Poesie personali


Scritta da: Simone Morana Cyla
in Poesie (Poesie personali)

Nel sentiero del mio Dio

Per guardare ancora il cielo
Ho soffiato via le nuvole
Elettrico è il sentiero
Non credo nei miracoli

Seguirti fino al limite
Ricercherò il tuo passo
Nel mondo che hai plasmato
Non vedo più i tuoi occhi

Mi prendo il tuo coraggio
Accarezzandomi i ricordi
Cercando di incontrarti
Nei miei attimi felici

Sei l'impercettibile
Che di solito non vedo
Ma sento spesso accanto
Che accompagna il mio pensiero

Vorrei essere vento
Così forte da spazzare
Dalle anime corrotte
L'odio nero di catrame.
Composta domenica 15 novembre 2015
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Donato Caione
    in Poesie (Poesie personali)

    Pianto al faro

    Ho sentito piangere gli uccelli
    quella sera di luglio al faro
    camminando tra sentieri belli
    al calar del giorno, di luce avaro.
    Ho ascoltato le Diomedee
    e il loro mesto pianto
    delle Tremiti son le dee
    e un vagito è il loro canto.
    Piangono sulla tomba di Diomede
    e sull'isola di San Nicola gli albatros
    rendono al condottier la loro fede
    e ricordano tristezza e tanatos.
    Da molto lontano son partite
    per rendere omaggio al loro Dio
    per sempre punito da Afrodite
    qui Diomede a pagare il fio.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Andrea Improta
      in Poesie (Poesie personali)

      Io ti amo scalza

      Nessuno osi toccare questa notte,
      nessuno osi placare questo silenzio.
      Arriva qua,
      voglio solo il suono
      dei tuoi piedi nudi,
      io ti amo scalza.
      Ho ucciso la rabbia carnefice
      che ora giace là,
      tra i piatti sporchi
      e le pulite ipocrisie.
      Ucciderò anche la morte
      che hai dentro,
      spogliandoti come uva
      dalla vigna verde;
      dov'eri nata te
      quando gemevi giovane.
      E lì rinascerai,
      rugiada di tempesta.
      Giocheremo forte
      io, te e il tempo;
      punteremo tutto.
      Anche i tuoi sogni affogati.
      Punteremo tutto:
      ci azzarderemo ancora
      a credere all'amore.
      Composta venerdì 6 novembre 2015
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: ROBERTO POZZI
        in Poesie (Poesie personali)

        Piedestalli

        Certamente è sbagliato
        collocare le anime vicine al cuore
        su piedestalli così in alto
        che per ammirarli bisogna inchinarsi
        e guadare verso il cielo.

        Frutti di malate fantasie
        benediciamo come nuovi santi
        esseri considerati grandi amici,
        li investiamo di qualità divine
        che neanche nei sogni posseggono,
        permettendo a loro la libertà
        di arrecarci inimmaginabili torti.

        Eccetto per il peggiore di tutti,
        il peccato commesso a fin di bene,
        la cattiveria dietro l'apparenza dell'affetto
        espressa in una superficiale valutazione
        da farci vergognare chi siamo
        e in cosa crediamo veramente.

        Dopo l'apertura del nefasto vaso,
        l'inizio della fine comincerà da subito,
        l'abbattimento di quell'oscuro semidio
        ci trascinerà nell'infinito barato
        a contemplare quell'assurdità
        tra le rovine della sua statua.
        Composta martedì 17 novembre 2015
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Gioele Pelonero
          in Poesie (Poesie personali)

          Humus

          Terra mia, benedetta la tua aurora,
          il giorno del tuo glorioso riscatto!

          Fra i colli le brezze ne spargono la voce,
          nell'aria le rondini ne portano il canto!
          Le aquile indomite ne annunciano la gloria
          più grande del sole!
          Fra i luoghi e nei tempi più arcani,
          nei laghi e i giardini più ameni,
          voce santa ti elesse come stella,
          sacro dire in te accese la scintilla!

          Non poté tanto grande bellezza
          sottrarsi alle brame più oscure,
          né la lotta da inique sventure
          a fermare il destino riuscì.
          Nell'affanno sopraggiunsero i pianti,
          le ombre se ne andarono ridenti;
          caligine e buio per le valli,
          grigiore e oscurità sui ruscelli.

          Da allora fra tramonti e primavere,
          con il gelo, un pensiero si svolse:
          il tempo che il riso ci tolse
          al nemico la vendetta porterà!
          Fra le danze passarono gli anni,
          come sorsi trascorsero indenni.
          Le grida di ragazzi e di fanciulle
          rischiaravano le notti come stelle,
          inneggiando fra quelle sacre fiamme
          al perduto tempo delle gemme.

          Nuove gesta ed imprese gloriose
          di ardore la storia portò!
          In quei giorni esultanza e vittoria
          il Signore ci donò!
          Composta domenica 22 novembre 2015
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Maia
            in Poesie (Poesie personali)

            Differenziata indifferenza

            E ci sarà un domani
            in cui raccoglierò in silenzio
            i miei quattro stracci trascurati
            e sarà quel segno: un tappo di bottiglia
            il biglietto di un treno
            un numero, una sbrindellata "G"
            a portarmi qui
            dove l'oggi ancora mi connette
            ad un passato
            di verdure decomposte
            da scaraventare nel bidone
            della differenziata indifferenza.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: virtuoso
              in Poesie (Poesie personali)
              Mio spirito,
              che mostri lineamenti d'infinito
              e sovverti la logica dell'indifferenza
              rivestendo sembianze d'amore.
              Mia pace,
              spodestata dall'espressione più autentica
              che potessi mai riconoscere.
              Mio essere,
              che assapori la dolcezza di esistere
              in un luogo ignoto, come fossi bendato.
              Miei sensi tutti,
              che danzate come ospiti d'una festa
              io vi guardo, attonito ed estasiato,
              spettatore inerme e mai pago,
              ad applaudire senza fine.
              Vota la poesia: Commenta