Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

15 agosto 2015, un invito non inviato

Se tu lo vedessi il mare stanotte.
La notte che devo passare da sveglio,
la notte che lo so qual è.
Un muro nero d'acqua e cose
che si alza e schianta sulle rocce,
che mangia la vernice alle persiane chiuse delle case alla spiaggia.
Se li vedessi,
quest'acqua di mare che porta burrasca
ed il vento forte che te la schizza addosso,
l'acqua prigioniera.
Un vento che fischia e copre le urla di chi gode e di chi soffre,
che rende mute le gioie ed i dolori,
che non ti fa sentire chi ti parla accanto.
Che fa tacere chi vorrebbe dire.
E se chiudi gli occhi è come se fossi solo
e non in mezzo ai pazzi
che come te guardano l'acqua,
o ai quotidiani saggi banali che la notano appena.
Ma tanto a loro basta per autorizzarli a parlarne,
domani e poi ancora.

Quelli che se ne intendono,
che vivono di mare
dicono che venga da lontano
il vento di stanotte.
Dicono tutti la stessa cosa,
quelli da dove i venti partono
e quelli dove muoiono.
Cambia soltanto il nome che danno al vento.

Come vorrei che fossi qui stanotte
al posto di tutti gli altri.
Che fossi qui a vederli
il vento,
il mare.
il buio appena chiaro.
Come vorrei che fossi qui
a sentire l'urlo,
il rumore,
il suono.
E gli improvvisi lampi di silenzio che ti scuotono.
Vorrei che fossi accanto a me,
a metterci parole tue a ciò che vedo.
A raccontarmelo tu perché possa capire.
Composta venerdì 14 agosto 2015
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    A fine delle due giornate

    Felice quello che accarezzi per piacere
    e non per mestiere.
    Quello che non lasci che vada
    ma abbracci forte
    e tieni stretto a te.
    Quello che si alza dal vostro letto,
    non dal tuo.
    E la mattina dopo.
    Felice chi ti vede senza il trucco,
    con indosso una vestaglia
    quando ti metti a cucinare.
    Quello che quando vi incontrate
    stacchi il telefono e l'altra vita.
    Lui
    con cui parli di tutto
    fuorché di quello che già sa.
    Composta martedì 11 agosto 2015
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      Dopo l'ultimo spettacolo

      La storia finisce con lui che muore,
      lei che lo piange
      e la musica che sfuma.
      Passano i titoli di coda.
      Quelli che non interessano a nessuno.
      Esce deluso l'ultimo spettatore
      che non si aspettava
      la fine dell'eroe.
      Esce commossa
      la ragazza sola
      che già vedeva il matrimonio degli attori
      con lei nei panni della sposa.
      Non ci ha capito niente la coppia che amoreggiava.
      Altri interessi nelle loro mani.
      Rimangono per terra carte di caramelle e gusci di nocciole.
      E la busta con la partecipazione ad un mancato matrimonio.
      Composta venerdì 31 luglio 2015
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        Buone vacanze

        Ecco l'agosto del "domani via."
        Quello del "ci siamo finalmente."
        Ecco l'agosto dello "speriamo che non piova."
        Delle lunghe file "ma dove andranno tutti?"
        E del "tutto è così caro."
        Ecco l'agosto del "ma quanto è durato poco." Quanto abbiamo speso, tanto. "
        l'agosto arriva.
        L'agosto è arrivato.
        L'agosto è passato.
        Fra in po' sarà inverno.
        " dove andremo il prossimo anno? "
        Composta venerdì 31 luglio 2015
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          Quelle canzoni

          Ti stanno in testa,
          ti sentono invecchiare
          restando sempre uguali.
          A volte arrivano all'improvviso.
          Da una finestra aperta,
          da una radio che ancora è viva
          o dalla bocca di qualcuno.
          Intonate
          urlate o storpiate.
          Ti toccano il cuore,
          senza fare male.
          A meno che non ricordino un addio non voluto,
          non accettato.
          Un nome mai assente.
          Allora ti feriscono
          possono farti piangere.
          Ma poi le perdoni.
          In fondo
          solo loro ti restano.
          Composta martedì 21 luglio 2015
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes

            In compagnia no

            Preferisco stare da solo.
            Gli altri mi ricordano sempre qualcuno,
            le loro voci altre voci,
            i loro gesti i gesti di altri.
            Ognuno di loro mi diventa un nome,
            ogni parola detta è "quella parola".
            "Di quel momento".
            "In quella occasione".
            Rischio che mi riempiano vuoti che ho impiegato molto a creare
            e che non voglio che nessuno riempia.
            Di dèjà vu non voglio morire.
            Composta martedì 21 luglio 2015
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              Non ci sono, ci siamo

              C'è mezzo metro fra l'inizio e la fine,
              lungo cento anni.
              Fulmine nascosto,
              ma pronto.
              Non c'è un legame
              fra quei due minuti
              che porto nella tasca.
              E troppa strada fra il partire e l'arrivare.
              C'è un muro alto fra le due figure.
              Quelle rimaste del mio me e del tuo te.
              Chi sarà stato di noi due a sbagliare?
              Ma non importa.
              Io salvo te.
              Pensa a scappare.
              Composta lunedì 20 luglio 2015
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                Scritta da: Alexandre Cuissardes

                Scappato, nascosto, ripreso

                Mi aggrappo a radici del passato più remoto.
                Inutile tentativo di non scivolare nella storia di lotte e ferimenti.
                Schiavo dell'accaduto.
                Colpevole sorteggiato per l'eterna memoria a terzi.
                Cecchino di voce.
                Col trucco.
                E dato in pasto alle orecchie ammalate di sentire.
                Composta sabato 18 luglio 2015
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