Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

Lettera ad un figlio

"Forse è così".
Ne ho preso atto
anche se,
in questo nostro caso,
l'ho fatto senza poi e ancora poi capirci niente.
"È una lontananza come tante,
lunga di tempo ancora più che di distanze".
Forse questo mi sono detto.
"Succede nella vita, passerà".
Ma chissà perché
la vita sembra troppo corta a chi sta bene
e non finisce mai per chi si sputa il sangue.
Io
che la vita passa
forse non l'ho troppo presente,
ma che il dolore resta,
questo sì,
lo sento eccome.
E mi brucia forte,
come la storia della nostra storia.
Non è tanto il distacco.
Basta che non ci pensi,
so che succede a tanti.
A padri e figli,
come nel nostro caso,
a mogli e mariti
ed agli amanti.
Quello che mi brucia forte,
ti dicevo,
è pensare di averne preso atto.
Credere, illudersi, sperare,
e spesso vergognarsi di essere diventato distante,
freddo.
Ma tutto all'apparenza,
perché quello che ho dentro veramente
lo so cos'è e dov'è
ma non voglio sapere.
Composta sabato 11 aprile 2015
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    Punta della dogana a Venezia

    Sto qui
    anche stanotte,
    in punta di mare
    ad aspettare.
    E tiro su col naso
    la mia coca d'aria che pizzica.
    Sempre lo stesso vento
    che prende a schiaffi il viso.
    Ed io che sento male,
    ma resto fermo.
    Guardiano del nulla.
    Vedetta voltata di spalle.
    Ma è solo così,
    sentendo dolore
    che so di essere vivo.
    Composta sabato 15 novembre 2014
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      A poco da te

      Avessi un nome in testa
      io lo darei a te,
      perché tu lo portassi dentro.
      Nascosto,
      perché nessuno lo conoscesse.
      Un nome segreto.
      Perché nessuno ti potesse chiamare,
      far voltare,
      conoscere o riconoscere.
      Avessi tasche ampie al mio mantello
      tirerei fuori le mani e stringerei le tue
      per accompagnarti.
      Ti parlerei in una lingua
      che solo tu ed io conosciamo
      perché restino nostre le confidenze che ci facciamo.
      Ho tutto questo,
      ma ti osservo passare e taccio,
      abbasso gli occhi,
      e mi resti segreta.
      Composta sabato 15 novembre 2014
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        Una notte in albergo, l'undici settembre

        Stanotte,
        disteso
        abbracciato alla novità della serata.
        Lei che si fida e dorme,
        io che resto sveglio
        e quindi che mi fidi o no
        non cambia niente.
        E domattina invece
        ad occhi chiusi
        fingendo di dormire,
        per lasciarla andare
        senza doverla salutare.
        Poi
        con la sicurezza di esser solo
        chiudere gli occhi per davvero
        e provare un po' a dormire.
        Composta sabato 15 novembre 2014
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          La scoperta dell'età avanzata

          Lo scrivere diventa scriversi,
          per ricordare.
          Il cercare di spiegare
          diventa cercare di capirsi.
          Il pensare - forse non mi capiscono -
          diventa
          - non capisco cosa ho scritto e perché -.
          Perdi peli e capelli
          ma non ci fai caso
          perché hai già perso la memoria.
          Poi trovi un pensiero
          - spero nel giorno in cui non ricorderò più nulla -
          e non ricordi perché l'hai scritto,
          ma ti senti rassicurato.
          Composta domenica 9 novembre 2014
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes
            Tu torni
            e parli della tua giornata.
            Io non ti aspetto mai,
            anche se so che tornerai.
            Tutt'al più
            posso domandarmi
            perché sei ritornata.
            E non ti parlerei mai della mia vita,
            tutta in quei cinque minuti ad occhi chiusi,
            preso dal sonno,
            ma che se cedo
            poi ci soffro troppo.
            Così ti ascolto
            ed anche se fingo
            non mi viene male,
            perché continui a raccontare.
            Forse non te ne accorgi
            o fingi pure tu
            presa dall'amore.
            Chissà,
            se un giorno avessi voglia di parlare
            ti direi "ciao",
            ma di schiena
            e con la valigia pronta in mano.
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              Sera, mattina, andata e ritorno

              Alla fine vince
              e ti ferisce
              quel sogno che non diventa mai sonno.
              E ogni notte ti attacca.
              Ti si attacca.
              Ed i consigli che la notte porta
              sono soltanto parole che non puoi ascoltare.
              E ogni notte vorresti dormire.
              Sperando di non doverti più svegliare.
              Composta venerdì 24 ottobre 2014
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                Scritta da: Alexandre Cuissardes

                Per me forse oggi è così

                Passa per strada un rumore,
                segnale di primo mattino.
                Mi corre per la mente
                di dare un buon Natale,
                ma il cielo
                segna sempre agosto.
                Non lo posso contraddire.
                Per buona educazione
                e non farlo incazzare.
                Ripongo il calendario
                e indosso il mio costume.
                Quello che non si vede
                quello da buon Natale.
                Composta martedì 21 ottobre 2014
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