Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

Ex uomo

Avrei voluto essere il tuo uomo per sempre
ed invece sono diventato "quello di sempre".
L'uomo "come da documento",
venuto a noia,
appena sopportato,
ma che non conviene lasciare.
Il fidato di casa che quando torni è tutto a posto
e quando parti è tutto pronto.
Quello che non chiede niente
ma accetta a testa china la mancia che gli metti in mano
e con quella mano tesa accetta il rinnovo del contratto.
Alle tue condizioni.
Quello che ogni tanto va a comprarsi una carezza fuori,
non perché una carezza gli basti
ma solo perché è la prestazione che costa di meno.
Pensavo di starti accanto,
risolvere i tuoi problemi
ma poi mi sono reso conto che per risolverli andavi risolta tu.
Tu eri il problema.
Ma questo me lo tengo dentro.
Mentre tu non perdi l'occasione
per buttare fuori,
per dirlo a tutti che sono io un problema.
Che mi tieni e mi mantieni.
Perché sei buona,
fai carità.
E ne parli a chi a te crede per forza.
Al tuo pubblico pagante perché da te appagato.
E del resto che cosa potrebbe ribadire
quello che ha smesso di essere qualcuno
per diventare il tuo qualcosa.
Qualcosa che vive per amarti e servirti,
mentre tu hai continuato ad essere chi sei sempre stata,
a fare tutto quello che hai sempre fatto,
compreso il non amarmi.
Composta giovedì 3 settembre 2015
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    Da leggere da soli e dopo aver bevuto un po'

    Non è un aforisma,
    non è una poesia.
    È un consiglio che mi do per scritto.
    È vero,
    sarebbe da dare all'inizio,
    non quasi alla fine.
    Chi può o vuole chiuda gli occhi e torni indietro.
    Oppure faccia finta di aver letto una stupidità
    o di non aver letto.
    Composta sabato 5 settembre 2015
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      Un giorno che non c'è

      Vorrei un giorno che non mi facesse rendere conto che è giorno.
      Un giorno con nessuna notizia.
      Né certa né incerta.
      E soprattutto non cattiva.
      Le buone lo sanno già da tempo di non dover arrivare.
      Che questo è un indirizzo sbagliato
      o un destinatario inesistente.
      Vorrei un giorno di silenzio e di noia,
      senza incontri ne compagnie.
      Ed una strada per uno solo,
      di sola andata,
      con fonti che danno sorsi d'acqua
      e benedizioni di buon cammino.
      Un giorno che cominciasse col buongiorno allo specchio
      e finisse con la buona notte un attimo prima di chiudere gli occhi.
      Un giorno che fosse per sempre.
      In un posto amico,
      certo e sicuro.
      Con in mezzo niente.
      Composta sabato 5 settembre 2015
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        Una cartolina da dove non so di essere

        Ha le insegne di luce
        che colorano il bianco delle notti vissute
        se si ha poco o spese se si ha molto.
        Ma entrambe sono permesse.
        Ha le belle vetrine che si lasciano avvicinare,
        si fanno toccare i vetri.
        Schiacciarci il naso contro.
        Appoggiare le mani,
        ed anche il corpo,
        se siamo eccitati.
        Ci sono le puttane di lusso
        ad illuminare strade ed occhi spersi.
        Anche loro si lasciano avvicinare,
        ma non si fanno toccare
        strusciare,
        schiacciare il naso contro il petto.
        Hanno più dignità delle vetrine.
        Forse,
        o forse è che non sono vetrine.
        Stanno in vetrina.
        Incontri gli ubriachi che occupano tutta la strada
        e ti vengono addosso.
        Se hai bevuto meno di loro gli scansi.
        Altrimenti cozzate,
        l'incontro è uno scontro,
        ma è concorso di colpa.
        Nessuno ripaga la bottiglia all'altro.
        Ci sono gli spacciatori,
        cravatte di corda usate,
        che provano a sedurti,
        ma con te niente da fare.
        La fortuna è dalla tua.
        Sei già spacciato.
        E passa pure una volante,
        ma come dice la parola
        "vola"
        e non vede niente.
        Il lampeggiante blu ti dice che è mattina.
        Adesso capisci dove sei
        ma la cartolina è già partita.
        Composta mercoledì 2 settembre 2015
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          Un autore per un lettore

          Io scrivo molto
          perché non ho libri da leggere.
          Io invento solo storie vere
          perché non amo i romanzi.
          Sono falsi
          e finiscono sempre come vuole l'autore
          ma non i protagonisti.
          Mi firmo con il nome d'altri.
          Nomi veri,
          come le storie inventate.
          Poi rifletto su cosa ho letto,
          sugli errori fatti nello scrivere.
          Soprattutto sugli errori.
          No,
          solo sugli errori.
          Non conosco altro.
          Li prendo
          e con loro scrivo un'altra storia vera.
          Di un altro autore.
          Una nuova firma.
          Ancora qualcosa da leggere.
          Ancora errori da raccontarmi,
          ma senza che io lo sappia.
          Composta mercoledì 2 settembre 2015
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes

            Il guardiano del guardiano nella clinica della salute mentale

            Guarda come siedono stretti stretti.
            Come per tenersi caldi.
            E senti quanto parlano.
            Come se non si vedessero da anni
            o si parlassero da sempre.
            Lo vedi come camminano?
            Sembrano militari dallo stesso passo.
            Ma senza divise e senza guerre,
            a ferma finita.
            Annusa intorno a loro,
            hanno lo stesso profumo.
            E guarda i loro visi
            si somigliano anche un po'.
            Nati diversi e cresciuti uguali.
            Se non li conoscessi
            penseresti che sono fratello e sorella,
            non moglie e marito.
            - Ah? È vero, non li conosci. -
            - È vero? Non li conosco?. -
            - Guarda. -
            - Guardo. -.
            Composta mercoledì 2 settembre 2015
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              Due datati e litigiosi

              Come ci ritiriamo in silenzio
              dentro la nostra rabbia
              davanti a un'ovvietà detta da un terzo
              che ci annienta entrambi.
              Noi non ammettiamo il fare pari
              né le ingerenze di qualcuno.
              Ma è per poco che dividiamo il nostro essere cose da niente.
              Il primo che avrà rialzato la testa e scordato l'umiliazione
              ricomincerà l'ennesima battaglia di questa nostra guerra persa.
              Composta mercoledì 2 settembre 2015
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                Scritta da: Alexandre Cuissardes

                Visita periodica

                Preparerai il solito tè con le polveri amare.
                L'acqua è sul fuoco
                nella cucina più antica.
                La sedia grande,
                quella per chi arriva e non si ferma
                è pronta per me.
                Hai frasi fatte per il nostro tempo insieme.
                Parole da dire
                prese dal libro di casa.
                Ci hanno lasciati soli
                i bizzosi servitori.
                Torneranno domani
                a seppellire i cocci ammazzati dalla nostra lite,
                a rimettere le inutili parole nel libro di casa.
                Faranno finta di niente.
                A lavoro finito segneranno sul calendario
                il loro prossimo giorno di festa,
                accanto alla croce che indica il mio ripassare da casa.
                Composta venerdì 4 settembre 2015
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                  Scritta da: Alexandre Cuissardes

                  Voltato di spalle

                  Riposo allo stesso modo,
                  quando lo posso fare.
                  Non apro gli occhi.
                  E non vedo
                  se li ho aperti.
                  Nulla mi cambia,
                  che corra una guardia
                  oppure un ladro.
                  Se uno corre per scappare
                  o per inseguire.
                  Non dico che mi faccio i fatti miei.
                  A me li hanno tolti tutti i fatti che erano miei.
                  Ladri e giustizia
                  tutti contro uno.
                  E dalla stessa parte,
                  che non è la mia.
                  Volto la schiena per non vedere,
                  volto la schiena per non farmi vedere.
                  Composta mercoledì 2 settembre 2015
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