Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

Gli insegnamenti disattesi

Ti hanno insegnato che nella vita si impara,
fino all'ultimo giorno,
ed invece sai solo insegnare.
Ti hanno insegnato che si deve ascoltare
ed invece sai solo parlare.
Hai frainteso il rispetto col dispetto.
Parli come se fossi perfetto,
è facile indovinare il tuo mestiere.
Composta venerdì 1 marzo 2013
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    La parte finale del percorso

    Ci hanno pensato in troppi
    a farsi benvolere,
    l'abbiamo capito tardi
    che era per mestiere.
    Ora son tutti quanti
    a dare addosso al nuovo,
    per far dimenticare quanto
    "sono stati bravi loro".
    Ma il nuovo fatto agnello
    ha messo denti da leone
    prendendo alla sprovvista
    il branco di sciacalli.
    E il mondo intero
    tifa per l'agnello
    con denti da leone.
    Composta venerdì 1 marzo 2013
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      può prendersela calma

      C'è una virgola angosciata
      che ricerca la sua frase,
      vuol tornare al posto suo,
      vuole fare il suo dovere,
      stare in mezzo ad una frase.
      Ma nessuno ci fa caso,
      nessuno se ne accorge,
      che ci sia o non ci sia
      poco cambia in verità.
      Sta parlando un senatore,
      sono sempre tutte balle.
      Composta venerdì 1 marzo 2013
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        La veglia di giorno

        Mi sono seduto accanto a lei,
        col mio bisogno di pregare,
        e di parlarle,
        e l'ho fatto
        senza mai guardarla in faccia.
        Ho chiuso gli occhi
        e aperto il cuore,
        mi sono spogliato del mio male peggiore
        e sono rimasto nudo,
        a pregare,
        a parlarle.
        Le ho tenuto la mano
        stretta nella mia.
        Ero sicuro che mi ascoltava
        e capiva.
        Quando ho aperto gli occhi era notte,
        me ne sono andato.
        Sono uscito fuori
        ad aspettare la pioggia.
        Ero nudo,
        spogliato del mio male peggiore.
        Composta venerdì 1 marzo 2013
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          Lettera ad una amica illusa, lettera a te

          Tu credi di avere tutto,
          hai soltanto molto
          rispetto a chi ha poco,
          ma non ti rendi conto
          che in cambio di quel "forse" molto
          che a te sembra tutto
          in realtà sei tu che hai dato tutto.
          Per un finto tutto che credi vero
          hai regalato un vero molto che hai tolto a te
          ed a me.
          Composta venerdì 1 marzo 2013
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes

            Nuove regole, nuove occupazioni

            Lo stato
            non ha più un indirizzo conosciuto,
            temeva
            che qualcuno interrompesse la sua latitanza.
            I servitori sbagliati
            che "ubbidiscono e basta"
            mangiano un pane sporco,
            mentre in troppi mangiano merda,
            e vomitano rabbia.
            Ma i veri italiani sono i secondi,
            non i primi.
            C ' è una targa nell'atrio del palazzo
            che ospita lo stato senza indirizzo
            -meglio essere detestati ma portare a casa il pane che essere eroi ma fare la fame-.
            L'hanno fatto installare i servitori sbagliati.
            Notizie attendibili
            riferiscono che una delegazione
            di esperti è già al lavoro da tempo
            per far si che passi una legge
            che trasforma il diritto popolare di incazzarsi
            in dovere popolare di reagire,
            purché sussistano i motivi.
            Naturalmente in Italia i motivi sussistono.
            I produttori di forconi
            hanno già fatto molte nuove assunzioni di personale.
            Composta giovedì 28 febbraio 2013
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              Situazione bloccata

              Entrambi siamo presi
              dall'avere sempre
              quell'altro in testa.
              Ogni tanto ci succede
              di sbagliare nome,
              di chiamarci col nome dell'amante,
              ma ad entrambi
              fa comodo fare finta di niente.
              Scopiamo raramente,
              senza voglia,
              ad occhi chiusi,
              o col viso di lato,
              per non vedere con chi siamo a letto,
              e soprattutto con chi non siamo.
              Nessuno dei due tocca il corpo dell'altro,
              se non strettamente necessario,
              o per sbaglio.
              Entrambi lo facciamo un po' per spregio
              anche se non so che spregio sia.
              Quello che ci condanna a star così,
              o almeno
              che condanna me,
              probabilmente
              è il rendermi conto
              che sarebbe ormai più semplice
              ammazzarti che lasciarti.
              E scelgo quindi la via vigliacca
              o forse intelligente,
              lo star così
              e non cambiare niente.
              Composta giovedì 28 febbraio 2013
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                Scritta da: Alexandre Cuissardes

                Versamenti e prelievo

                C'è una banca molto grande
                che ogni giorno si riempie,
                ci va sempre tanta gente.
                Poco o molto
                danno tutti.
                È la sola che si dice
                veramente universale.
                Lì nessuno prende niente.
                ci va solo per versare.
                Ad ogni ora,
                ogni minuto
                se ne aumenta il capitale.
                Non ha ancora dato niente,
                per adesso tutto tace.
                Ma a scadenza ben precisa
                si apriranno i suoi forzieri
                e dal conto che è chiamato
                con il nome di "pazienza"
                uscirà tutto il versato,
                tutta quanta la giacenza.
                Verrà immessa sul mercato
                tanta rabbia universale
                da potere trasformare
                in un tempo molto breve
                in apposita energia
                molto adatta a spazzar via
                tutto il peggio che ci sia.
                Composta mercoledì 27 febbraio 2013
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                  Scritta da: Alexandre Cuissardes

                  L'anniversario

                  E cosa ti devo dire oggi,
                  di festeggiare
                  il giorno in cui il destino aveva deciso di metterti sulla mia strada,
                  la strada che percorrevo
                  per venirti incontro
                  avendo saputo che arrivavi?
                  Nemici mancati,
                  amici mancati,
                  amanti mancati.
                  Mancanti di tutto
                  mancati a tutto.
                  Siamo così inesistenti
                  che non mancheremo mai l'uno all'altra,
                  ma ad ognuno di noi mancherà la vita che avrebbe potuto avere
                  se quel giorno il destino
                  si fosse fermato a pisciare ad un albero
                  invece che farci incontrare.
                  Ceniamo al lume di candela,
                  ma non per intimità,
                  ma per vederci ancora meno.
                  Composta mercoledì 27 febbraio 2013
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                    Scritta da: Alexandre Cuissardes

                    L'allegria senza replica

                    E voglio farvi uno scherzo,
                    voglio bruciare i documenti
                    perché ci mettiate più tempo
                    per sapere chi ero,
                    e magari
                    dobbiate alzare il culo
                    ed andare in giro a chiedere notizie
                    e mostrare la foto di un morto,
                    a portare qualcuno a vedermi,
                    per riconoscermi.
                    È bello
                    pensare che siate costretti a tenermi lì,
                    presenza imbarazzante,
                    a guardarmi più volte,
                    a scoprire il lenzuolo,
                    per mostrare la merce
                    già venduta,
                    pronta per la spedizione,
                    basta solo mettere l'etichetta,
                    la marca.
                    Chissà se marci come siete
                    vi capiterà anche di pensare
                    che colpevoli vivi,
                    voi,
                    fanno compagnia all'innocente morto,
                    io,
                    o forse lo sorvegliano,
                    perché non scappi
                    e vada in giro
                    a raccontare
                    la verità,
                    come sono andate esattamente le cose...
                    Composta mercoledì 27 febbraio 2013
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