Scritta da: Ada Roggio
in Poesie (Poesie personali)
Il cielo è terso
La vita si riveste di mille colori,
all'improvviso
il cielo è terso.
Aspetto, aspettiamo
ritorni il sereno.
Composta martedì 15 marzo 2016
La vita si riveste di mille colori,
all'improvviso
il cielo è terso.
Aspetto, aspettiamo
ritorni il sereno.
Quando ti senti qui da solo
quando immagini l'infinito
ma tutto non va
un goccio ti tira su
e la rabbia svanisce
svanisce
allontanando tutto il peggio
un sorriso ti sopraggiunge
io sono qui
io da solo
volo
l'immaginazione dilaga
tutto hai capito
perche hai ascoltato
hai ascoltato
le cose che non andavano
e tutto va
sei qui da solo
un goccio ti fa rinascere
uccidendo ogni male
sei tu da solo
solo qui
amandoti
sorvolando la nottata
che se ne va
corri rincorri il tuo sogno
tutto svanisce in un secondo
fermati
fallo tuo
lasciandoti in un dolce vuoto
sei tu e tutto se ne va.
Volo nel vuoto più totale
prima o poi
la farò finita
l'alcol mi da la carica
posso vivere ovunque
ma non qui
vorrei essere sempre in questo stato
leggero e piacevole
euforico
solitario ma felice
questo mondo di uomini
mi disgusta
ascoltare ed annusare come un animale
un animale
questo è vivere
vi credete intelligenti
mangiate merda
ciechi di spirito
persi nel vostro vanto
mi fate schifo
vorrei ululare come un lupo
le stelle e la luna farle mie
il mio sfondo
siete ingordi
e tristi
devo sopportarvi
ma fottetevi
stupidi esseri
non è uno sfogo
ma un semplice essere
vivete senza paura senza pensieri
e il mondo diventerà vostro
questo mondo è mio
ululando alla luna.
Vivo nel lercio
Attendo cambiamenti
Vivo il momento
Perso perplesso
Pazzo
Mi hanno ucciso l'anima
L'ultima e poi andiamo
Mi spengo tra quattro mura
Lascio tutto
Domani vado alla ricerca
Credi, crea, vivi
Arrenditi nell'aldilà
Sei vivo
Combatti
Un altra birra per favore...
Mi accendo come una sigaretta
Poi muoio
Come un temporale
Cazzo... Una cazzo di birra!
Ho sete!
Segui il mio labiale
L'amore è finito
Lasciati andare
Il sogno devi cercare
Non ti arrendere
Io alla fine, la sto bevendo...
Questa vita infame!
Ho una foresta
nel mio cuore
e frusciare di foglie
ai forti venti
e scorrere di ruscelli
su irti pendii
e intricati roveti
nascondigli di fragili bulbi
e torrenti in piena
e rovinose cascate
e sentieri scoscesi
e brillare di rugiada
sugli spinosi roseti.
Al vivido tepore
dei raggi del sole
si risveglia la natura
in tutto il suo splendore,
gli alberi sono in fiore
e sul verde dei prati
variopinti colori
con una farfalla che vola
di fiore in fiore.
È già primavera
e al profumo dei cuori
risorge l'amore
secondo il disegno
di nostro Signore,
sempre più offeso
da assurde pretese
che riducono la vita
a un vero mercimonio
senza il sigillo del matrimonio.
E la maternità surrogata,
davvero tanto involuta
perché arreca offesa
all'anima del nascituro,
concepisce da qui
lo squallore della vita.
Quante volte ho alzato gli occhi
ed ho sognato.
Ora guardo la strada innanzi a me
e sorrido al ricordo di come le stelle illuminavano
il mio sguardo colmo d'illusioni,
la Donna continua il suo cammino
con gli occhi lontani nel tempo
ed il cuore colmo d'amore
che profuma di passato.
Lei cammina
segue quella linea sottile
che è il suo futuro,
prosegue il viaggio senza arretrare,
ciò che di bello la vita le poteva donare lei l'ha avuto
e nulla teme del avanzare del tempo.
Il suo viso non ha rimpianti, non ha rimorsi,
solo un piccolo grande segreto
dentro l'Anima Sua che le tiene la mano
mentre il mondo s'allontana da lei!
Agiti, smuovi,
col tuo vortice innalzi e
brutalmente fai ricadere.
Impaurisci,
ed ai miei occhi sgomenti
ti riveli
Il cuore spera in una tregua
e la tua violenta rabbia
diventi solo ossigeno per il mio corpo
e serenità per la mia anima.
Tu, vento
mi ricordi la mia vita,
spesso stanca di essere
centro di una bufera.
Poco tempo le resta
per ossigenarsi
dal suo rabbioso vortice che
Come te:
agita, smuove, e
brutalmente mi fa ricadere.
Le labbra ora tacciono
parole divelte dal cuore,
si chiude il chiasso del mondo.
Brezza ora soffia sull'anima,
il vento raccoglie i sospiri.
D'impetuosa gioia
vestii il mio corpo,
coperto per tempo
da neri coriandoli
di rancore.
Indossai le mie stelle migliori
per far tornare un po' di colore.
Per sussurrarti che magari
potevi tornare,
anche restare.
Mi ci specchio ancora nei ricordi,
ancora cerco di assomigliarti.
Nascosti negli abissi di ieri,
restano prigionieri i miei pensieri
e ancora non ti so spiegare
com'era esserci quando tu non c'eri.
Sovente faceva male
rimuginare su quelle parole,
tu, nei ricordi,
eri amore.