Poesie personali


Scritta da: Nelson
in Poesie (Poesie personali)

L'urlo del lupo

Urla la mia mano
mentre piange spazi vuoti,
riempie tele e cattedrali
dentro la mia mente devastata
da un cancro animale, un lupo,
che alla luna ulula, chiedendo
d'esser liberato, di non esser più
pecora, scoiattolo, albero.
Ma divenni leone, aquila, serpe
per poter comandare il fato,
il suo brillante destino che
come un faro sorge luminoso
oltre le scure acquee del passato.
Rendimi squalo, rendimi rondine
per sorvolare oceani blu cobalto,
maleodoranti vie nascoste,
scoprendo ogni segreto
che celano al mio sguardo
ancor perduto in un oasi
di nefasto piacere.
Composta martedì 26 maggio 2020
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    Scritta da: Cristina Metta
    in Poesie (Poesie personali)

    Exit

    Non dire ai sogni che non si possono avverare
    perché loro lavorano per te.
    Marcia all'indietro, marcia avanti ma se stai fermo,
    loro comunque ti sorpassano,
    per questo motivo
    pensi di vivere nel tempo sbagliato
    perché sei troppo lento e i tuoi sogni sono così veloci
    da arrivare,
    dove la tua mente ancora sogna di inventare quel posto.
    Non dire ai sogni che non si possono avverare,
    tanto i tuoi sogni non ti ascoltano.
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      Scritta da: Giorgio Chinelli
      in Poesie (Poesie personali)
      Questa sera stranamente ti penso...
      ... stranamente.
      Nel silenzio e nel caldo abbraccio del tuo ricordo... ti penso.
      La penna non scrive più...
      ... la carta mi guarda asciutta d'inchiostro e stranamente umida
      di lacrime...
      Silenzio...
      Ma stranamente smetto di piangere e realizzo che l'anima non tradisce...
      ... e quindi tu sei mia.
      Tu stai dormendo nelle sue braccia dopo aver fatto l'amore...
      ... ma non fa male.
      Riesco finalmente a capire...
      ... stranamente senza soffrire.
      Ci si può amare per sempre senza viversi...
      ... stranamente.
      Composta domenica 7 giugno 2020
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        Scritta da: Rosanna Tafanelli
        in Poesie (Poesie personali)

        L'ora blu

        Vieni a trovarmi,
        nell'ora blu della sera,
        quando le dita rosa del tramonto
        hanno tuffato il sole
        oltre la linea curva.

        La pietra è calda
        dell'ultimo raggio dorato,
        negli occhi ancora uno sprazzo
        che li fa cerulei,
        specchio di cielo acceso.

        Venere brilla,
        pianeta-stella inconsapevole,
        dea della bellezza e dell'amore,
        e buca il drappo di raso disteso in alto,
        sorretto da mani d'angelo.

        Aspetto appoggiata al muro,
        le braccia vuote,
        gli occhi pieni di luce,
        l'anima assorta
        ed il cuore innocente.

        Vieni a trovarmi,
        nell'ora blu della sera,
        la nostra.
        Composta venerdì 5 giugno 2020
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          Scritta da: Luca Paletti
          in Poesie (Poesie personali)
          Solo la mia notte sa
          che mi piacerebbe guardarti,
          ammirarti in silenzio,
          come estasi di fronte
          a un Picasso,
          seguire con gli occhi
          ogni curva del tuo corpo,
          soffermarmi sui dettagli
          in un indimenticabile
          balletto di emozioni,
          e finire col tuo sorriso,
          proprio lì, dove l'imbarazzo
          si piega alla dolcezza.
          Composta sabato 6 giugno 2020
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            Scritta da: Rossella Venusto
            in Poesie (Poesie personali)

            Preghiera pagana

            Occhi ardiscono
            sparite lontananze
            penombre inargentano
            attese disperse sulle palpebre
            respiri di nuvole spoglie
            franano sulle nostre lastre infrante
            il seme disseccato sulla carne
            feconderà le colpe e il frutto,
            lo chiameremo sangue

            sia fatta la volontà delle mancanze
            del fiore appena nato, appassito
            nel prato inaridito e cocente
            della fragilità della mente
            della vita fatta niente
            di ogni madre ferita da spine di rose nel ventre
            e di tutti gli istanti che diventano gocce

            sia fatta la volontà del cielo
            del buio del lampo del tuono
            del nero frastuono
            della bellezza crollata
            della memoria
            e di ogni parola aperta astrusa
            incompresa richiusa, allineata
            sui bordi dell'esistenza
            sperando che una qualsiasi eternità
            la possegga

            sia fatta la volontà di ogni preghiera cieca,
            disperata e speranzosa
            urlata o taciuta
            dalle ginocchia spalancate, devastate della sera.
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