        Scritta da: Paolo Madaschi
        in Poesie (Poesie personali)

        Calvario della terra

        Cornacchie e corvi
        fissano, appollaiati
        e con sguardi torvi,
        paesaggi stuprati;

        in equilibrio su cavi
        percossi dal vento,
        paiono aculei scuri
        d'un color cemento:

        spine di una corona
        che cinge l'orizzonte,
        mentre il cielo tuona
        e l'aria si fa pesante,

        che mutan in Golgota,
        croce e martire nello
        stesso tempo, l'immota
        terra e il suo fardello.
        Composta mercoledì 16 ottobre 2013
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          Scritta da: Rolando Attanasio
          in Poesie (Poesie personali)

          Remare

          Rema contro te stesso
          e nello sfinimento ti accorgi
          che hai ucciso il prossimo che odiavi... uccidendo una parte di te
          che sta morendo... hai solo una tremenda paura di essere nulla
          sei già aggrappato su macerie inutili che ti aiutano solo a galleggiare
          in questo oceano di squallore
          la tua vita
          che difendi
          pur di vivere
          ad ogni costo.
          Composta martedì 16 agosto 2016
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            Scritta da: Ivan cuba
            in Poesie (Poesie personali)
            Travolto dall'emozione,
            bloccato nel silenzio.
            Quel silenzio che mi urlava
            forte il tuo nome.
            Stretto dalle paure,
            chiuso in un angolo.
            Si perde tutto, voglia di lottare,
            voglia di vivere.
            Ti perdi nell'oblio interiore.
            Il tempo è proporzionato
            al sentimento.
            Si ride, ma non si sorride.
            Ti mostri forte, resisti
            a quel muro di pensieri
            che ti schiaccia.
            Sai che il tuo cammino è
            ancora lungo e incerto.
            Sicuramente deciso a
            non permettere mai più
            a nessuno di prenderti il cuore.
            Mai più a nessuno di giocare
            con le tue emozioni e mai più
            a nessuno di farti morire dentro.
            Perché può finire un amore,
            ma non la propria vita con esso.
            Composta giovedì 11 agosto 2016
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              Scritta da: Poetaadieta
              in Poesie (Poesie personali)

              Afrika

              Il mio cuore è arido,
              assetato d'amore sconosciuto.

              La mia schiena è piegata, dolorante,
              sotto il peso della sofferenza.

              I miei occhi sono spenti, alla
              ricerca di una luce che non splenderà mai.

              Le mie mani sono tremolanti, vane,
              nel tentativo di stringere l'inafferrabile.

              Le mie labbra sono serrate, incapaci
              di emettere il lamento del dolore.

              Le mie narici sono dilatate, ferite,
              dal lezzo della tragedia odorata.

              Le mie gambe sono esili, impotenti,
              per proseguire nel cammino della vita.

              Odo solo il lacerante silenzio
              dell'annunciata morte.
              Composta domenica 30 novembre 2003
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