Scritta da: Rosanna Russo
in Poesie (Poesie personali)
Une fleur rouge. (Un fiore rosso)
Un fiore rosso,
come vivido abbraccio
del silente meriggio,
inebria il cuore-
sfumata tiepidezza
di un'obliata rêverie.
Composta venerdì 24 aprile 2015
Un fiore rosso,
come vivido abbraccio
del silente meriggio,
inebria il cuore-
sfumata tiepidezza
di un'obliata rêverie.
Con assorte parole
un pensiero divenne traccia
illanguidendo la mente -
remota immagine di un' onda
solcava il mare dei ricordi.
In un'immota notte
come un brusìo fendeva l'aria
maculata di cobalto -
folata di un grecale antico,
tiepido rèfolo sul cuore.
*
Comme une boucle sur le cœur.
Avec des mots assourdis
une pensée devint une trace
affaiblisant l'esprit -
image distante d’une vague
sillonnait la mer des souvenirs.
Dans une nuit immobile
comme un bruit fendait l’air
pointée de cobalt -
coup d’un ancien grêle
tiède boucle sur le coeur.
In rumore e in silenzio;
Vento di parole.
Seduto al tavolo del ricordo,
fissando i rami che disegni
con la mente.
Tra spine e petali di rose sparsi,
mi chiedo ancora,
se ricordi i fiumi di emozioni.
L'inverno
non chiude
non conserva
il passato
...
rompe la fragilità
dei ricordi
cancella il merito
dei pensieri
...
distrugge l'ansia
del possesso
torna sempre
più inquieto
...
lo sguardo
mira al cielo
con un sorriso
bagnato sulla bocca
sente la delusione
sfumata nell'ombra
...
la coltre bianca
soffoca il vento
d'un vortice
schiumoso
abbraccia il silenzio
che è più marcato
cresce in spigoli
e anfratti
...
l'inverno ama
la neve
si ricama di merletti
offre spudorato
di espiare le speranze
troppo fragili
...
mima il mutismo
degli occhi sognanti
...
i muri sempre più neri
e stretti
la neve in qualche giro
precario capriccioso.
Cosa sei mamma
per me sei tutto,
sei l'universo, sei grande,
sei insostituibile.
Il tuo cuore immenso
pieno d'amore,
quando mi dai consigli
a te io posso ascoltare.
Non mi potresti mai fare del male,
tu sei la mia amica migliore.
Te lo dico mamma,
quando mi abbracci
stringendomi sul tuo petto,
sento il battito del tuo cuore
che mi scalda con tutto il tuo amore.
Era gentile con me,
come nel suo carattere.
Mi sorrideva,
ma era passato troppo tempo.
Lasciai la stanza a testa bassa,
passai la finestra e saltai.
Andai a riempire col mio corpo
quella voragine che ci aveva divisi.
L'amore non ha confini.
L'amore merita sempre un sorriso,
specie quando si è spento.
Merita sempre il bene,
quello più grande e incondizionato.
Al di là del cuore,
esso regala un po' di spensieratezza.
Mandando via quella tristezza,
dai tuoi occhi.
Bussa alla porta quando sei triste,
perché per te, porterà sempre un sorriso.
Vorrei
avere la luna in mano
per illuminare la notte,
un sentiero da varcare sotto stelle
pronte a rammentarci la via.
Vorrei
che mi dicessi
che tutto è poesia,
che tutto questo
sarà eternamente nostro.
Regalami un verso,
fammi diventare eterno.
Eppure ti serbo ancora
nella memoria di un'altra vita,
remota, sepolta
da impalpabili cumuli,
e filtra talvolta dai densi vapori
il tuo pallido lume.
Ti sento echeggiare
da certi profumi, dai nodi
che mi definiscono,
ti vedo riflessa nell'ombra
che ancora dipingo.
Potessi gustare di nuovo
l'antico sentore di fresco
che mi addolciva la vista!
Ma il capo ti fu sradicato
da lama impietosa
e il puro biancore
imbrattato del rosso
di un disperato tramonto.
In un oceano di ricordi
il dolore diventa così profondo
che cerco disperata un ancora
dai cui aggrapparmi,
per non sentirmi annegare,
per non soffrire,
per non morire
continuerò a nuotare lontano
da questo mal d'amore così profondo,
con la forza di bracciate
che non sapevo di fare
solo per arrivare sulla riva
della mia vita,
rivolgendo un ultimo saluto
ad un tramonto
che lacrima la tua assenza.