Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

La vita dell'uomo morto

C'è chi ha dato il suo corpo a cento corpi,
c'è chi ha dato il cuore
a mille amori
e chi invece ha venduto l'anima al diavolo.
C'è chi dà col cuore
ad un solo amore
che non meritava niente,
e chi da via il culo per la carriera.
C'è chi si ubriaca
per passare una sera.
Ci sono quelli come me
che vedono tutto questo,
senza partecipare.
Col corpo ridotto
a servitore malpagato
il cuore con la luce spenta,
l'anima svenduta mille vite fa,
il culo ben poggiato al muro,
ma sempre troppo tardi.
E sempre ubriaco
per passare giorno e sera.
Composta venerdì 8 marzo 2013
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    Inizio fine

    Il tempo è l'unico che vince sempre,
    vince sui vinti
    e su chi ha vinto,
    vince su bene e male,
    su sogni e progetti,
    vince in pace ed in guerra.
    Il tempo non è armato
    ma disarma,
    trasforma braccia forti
    in pelle ed ossa,
    menti geniali
    in bimbi di ottanta anni.
    Trasforma amori in odio
    e viceversa.
    Può durare un attimo,
    una vita
    o per sempre.
    Il tempo passa veloce
    o non passa mai.
    Puoi aspettarlo ad una fermata,
    rincorrerlo
    o cercare di sfuggirgli.
    Se ti scordi che esiste
    te lo ricorda con la prima ruga
    o l'ennesima,
    col capello che cade
    o la vista che si abbassa.
    Il tempo ti fa vedere come è diventata lei
    ed a lei come ti sei ridotto tu.
    Il tempo fà si che la vita che ti resta
    diventi:
    non ho più tempo,
    non feci in tempo,
    era un altro tempo,
    avessi avuto tempo...
    ma non pensarci più
    intanto goditi il bel tempo.
    Composta venerdì 8 marzo 2013
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      Ciao j

      Cosa dire
      ad un destino
      che ci ha resi sconosciuti l'uno all'altro.
      Alla vita
      che ci ha fatto andar di spalle fino ad oggi,
      alla condanna subita a torto,
      al sentirsi così soli.
      Ad un tu ed io
      mai diventato noi.
      Cosa dire del mio invecchiare
      senza vedere il tuo crescere,
      del non ridere insieme
      e del piangere in solitudine.
      Purtroppo non si può più dire niente,
      è tardi pur tutto.
      Per magra consolazione
      forse
      solo un grande universale
      vaffanculo.
      Composta venerdì 8 marzo 2013
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        le maglie a colori

        Hanno avuto il tempo di allenarsi,
        di giocare i campionati,
        truccare le partite.
        Hanno avuto il tempo
        di fare vita bella
        soldi e donne,
        dare cattivo esempio,
        cambiare le casacche
        e cambiare allenatori,
        di vendersi al maggior offrente.
        Hanno avuto i rigori da tirare
        ed i falli fatti in campo
        e fuori,
        non visti,
        non fischiati
        o perdonati.
        Hanno finito i tempi supplementari,
        pochi ormai assistono agli allenamenti,
        pochi vanno alle partite,
        finisce sempre a botte
        e lanci di verdure in campo.
        Sono sempre meno i "biglietti elettorali" venduti.
        Si aspetta soltanto l'arbitro giusto
        che fischi il fine partita
        fine campionato
        fine tutto.
        Composta giovedì 7 marzo 2013
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          Fra parenti

          Brutta vita la nostra,
          costretti a stare al buio per giorni,
          schiacciati fra due copertine,
          oppure ore intere alla luce.
          Sentirsi scivolare addosso un dito sudato
          o sentire la pioggia di piccoli sputi.
          Sempre costretti ad ignorarci
          divisi da una stupida frase,
          tu sempre in cima
          io sempre in fondo,
          tu la maiuscola ed io il punto.
          Composta mercoledì 6 marzo 2013
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes

            Un caso da risolvere che non verrà risolto

            Nessuno ha notizie certe.
            Ma testimoni attendibili ed astemi
            perché senza soldi
            hanno dichiarato sotto tortura
            che l'ultima volta
            le hanno viste insieme
            la giustizia ed il buon governo.
            Si sospetta l'anarchia
            in combutta con massoni
            e pronipoti di camicie rosse.
            Ancora non sono pervenute richieste di riscatto,
            né per loro
            né per i poveracci,
            ma quello è il riscatto sociale,
            è un'altra cosa.
            E neppure per i libri,
            ma non è nel programma,
            e poi ci saranno le elezioni,
            nessuno si prende responsabilità,
            neppure i funzionari,
            perché non hanno fatto carriera.
            La cultura ha aperto un'inchiesta
            ma un noto chirurgo estetico
            di partito
            inviato in fretta da Roma
            ha provveduto a richiuderla subito,
            l'inchiesta.
            L'ha rifatta vergine
            polvere autentica
            e tratti puliti,
            come chi deve arringare le folle.
            Le folle di folli,
            pronti ad andare
            dove
            dopo aver fatto la croce
            regalano la matita.
            La croce significa
            che si accetta il regalo,
            è democrazia,
            anche gli analfabeti hanno diritto alla matita,
            ed alla loro croce,
            ma devono firmare
            per avvenuta consegna.
            E poi la croce ci ricorda la chiesa,
            una socia importante.
            Ancora nessuna rivendicazione,
            forse hanno avuto un incidente.
            Dice un portavoce del nongoverno
            che quando ci saranno i soldi
            forse daranno inizio alle ricerche.
            Nessuno ha previsto stanziamenti
            per le cose di buonsenso.
            Qualcuno vuole denunciare,
            ma tutti sanno
            che le denunce non portano a niente,
            sono tempo perso.
            Sembra sia passato un disegno di legge
            (speriamo si sia fermato a questa stazione)
            con l'approvazione di assenti
            e presenti,
            e dal prossimo giugno,
            tutti potranno denunciare il tempo perso a fare denunce,
            ma non potranno più fare denunce,
            chi di dovere ha capito che erano inutili.
            Ci sarà un rimborso,
            in tempo,
            garantisce lo stato.
            E questo è il problema.
            Nessuno si fida.
            L'hanno scritto i giornali,
            quelli di destra,
            che raccontano balle,
            così si dice a sinistra,
            e l'hanno scritto anche i giornali di sinistra,
            che raccontano balle,
            così si dice a destra.
            E neppure in mezzo sta la verità,
            ha curvato troppo fra destra e sinistra,
            è caduta in basso,
            la lasciano lì,
            è pericolosa,
            potrebbe parlare.
            Qualcuno potrebbe ascoltare.
            Composta mercoledì 6 marzo 2013
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              Grazie per l'invito

              Capisco il mestiere che fai,
              dalla parte di casa che non mi hai mostrato,
              dallo squillare del telefono
              dal suonare del campanello,
              dall'imbarazzo che hai
              in certi momenti.
              Ti pagherei
              per fare l'amore con te,
              come anni fa,
              ma so che il tuo lavoro ha principi fissi,
              solo per soldi e senza amore,
              e solo a sconosciuti,
              a clienti.
              Allora
              meglio mangiare ciò che mi hai preparato.
              Ho voglia di te
              vorrei essere un cliente,
              uno sconosciuto,
              non un amico,
              ed invece sono il vecchio amico a cena.
              Composta mercoledì 6 marzo 2013
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                Scritta da: Alexandre Cuissardes

                Aiutami

                Pensami domani
                oppure dopo,
                magari a tempo perso.
                Se non avrai di meglio,
                pensami,
                anche per un momento.
                Quando sarai sola
                e cercherai parole,
                fra te e te
                per darti un po' di forza.
                Magari trovalo nell'odio
                per ciò che sono stato
                lo stimolo,
                il motivo
                per non pensarmi più,
                e fammelo sapere,
                se funzionerà
                e anch'io ci proverò.
                Composta mercoledì 6 marzo 2013
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