Poesie personali


Scritta da: Lidia Filippi
in Poesie (Poesie personali)

Era calmo il lago

Era calmo il lago quel giorno
mi tenevi per mano
e guardavamo le montagne attorno,
ancor bianche di neve a primavera,
brillare come argento sotto il sole
e all'orizzonte l'oro.
Anatre indifferenti lasciando scie lucenti
sull'acqua scivolavan gaie
e due cigni eleganti procedendo uniti,
costeggiavan la riva in lieve sciabordio dell'acque.

È calmo il lago quest'oggi,
come allora.
Mi tornano i pensieri dal ricordo e le parole
sussurrate appena,
i baci e le carezze, le immagini di noi,
mi torna il tuo profumo,
ma tu non ci sei più a stringermi la mano.
Con gli occhi del mio cuore ti rivedo
e abbraccio con lo sguardo il paradiso
grata per quell'amore di cui vivo
che ancora mi regali di lassù.
Composta venerdì 24 aprile 2015
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    Scritta da: Michele Gentile
    in Poesie (Poesie personali)

    Alda Merini

    Pensando al senso profondo della poesia,
    alla dolcezza
    alla malinconia,
    al dolore e alla felicità di comporre versi,
    provo ad immaginare una porta che si apre
    una casa che mi accoglie
    sorridendo tra l'odore acre di una sigaretta
    e il frusciare di fogli bianchi da riempire
    con la bellezza di un nome.
    Quella porta, quella casa, quel nome
    Alda Merini.
    Immagino una vita vissuta in pieno
    con tutte le tonalità e le sfumature possibili,
    con la consapevolezza di esserci e darsi
    con una finestra spalancata sul bene
    e il sapore di fogli bianchi da incidere con lo stupore di un nome.
    Quella vita, quella consapevolezza, quel nome
    Alda Merini.
    Nessun titolo di coda, parole senza confini
    fanno rotta verso un mare di poesia.
    Le vele sono rime
    il vento mi spinge a largo
    per trovare il giusto equilibrio
    tra pace e tempesta.
    Getto l'ancora in queste acque
    mi faccio cullare dalle onde del tramonto,
    vedo isole che mi accarezzano la pelle.
    La notte avanza e il faro dalla scogliera porta in salvo il mio cuore.
    Quelle onde, quelle isole, quel faro
    Alda Merini.
    Composta venerdì 24 aprile 2015
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      Scritta da: Luigi Berti
      in Poesie (Poesie personali)

      Duro come un sasso

      Sento ogni momento le parole,
      dette dallo stolto che ha ragione,
      frasi senza avere un sentimento,
      immerse nelle pagine del tempo.

      Mi perdo in quello che sostieni,
      le ragioni sono sempre un torto,
      lambite senza nessun controllo,
      al sasso che nasconde il segno.

      Aspetto il giorno della vendetta,
      quando il sasso gettato si rivolta,
      lasciando un graffio sulla tua faccia,
      dove anche il più piccolo pennello
      indelebile avrà lasciato il suo segno.
      Composta domenica 26 aprile 2015
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        Scritta da: Rossella Porro
        in Poesie (Poesie personali)

        Speranza

        C'è un altro mare
        le cui bianche acque
        carezzano la terra
        c'è un altro cielo
        ampio e terso
        c'è un altro sole
        a riscaldare
        le fredde tue mani
        non fermare il passo
        nell'arida landa deserta
        schiudi gli occhi
        alla nuova luce
        c'è un altro posto
        dove è lieve posare
        il passo
        dove il gelo non ha dimora
        non fermarti
        non è il tempo
        altri giorni sono a venire
        altri mari
        sono da scoprire.
        Composta domenica 26 aprile 2015
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          in Poesie (Poesie personali)

          La turba dell'amore

          Donna solare,
          mia Musa fatale,
          sei sposa fedele
          e nessuno ti tocca,
          sarò il tuo sposo eterno
          e guai a chi ti sfiora...
          lo secco con gli occhi
          perché sono geloso
          ed anche per uno sguardo
          divento furioso.

          Mostrasi sì piacente a chi la mira,
          che dà per gli occhi una dolcezza al core,
          ché ntender no la può chi no la prova...

          sono versi immortali
          che tutti conoscono
          ma da pover uomo,
          ahimè, io li disconosco
          se da sempre mi dibatto
          tra pressione spirituale
          e passione carnale
          con l'intelletto per amare
          e la ragione per valutare
          quella nobile creatura
          che ci genera da mamma
          e ci ingelosisce da sposa.

          Per fato e per metempsicosi,
          intanto credetemi,
          non è la mia solita nevrosi,
          ho avuto una donna sublime
          che mi è stata mamma
          e sarà la mia sposa e di certo
          non è un'altra mia psicosi.
          Corro, però, il rischio
          che se soltanto la tocco
          mi si azzera tutto,
          ma se rimango intatto,
          state certi, scriverò
          un bel testo e d'amor
          vi riempirò la testa.
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