Poesie personali


Scritta da: Maryclara
in Poesie (Poesie personali)

Malinconia

Ti stringo tra le braccia,
sento che mi sfuggi, sei lontana,
già proiettata nella tua realtà.
Io triste e malinconica
nascondo in un sorriso
le mie lacrime,
con un'ultima carezza, ti saluto,
ti auguro buon viaggio.
Ti allontani, diventi sempre più piccola,
poi scompari, ormai le lacrime copiose
possono sgorgare,
nel cuore ho tante spine che lo fanno sanguinare,
su coraggio cuore mio,
bisogna andare avanti,
continuare a sperare!
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    Scritta da: M. Gamba
    in Poesie (Poesie personali)

    Lago grande o lago piccolo?

    Lago grande o lago piccolo? Dimmi, oh re delle rane,
    del mio cuore frivolo, eppur sì grande, che mai rimane?

    Io cieco fui del amor di diana
    che ancora, nel corpo mio, con fatal eco, rimbomba come frana;

    ma di esso resta ormai solo un lacrimante riflesso che però, alla mia mente,
    quale monito perenne e severa pena, per la mia errante polena, giunge a me come lama terribile e vibrante;

    che bene grande, in passato, ebbi mai compiuto? Che merito lampante ho mai avuto;
    perché, quale dono premiante, il cuore di diana da me fosse ricevuto?

    Nessuno! Nessun credito ebbi mai con la sorte, né certo avrò fino alla morte;
    fu solo benevola grazia, ch'io non colsi per colpevole disgrazia;

    ed ora, che la mia anima, il mio corpo e la mia mente,
    all'unisono gridano il loro anelito fremente, diana questa prece ormai più non sente;

    così, come per tragica maledizione e crudele vessazione del destino,
    l'amor di lei e l'amor di lui,
    non ebbero la letizia e la gioia del sole mattutino;

    mai più lago grande, mai più lago piccolo,
    le mie lacrime fan ghirlande e rigano il mio cuore senza speme.
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      Scritta da: Rosita Matera
      in Poesie (Poesie personali)

      Il profumo dell'estate

      Passo dopo passo
      la terra sgretola il suo volto,
      mutevole metallo che si forgia con le foglie.
      Dalla lente fissa del cielo
      il sole guarda dal suo occhio d'ambra,
      mormora parole con l'ardore di un amante.

      L'anta cigolante sul muro caldo della casa
      soffia l'ultima manciata di stelle e desideri
      che s'adunano in fila sotto il lenzuolo della sera.

      Passo dopo passo
      s'allungano le ombre sui profili degli odorosi rami
      e il tramonto non vibra più,
      si posa stanco sugli gli intrecci delle ceste cariche d'uva
      e sulle mie ciglia
      che racchiudono ancora tutto il profumo dell'estate.
      Composta lunedì 17 agosto 2015
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        in Poesie (Poesie personali)

        15 agosto 2015, un invito non inviato

        Se tu lo vedessi il mare stanotte.
        La notte che devo passare da sveglio,
        la notte che lo so qual è.
        Un muro nero d'acqua e cose
        che si alza e schianta sulle rocce,
        che mangia la vernice alle persiane chiuse delle case alla spiaggia.
        Se li vedessi,
        quest'acqua di mare che porta burrasca
        ed il vento forte che te la schizza addosso,
        l'acqua prigioniera.
        Un vento che fischia e copre le urla di chi gode e di chi soffre,
        che rende mute le gioie ed i dolori,
        che non ti fa sentire chi ti parla accanto.
        Che fa tacere chi vorrebbe dire.
        E se chiudi gli occhi è come se fossi solo
        e non in mezzo ai pazzi
        che come te guardano l'acqua,
        o ai quotidiani saggi banali che la notano appena.
        Ma tanto a loro basta per autorizzarli a parlarne,
        domani e poi ancora.

        Quelli che se ne intendono,
        che vivono di mare
        dicono che venga da lontano
        il vento di stanotte.
        Dicono tutti la stessa cosa,
        quelli da dove i venti partono
        e quelli dove muoiono.
        Cambia soltanto il nome che danno al vento.

        Come vorrei che fossi qui stanotte
        al posto di tutti gli altri.
        Che fossi qui a vederli
        il vento,
        il mare.
        il buio appena chiaro.
        Come vorrei che fossi qui
        a sentire l'urlo,
        il rumore,
        il suono.
        E gli improvvisi lampi di silenzio che ti scuotono.
        Vorrei che fossi accanto a me,
        a metterci parole tue a ciò che vedo.
        A raccontarmelo tu perché possa capire.
        Composta venerdì 14 agosto 2015
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          in Poesie (Poesie personali)

          Girovagando

          Nulla è uguale
          tutto cambia
          di attimo in attimo
          mentre camminiamo
          in questa strada
          di rettilinei e curve.

          Cadere e rialzarsi
          cercare di comprendere
          in questo girovagare
          in coppie di opposti
          celati o palesi
          dove sia la verità.

          Tutto gira
          svanisce e ritorna
          tra mistero ed infinito
          in gocce che si dissolvono
          in un continuo viaggio
          nell'oceano della vita.
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            Scritta da: Daniela Cesta
            in Poesie (Poesie personali)

            Fine d'agosto

            Piogge di fine agosto,
            tutto cambia dal cielo verso la terra,
            possiamo ascoltare la voce del silenzio,

            il vento cambia, è più fresco, tocca il cuore,
            i sentimenti, avvolge di malinconia,
            mille perché senza risposta,

            l'amore non è concesso a tutti,
            molti sulla terra, sono senza affetto,
            vivono nella loro, solitudine e riservatezza,

            nella controversia della passione,
            tra concupiscenza, desiderio, eccitazione, fiamma, frenesia,
            avvenga lo slancio del nostro spirito,

            verso Dio e le cose celesti, questo è il vero amore,
            non tutte le persone, di questo mondo
            possono permettersi di avere amore,

            il perché, Dio un giorno darà a noi una risposta.
            Composta venerdì 21 agosto 2015
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              Scritta da: Daniela Cesta
              in Poesie (Poesie personali)

              Ultimo tempo d'estate

              Inesorabilmente, l'estate passa,
              e i pensieri spensierati di gioia e amore
              gli corrono dietro, portati dal vento caldo,

              nell'ultimo tempo, della stagione calda,
              siamo ancora, prigionieri di un sogno,
              ma la realtà, per ognuno di noi, è alle porte,

              dopo la vita spensierata, divertente, sotto il sole scintillante,
              qualche lacrima, lascia in noi, ritornare alla, nostra vita quotidiana,
              ma dobbiamo ringraziare Dio, per la bellezza della natura estiva,

              abbiamo goduto, del verde dei monti, boschi, laghi fiumi, mare,
              i nostri occhi si riempivano di luce, alla vista dei tramonti estivi,
              e del luccichio delle stelle di notte!

              Il giorno di luce diventa piu corto, l'aria del mattino e della sera
              è piu fresca, l'afa è andata via, le prime piogge colorano
              il cielo e l'aria di grigio, e il mare ha cambiato colore.

              Ma, godiamo di questo ultimo tempo di un estate
              che inflessibile, irremovibile, irriducibile
              lentamente si allontana.
              Composta mercoledì 19 agosto 2015
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                Scritta da: Daniela Cesta
                in Poesie (Poesie personali)

                Riverbero di luce

                Vibra la luce del mattino
                leggera, tenue, come un dolce riverbero,
                l'estate passa lentamente,

                lo senti dall'aria, lo senti dallo spirito
                lo senti dalla malinconia che circonda il cuore
                il tempo che fugge dalle tue membra,

                sembra scavare nel profondo
                lasciando ferite di profonda solitudine
                nulla è eterno sulla terra

                le stagioni lo insegnano.
                Composta mercoledì 19 agosto 2015
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                  Scritta da: Aresshia
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Anime affini

                  Incredibile fusione di anime affini,
                  dolce quiete che si genera da inarrestabile caos,
                  disordine che approda finalmente a calma ineffabile.

                  Persistiamo e resistiamo da sempre
                  tra tormenti e dissidi interiori,
                  brucia il nostro spirito
                  affollato di inquietanti spettri,
                  così la nostra indole di fuoco
                  ancora non si consuma,
                  rimanendo confortevole dimora
                  di ansie e paranoie deliranti.

                  Insieme, però, il singolo animo si ricongiunge
                  con se stesso,
                  perviene all'assurda risoluzione
                  di un conflitto esistenziale,
                  e, godendo in una dimensione di staticità e armonia,
                  penetra l'essenza di una realtà multiforme.

                  Gli incubi e le angosce vengono estirpati alla radice,
                  semplicemente svanendo,
                  trascinando solo il ricordo,
                  grazie ad un provvidenziale incontro tra anime affini.
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