Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

Grazie a chi?

Grazie per la vita che mi hai riservato,
anche se forse meritavo di più,
anzi non meritavo così poco.
E grazie per avermelo fatto capire tardi,
così soffro per meno tempo.
Grazie per gli incontri che mi hai fatto fare
anche se non pensavo che ci fossero così tanti delinquenti in giro.
Grazie per non farmi provare invidia per nessuno
perché altrimenti avrei dovuto invidiarne troppi.
Grazie per avermi ben nascosto quanto vivessero bene gli altri.
Ma sopratutto per non avermi fatto capire in tempo
che non sempre erano i migliori a vivere bene, anzi.
Grazie per avermi lasciato quel briciolo di incoscienza per ringraziarti.
Composta sabato 25 aprile 2015
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    Alla madre del figlio di un uomo

    Fa tardi la sera,
    ma la tavola è apparecchiata dal primo mattino.
    E sempre per due.
    Gli ripete di nuovo
    di lavarsi le mani,
    ma i giochi si sa
    sono duri da lasciare.
    Lui a volte le chiede dove è suo padre.
    Lei gli ha detto che i bimbi
    possono nascere anche senza un papà,
    che i papà, volendo, si possono scegliere dopo.
    Non se la sentiva di dire
    che i bimbi possono anche vivere senza un papà
    perché sa che non è vero,
    anche se capita.
    Sono figli.
    Quando lui gli chiede perché quella è una casa
    dove non viene mai nessuno gli dice di invitare gli amici.
    Ma non lo fa.
    Fosse stato anni prima avrebbe detto che aspettava un ritorno.
    Ormai non aspetta più né un ritorno né un arrivo.
    E forse neppure lo vorrebbe.
    Sono loro soltanto la famiglia.
    A volte ha pensato che anche un uomo soffre nello stare distante dal figlio
    ma ormai è successo.
    "Si soffre in una famiglia fatta di due,
    ma forse si soffre meglio (non meno)in due che da soli, chissà".
    Ma chi potrebbe risponderle
    che è vero non farà mai sentire il suo si.
    Composta martedì 5 maggio 2015
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      Bella guerriera

      Ridigli in faccia
      alla mia faccia triste.
      Abbracciami forte
      per strozzarmi il male che ho dentro.
      Ma tingila di rosso
      l'acqua che mi sta ferma in vena,
      che possa correre
      diventata sangue.
      Che possa sangue
      diventare forza.
      Che possa forza
      resistere al tuo abbraccio
      perché non uccida il male che ho dentro.
      Composta venerdì 1 maggio 2015
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        Padre sciagura

        Lo stato c'è,
        ma se ne hai bisogno
        "c'era".
        Lo stato è con te,
        ma se ne hai bisogno
        "è un po' più in là".
        Lo stato ti ama,
        se amare non è dare ma chiedere.
        Lo stato risponde,
        basta non chiamarlo.
        Lo stato ti ascolta,
        ma se non parli.
        E se proprio ancora insisti,
        lo stato c'è,
        prova a ripassare.
        Composta venerdì 1 maggio 2015
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          Lettera a te attraverso Babbo Natale

          Guardami con amore,
          come se non fossi io.
          Guardami senza vedere me.
          Almeno un giorno l'anno.
          Non per una ricorrenza che riguardi noi,
          quelle le muori tutte come un lutto.
          Magari potresti farlo a Natale,
          quando tutti dovremmo essere buoni.
          Quel giorni sii buona
          e cieca se serve.
          Composta domenica 3 maggio 2015
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes

            Mattina presto

            Di là dal vetro che sta dietro la sedia
            c'è il primo giorno,
            la strada.
            Schiamazzi di giovani destinati allo scontro.
            Lascia che ridano oggi,
            piangeranno domani.
            E se lo dicono i vecchi
            puoi stare certo che è vero.
            Ancora hanno ferite timbrate addosso
            da mostrare ad ogni ricorrenza.
            Ma io la mia guerra con te l'ho già persa.
            Ti rivesti,
            guardi avanti,
            scompari.
            Vorrei che avessi due occhi nelle spalle,
            per vedere la mia faccia
            che ti vede andare via.
            Composta domenica 3 maggio 2015
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              Dal giardino sul piccolo fiume

              Siedo sulla panchina
              per far passare il tempo
              e vederlo che passa.
              Io non lo voglio ingannare,
              non mi ha fatto niente.
              Eppure a volte l'ho perso,
              sprecato,
              gettato via,
              rubato a qualcuno.
              Ma ha continuato a concedersi,
              non si è mai accanito
              non mi è mai stato contro.
              Adesso però vorrei cercare di ammazzarlo
              perché per reazione lui si decidesse ad ammazzare me.
              Composta domenica 3 maggio 2015
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