Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

L'anestesia del prima

Ed arriva il giorno in cui alzi le braccia
ti arrendi
ed apponi la firma sulla condanna alla tua agonia,
in cambio di morte certa ed indolore
avrai occhiali che filtrano tutto,
sensibilità diversa,
perderai la voglia di lottare,
troverai pero la svogliatezza
che ti farà evitare di leggere le raccomandate,
di parlare con gli avvocati,
vedrai le persone in modo diverso,
spesso ascolterai senza sentire,
il tuo contratto a termine con la vita
farà il suo corso.
Composta domenica 19 agosto 2012
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    Lo spiego a me

    Per la parola data
    e non onorata,
    per quella non data
    e che non mi è stato chiesto di onorare,
    per il viso vecchio e sfinito che vedo allo specchio.
    Per quel bagno che puzza di piscio
    appena dietro ad una piazza monumentale,
    per ciò che mi vedo scritto in faccia.
    Per tutto ciò che mi hanno cancellato,
    tolto.
    Per i segni di frusta sul corpo,
    il tuono che mi tiene sveglio la notte,
    per questo e tanto altro che la fretta non mi consente di dire,
    per tutto questo,
    faccio a me ciò che meriterebbero altri
    perché non ho da perdonare.
    Composta sabato 18 agosto 2012
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      La terza cosa

      Tutti addosso
      all'osso sepolto,
      tirato su da sotto terra.
      Pane,
      giustizia e storia
      pasto difficile da preparare.
      Ed il tanto amor di verità
      di qualcuno
      spesso è pari
      solo all'ambizione
      di chi la verità la cerca,
      la inventa
      o la intende,
      per i libri di storia,
      per il suo nome,
      forse più per la sua
      di storia.
      Ancora
      non abbiamo finito di creare le fondamenta
      e già qualcuno è ad occupare i piani alti.
      Il peso è tanto
      e tutto crollerà,
      quando non lo sappiamo.
      Cecchini di partito sono stesi sul tetto
      pronti a colpire a comando
      con bugie e maledizioni
      eterno sistema per far sparire l'avversario
      senza essere accusati di essere assassini.
      Ma in fondo che importa,
      basta non sentirsi in colpa.
      Composta sabato 18 agosto 2012
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        Libro rosso umore nero

        Nei libri
        si fa strada la verità,
        striscia fra le parole,
        serpe pericolosa,
        veleno.
        Intanto sonnecchiano i forconi,
        in cantine ed armadi,
        nascosti.
        Oppure appendiabiti,
        negli ingressi,
        o fanno palestra in qualche orto
        con anziani contadini.
        Tutti in attesa.
        Ed oggi
        si ricordano i nobili natali
        di questa repubblica degli altri.
        Si cita chi ha lottato,
        chi non c'è più,
        ognuno lo fa suo,
        tutto serve
        soprattutto chi non può smentire,
        non si sa mai.
        Composta sabato 18 agosto 2012
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          l' ultimo lavoro

          Ho preso le misure
          per farti l'abito che meriti,
          non tanti da poco
          solo uno,
          prezioso,
          fatto di legno e raso
          che ti contenga bene.
          Più che sarto
          mi son fatto falegname.
          L'ho tagliato pensando a te,
          verniciato color dell'odio,
          adatto a tutte le tue stagioni
          da qui a sempre.
          Un vestito che non ti possa togliere mai,
          una bara dalla quale tu non possa uscire mai.
          Composta giovedì 16 agosto 2012
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes

            Finisce sempre male

            La prepotenza
            dell'ultimo arrivato
            si aggiunge a quella
            di chi bastardo
            è sempre stato.
            Cerca
            di stare da una parte
            il cittadino,
            farsi notare il meno che si può,
            giusto per pararsi il culo dai fetenti.
            Ma invano,
            è destino
            che a prenderlo in quel posto
            sia sempre il più "cretino".
            Composta giovedì 16 agosto 2012
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              pasta al pomodoro per due

              E adesso
              che facciamo,
              i gomiti sul tavolo
              sostengono il mento,
              i due piatti che ci aspettano,
              ormai freddi,
              gli occhi che guardano oltre,
              basta evitarsi.
              Io immagino
              di essere a cena da un'altra parte
              con qualcun altro.
              Tu,
              posso immaginare
              cosa immagini.
              È ciò che mi ricordi ogni giorno,
              con i tuoi schiaffi di lingua
              in faccia,
              Ti innamori di un uomo
              e sposi un fallimento,
              una bella fregatura.
              E dopo
              rabbia
              solo rabbia,
              con te,
              con me,
              spesso anche con i piatti.
              E ricorri alla tua cura,
              quelle bottiglie mezze piene
              nascoste ovunque,
              cosi nascoste bene
              che ormai
              quasi ci cammino sopra,
              non so se te ne freghi
              o se non te ne accorgi.
              Almeno tu
              un rimedio lo hai trovato,
              il male giusto
              per curare il male sbagliato.
              Io cerco ancora,
              ma non trovo nulla
              continuo a calpestare i vetri
              stando attento
              a non pestare i cocci.
              Composta giovedì 16 agosto 2012
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