Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

Uno dei troppi

Ci passa accanto,
ci sfiora,
lo vediamo
ma non lo vediamo,
l'uomo triste
che non esiste,
l'uomo che sta nascosto,
quello con la vergogna,
che vive nella fogna
l'uomo alla gogna,
con quelli come lui
l'uomo
che non è più niente,
che evita la gente,
l'uomo che non conta,
quello colpito a morte,
dal dolore e dalla sorte.
Composta martedì 14 agosto 2012
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    Testa vuota tasca piena

    Tutti i giorni
    ognuno di voi racconta le sue ovvietà,
    mentre prepara quelle per il giorno dopo,
    preoccupato più di trovare i difetti nell'altro
    che cercare il modo per costruire insieme,
    e per tutti.
    Ed essere pagati,
    e bene
    per fare giochi e ripicche
    come bambini
    o da immaturi,
    e non pagare mai
    ma far pagare gli altri
    può anche funzionare,
    finché c'è l'incoscienza intorno.
    ma quando il vento cambia
    fa presto a diventare tempesta
    ed ogni busta paga può diventare l'ultima.
    Composta martedì 14 agosto 2012
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      Il discorso del commiato

      disse la moglie del politico
      al momento del commemorare:
      "ora lo posso confessare,
      mio marito
      questo paese lo ha tradito,
      con me,
      perché la sua vera moglie
      era l'italia.
      Io ero in realtà
      l'amante
      quella sposata per pro forma
      per l'ufficialità,
      per mascherar la vera vita.
      Sempre seconda,
      senza speranza
      di diventar la prima.
      Ma io ho sepolto lui
      e lui il paese
      io sono l'unica rimasta
      del terzetto
      come spesso accade
      in questi casi.
      Composta martedì 14 agosto 2012
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        La preparazione

        metto tutto in fila,
        i ricordi dell'asilo,
        il primo calamaio
        ed il primo calamaro nel piatto,
        il filo di paglia della nonna,
        il podere della zia,
        il primo viaggio,
        dal quale non sono mai tornato del tutto,
        il vino bevuto di nascosto
        e le sigarette rubate.
        I tanti libri per il poco sapere.
        Tutti in fila,
        tutto in fila,
        un piccolo colpo col dito,
        e tutti cadono giù,
        mi cadono addosso
        e crollo anch'io
        sommerso dal passato remoto
        e finito da quello recente.
        Composta martedì 14 agosto 2012
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          Troppo caro

          Fiori di luce spenta
          e parole illuminanti,
          ma solo perché dovevo,
          in quel preciso istante,
          credere a qualche cosa.
          Forse la compagnia,
          forse il vino assassino,
          forse
          il chissà che cosa di una sera.
          Il danno era già fatto,
          sono quei conti che si pagano per sempre,
          ti godi una serata
          e paghi per la vita.
          Non ti posso dire
          se son costate più quelle mezze ore
          di una sera
          oppure il doverle ricordare
          ad ogni scader di rata.
          Composta martedì 14 agosto 2012
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