Poesie personali


Scritta da: Suffro
in Poesie (Poesie personali)

Come Venere all'occhio pare

Diradatesi le plumbee nubi
e le tristi piogge,
sovvien l'azzurro cielo
a cangiar queste terre,
con i gomiti poggi a sorregger
la testa, il guardo spazia sereno
fin all'ultimo orizzonte,
ove il mar col ciel si fonde
ed uccel mi fingo,
sorvolando questa landa tinta
da mille cromi e scindo
mente da corpo e china
la testa all'immaginazione,
la carezza del vento cessa
quest'idillio, questa contemplazione,
come Venere all'occhio pare,
questo quadro senza tela,
in amor di essa cade
il mio cor che in sue memor si cela.
Composta martedì 1 marzo 2016
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    Scritta da: Suffro
    in Poesie (Poesie personali)

    L'infanzia

    Rimembro ancor memorie
    di quel dolce tempo,
    sereno e scherno,
    con banal pene e vaste gioie,
    ed un pensier m'è giunto,
    che della fanciullezza
    il candor è il miglior punto,
    riparo dalla fredda brezza
    che l'anima t'avvolge nel divenir maturo,
    eremita in questa valle cruda,
    ove vi era un prato puro,
    e l'immaginazion illusa,
    che ragion di gaiezza furon,
    in quell'età ormai perduta.
    Composta mercoledì 2 marzo 2016
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      Scritta da: Cristallina
      in Poesie (Poesie personali)

      La strada

      Amorevolmente, la strada mi chiama
      Al suo richiamo non resisto
      ma un vuoto dentro l'anima mi
      trattiene.

      Indugio confusa, ma ugualmente parto
      la strada m'accoglie, m'abbraccia, e
      subito mi sento rinata.

      Il vuoto si dissolve
      l'aria mi rigenera
      la mente si solleva
      il cuore si rallegra.

      Il cielo copre tutt'intorno
      percorro la strada
      vivo.
      Composta sabato 27 febbraio 2016
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        in Poesie (Poesie personali)

        Profumo di donna

        Il pensier costante
        talor assillante
        in testa imperante
        è l'idea del bello
        ed ecco la donna
        in veste di amante.
        È un'artistica creatura
        che rispecchia la natura
        con depressioni e rilievi
        reali, quelli mentali
        te li scatena a parte.
        E così da un'afrodisiaca altura
        lungo una folta radura
        giù a valle si cela,
        tra due protuberanze
        talor tumide rilevanze,
        una paradisiaca apertura
        donde per stretta fessura,
        cavità virtuale e non certo virtuosa,
        si accede alla fucina della vita.
        Senza alcun complesso
        ma con un naturale amplesso
        lungo questo percorso
        si genera l'amor filiale,
        premessa familiare,
        per un rapporto non banale
        (solo carnale sarebbe bestiale!)
        ma tanto mentale
        e la gioia sentimentale
        sublima l'amor
        con l'apoteosi sensuale.
        Allor la sinfonia della voce
        è melodia per le orecchie,
        l'armonia del corpo
        è la bellezza per gli occhi,
        lo splendor della luce natia
        è la dolcezza per il gusto
        con la sinuosità anatomica
        a stimolarti il tatto
        e il profumo di donna
        lo senti dall'olfatto.
        Su questo antico senso
        del cervello primitivo
        germogliò il pensier
        e sbocciò la donna,
        idea del bello e bellezza ideale,
        ma tra pensier e idea,
        se l'amante è la donna ideale
        con una moglie troppo pensante
        e talor anche pesante,
        l'ideale di donna è solo la mamma.
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          Scritta da: Giuseppe Silletti
          in Poesie (Poesie personali)

          Si scrive coscienza, si legge finzione

          Veniamo al mondo come
          se fossimo cellule staminali.
          Cosa diventeremo? Un cuore,
          un cervello, uno stomaco?
          Catapultati dall'utero nel mondo
          plasmati dall'immensità del tempo
          che è qui ed ora, ed è stato per altri
          ciò che adesso ci condiziona.
          Un piccolo insignificante verme
          chiamato cultura s'addentra in noi,
          e c'elimina i grugniti, i ruggiti,
          la sete di sangue, il caos del reale.

          Sguazzare nel deserto della vita
          è passione di molti,
          ma cosa succede se la coscienza
          distrugge le barriere e fugge via?
          Le case, le strade, le chiese,
          le scuole, i treni, le auto
          la storia, le tradizioni,
          tutto sussurra la parola "illusione".
          E l'amore, l'amore, che ruolo ha l'amore?
          Se sentimento o passione, mi ricorda un cane
          ch'abbaia per mangiare, e si sente solo
          se l'affetto non vien dato.

          Lentamente, riapro gli occhi...
          Un buio accecante disturba la vista...
          Sono incatenato ma sono libero...
          La pozza di sangue nella quale striscio...
          Le parole che mi frustano,
          parole insignificanti di uomini diversi.

          Date fuoco al mio corpo
          liberate lo spirito.
          Composta martedì 8 luglio 2014
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            Scritta da: Rosita Pavese
            in Poesie (Poesie personali)

            Vicino a me

            Mi sento vicina a te,
            o cuore disilluso, perché mai dovresti logorarmi?
            Ho sempre creduto nell'innamorarmi,
            ora che sei vicino a me come posso allontanarmi?
            Spiegamelo amica mia, tu sei la sola a illuminare il mio pellegrinaggio dentro la selva oscura del mio cuor.
            Come posso rifuggire al mio destino?
            Dentro i miei occhi ho ritrovato la luce più impervia che è la sola che può illuminarmi lungo il mio cammino,
            la sola che può salvarmi?
            Ah ah ah una risata può farlo davvero senza alcuna esitazione in me.
            Oh cuore perduto perché minacci la mia unica meravigliosa esistenza?
            Credi di avere così tanto potere?
            Oh caro cuore non te ne faccio una colpa e non voglio incolparmi di questo.
            Cerco sollievo e pace all'anima mia.
            Chiedo tanto forse?
            Tu sei il solo a colorarmi e rendi la mia esistenza come un vortice di farfalle che volano tutte assieme verso l'infinito.
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              Scritta da: margoth16
              in Poesie (Poesie personali)

              Le parole

              Lei sapeva,
              che le parole sono inutili...
              pallide ombre di ciò che proviamo,
              eppure tentava sempre di comunicare
              con gli altri, e alla fine,
              in quelle stanze sulla collina,
              ripensava,
              a quanto gli uomini ascoltino se stessi,
              innamorati delle loro idee
              e sordi a una musica diversa...
              pronti a giudicare e a trarre conclusioni,
              senza conoscere le cose in sé,
              ma solo le loro apparenze.
              Composta domenica 6 marzo 2016
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                Scritta da: eeolo
                in Poesie (Poesie personali)

                Incredulo amore

                La mente coglie l'istante
                che l'occhio attento trasmette,
                nel labirinto si perde,
                cade,
                annaspa,
                nel buio cerca
                lo spiraglio di luce
                che nel pensiero
                lo forma.

                Quale cosa più bella
                cantare l'amore.
                Quale cosa più bella
                dell'amare.

                Libera
                le mani alle carezze
                non soffocare l'istante
                con tristi parole
                lascia, nel silenzio,
                i nostri corpi vibrare
                ora che hanno toccato
                la confidenza.

                Quale cosa più bella
                cantare l'amore.
                Quale cosa più bella
                dell'amore.

                Dormi, io resto ad accarezzare i sogni,
                incredulo amore.
                Ora che l'istante ha la tua forma ti sento
                incredulo amore.
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