Poesie personali


Scritta da: Daniela Cesta
in Poesie (Poesie personali)

Pensiero pomeridiano sotto il coronavirus

Nel silenzio di primavera, in un pomeriggio assolato
sono in ascolto, del cinguettio degli uccellini
il garrire festoso, di uno stormo di rondini

ma il suono melodioso di una cinciallegra
mi fa voltare verso un albero, armonia variegata
da suoni diversi, a seconda delle situazioni.

Il canto musicale di una capinera è inconfondibile,
ella non canta quando è in volo, ma mentre è su un ramo,
ferma e tranquilla, allieta soddisfatta coloro che l'ascoltano.

Ma all'improvviso il canto del rondone, acuto, stridulo,
molto lungo, essi sono sempre in volo,
si posano nei nidi solo per deporre le uova,

dunque se vedete un rondone in terra, aiutatelo perché
significa che è in difficoltà!
Ohooo sento il cuculo con il suo verso ritmato, cu cu... cu cu,
amo il cuculo, il suo canto accompagna me

da quando ero bambina, allorché mia nonna,
raccontava filastrocche su di lui, maggio e il canto del cuculo,
sotto il caldo sole lucente e caloroso

nelle giornate lunghe dove sembra che,
il sole non tramonti mai, tra sbuffi di vento dispettoso,
nuvole ballerine e il verde smeraldo

che riempie i nostri occhi e colma il cuore di gioia.
Il virus uccide gli esseri umani ma non la natura
che rimane intatta, nella sua bellezza di sempre.
Composta venerdì 1 maggio 2020
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    Scritta da: Aquilablu59
    in Poesie (Poesie personali)

    Ti sento

    Ti sento come mare,
    quando bagna la sponda,
    e poi la lascia andare.
    Ti sento come pioggia,
    quando scende dal cielo,
    e si disperde sul terreno.
    Ti sento come vento,
    quando scuote gli alberi,
    e li fa tremare.
    Ti sento nella tua assenza,
    forte come presenza.
    Ti sento come sangue,
    al sommo del cuore.
    Ti sento nell'aria,
    anche se non ci sei.
    Ti sento per non lasciarti andare
    dove non vorrei.
    Composta domenica 27 marzo 2016
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      Scritta da: sossio
      in Poesie (Poesie personali)

      È accaduto

      È accaduto
      forse un giorno, una notte
      al risveglio
      sentire il silenzio della città vuota
      percepire un mare di solitudine
      il ricordo recente della fine
      di un tempo non molto lontano
      è accaduto, rinchiusi,
      lontani dagli umori
      dal fremito incessante,
      ecco siamo caduti nell'oscuro vuoto della inquietudine
      è da qui che bisogna ripartire per uscire dal nostro angoscioso deserto
      iniziare la nuova via della speranza
      io so di poterlo accettare il vuoto
      quest'assenza tutto intorno
      in questa pandemia incontrollata
      ti son vicino e tu mi sei lontana
      averti accanto a me, un giorno intero
      vorrei, per ricordarti l'indomani.
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        Scritta da: Simone
        in Poesie (Poesie personali)

        La forza della natura

        Eclissato il freddo inverno
        un dolce sentore di primavera
        aleggia nell'aria.
        Sbocciano i fiori,
        tornano gli insetti,
        le rondini volano sui tetti.
        Il giorno estende le sue radici
        riconquistando i suoi spazi
        allungando le ombre degli edifici.
        Si riducono come matite
        le bianche punte innevate.
        I ruscelli riprendono vigore
        come candide lenzuola
        i letti tornano a riempire.
        Tutta intorno se desta
        un nuovo ciclo s'appresta.
        I cuori rattristati
        dai freddi stagionali
        come orologi vengono aggiustati.
        L'umore della gente
        di felicità si accende
        perché quella della natura
        è una forza potente.
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          Scritta da: Simone
          in Poesie (Poesie personali)

          Eroi mascherati

          Seduto in disparte
          con l'arte da parte
          la mente ristoro
          sciogliendo il pensiero.
          Con occhi velati
          protetti e filtrati
          in un mondo diverso
          ci siamo trovati.
          Asciutta è la gola
          dovuto all'arsura
          di ore passate
          con le labbra celate sofferto il saluto
          di chi ha lasciato sul campo
          colleghi stremati
          all'ultimo cambio.
          L'amara ragione
          di una mera visione
          si abbatte sulle spalle
          di un'intera nazione.
          Tagliati
          sfruttati
          stremati
          ridotti a tal punto
          da sistemi malati.
          Le schiene piegate
          da un peso eccessivo
          le mani guantate
          ad aspettare un respiro.
          Fa male vedere
          la vita sparire
          missione fallita
          ti vien da pensare.
          La mente vacilla
          il cuore traballa
          vorremmo che tutto
          fosse una balla.
          Ma siam pronti a celare
          paura e tristezza
          e a mettere in campo
          la nostra esperienza.
          Non siamo gli eroi
          di un mondo malato ma al meglio facciamo
          quel che abbiamo studiato.
          E quando il clamore
          avrà spento le luci
          le sabbie del tempo
          i ricordi inghiottito
          abbiate memoria
          del nostro lavoro
          più stima e rispetto
          vogliamo da loro.
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            Scritta da: Simone
            in Poesie (Poesie personali)

            Incontro d'anime

            Cruento dipinto d'infinito,
            madido di desiderio,
            vivido ricordo di un fremito incontrollato.
            Goffi e indecisi navigatori di terre sconosciute,
            due corpi che si dibattono all'unisono divenendo un unica creatura.
            L'incontro tra due sinergie
            originate dal medesimo istinto,
            dissipa ogni barriera emotiva.
            Sopraffatto il tempo,
            soggiogato dall'abbacinante lucentezza dell'amore,
            depone le sue armi
            e l'istante diviene eterno.
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              Scritta da: Simone
              in Poesie (Poesie personali)

              Amore

              Cuore impavido di un sentimento atavico.
              Rifiuta il diniego e si nutre di speranza, rapito dall'impazienza,
              stordito resiste alla sofferenza.
              Anancastico creatore di desiderio,
              fremito involontario in un razional pensiero.
              Collassa e rigetta le regole del gioco, ubriaco alla guida nella strada della vita.
              Genesi imperfetta in una realtà sospetta, artefice di illusioni e amare incertezze, respinto dai frenetici ma araldo dei romantici.
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                Scritta da: Simone
                in Poesie (Poesie personali)

                Prossima stazione

                È giunto un nuovo tempo,
                tutto è mutato in questa realtà sospesa.
                Dal vetro filtra una luce diversa,
                la normalità assume fattezze distorte.
                Dicotomiche sensazioni
                opprimono la mente
                che pavida cede allo sgomento.
                Nulla ha più una reale dimensione
                ogni cosa sembra essere fuori posto.
                Dove regnava il frastuono ora grida il silenzio,
                dove l'attività prolificava rimane solo la pigra immobilità,
                dove viveva la compagnia ora esiste nient'altro che solitudine.
                Come un mazzo di carte,
                è una vita mescolata da mani incerte.
                La cruda realtà,
                di questo provvisorio passaggio,
                dilania lo spirito spaurito.
                Quando tutto però
                sembra cedere allo sconforto,
                una folata di vento improvvisa,
                spalanca la finestra che separa dal modo.
                Odo il canto degli uccelli,
                il fruscio dei rami smossi
                il tiepido abbraccio del sole.
                È il concerto della vita
                che acquieta la mente
                e ristora l'anima.
                Allora abbandono la stazione delle paure
                per dirigermi alla fermata successiva.
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                  Scritta da: Daniela Cesta
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Pensiero primaverile

                  il silenzio segue me, in questo tempo di virus
                  nelle sensazioni angoscianti del cuore
                  in questa strana primavera di pandemia.
                  Silenzio regna dal cielo alla terra, avvolge l'anima mia
                  confonde il mio cuore, cospargendolo di piccoli brividi
                  il cinguettio gioioso, degli uccelli nel primo mattino
                  rallegra lo spirito ribelle, come il ticchettio della pioggia battente
                  i raggi brillanti del sole primaverile, illuminano l'orizzonte
                  e le folate di vento intraprendente che scompigliano i capelli
                  fanno dimenticare la pandemia che opprime ogni persona
                  la natura sorride, abbraccia, ama, continua il suo cambiamento
                  è indifferente ai problemi dell'umanità, in questo tempo di chiusura
                  di fabbriche, negozi, scuole e quanto altro
                  prati, boschi, cielo e terra sembrano respirare ancora di piu,
                  macchine ferme, la vita dell'uomo sembra stabile
                  e gli animali liberi di raggiungere i centri abitati,
                  l'Italia è immobile fino al 4 di maggio, poi lentamente
                  inizierà a riaprire ogni cosa, sperando che i contagi non riprendano
                  ma avremo sulla bocca e sul naso
                  una mascherina che non potremo togliere
                  insieme ai guanti. Che Dio benedica tutti.
                  Composta mercoledì 29 aprile 2020
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