Poesie inserite da Anna De Santis

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Scritta da: Anna De Santis

Per te (a Lawren)

Quando l'amore è solo un'intensità di sguardi,
tanta dolcezza o semplice carezza,
sei tu, l'unica,
compagna fedele dei miei lunghi giorni,
delle serate vicino al camino,
contenta solo di guardarmi e starmi vicino.
Per te l'amore non ha limiti,
ed i tuoi occhi non riescono a nascondere
il tuo immenso per me.
Cucciola, piccola, dolce amica,
confidente dei miei segreti,
un bacio ancora come solo tu sai dare,
soffice nel tuo fare.
Ora mi chiedi aiuto, sono qui che piango,
altro non posso fare,
resto a guardare questa malattia che ti consuma,
quegli occhi che chiedono e danno,
solo lì è rimasta la tua forza,
ma ricordati sempre che ti ho amato,
tanto quanto tu mi hai adorato.
Disperata perché non c'è più tempo,
ma il tuo lamento non sento,
pur di averti vicino, di avermi vicino,
ora forse il tuo dolore passa con le mie carezze,
non so quello che pensi, ma sai
che nei tuoi occhi sento che mi vuoi.
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    Scritta da: Anna De Santis

    La presuntuosa

    La presuntuosa
    Chissà che se credeva,
    camminava tosta, co la testa arta,
    la gente se spostava se passava.
    Co quer cappello, poi, co tutte piume,
    quer vestito che s'arsava cor vento,
    e quer corpetto a mio avviso troppo stretto
    che jè strizzava tutto er petto.
    Se sentiva tutta lei, na diva,
    e come se la tirava!
    Co quei tacchi fini e arti, camminava sbilenca,
    ognuno, quanno che passava,
    pe pijalla in giro jè diceva: A Bona!
    Forse proprio per sentisse di così,
    se conciava ridicola da morì.
    La presunzione sempre l'accompagnava,
    ce annava a braccetto da mattina a sera
    e te guardava dall'arto in basso,
    quasi a commiserarti.
    Un giorno che così s'era conciata,
    dei buontemponi l'avevano puntata,
    no scherzo, un passo farzo, na pozzanghera...
    che risata!
    Co quer tacchetto fino,
    finì ner fango a farse na notata.
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      Scritta da: Anna De Santis

      Babbo Natale

      Babbo Natale
      Nonna, dov'è la casa di Babbo Natale?
      Forse in un buco profondo,
      dall'altra parte del mondo?
      Nonna e come fa a volare?
      Non ha paura che dal cielo,
      le renne con la sua slitta cadano in mare?
      Nonna come fa a sapere
      qual è il giocattolo che mi deve portare,
      e chi lo deve fare?
      Forse quegli omini che gli sono intorno,
      quanti giocattoli dovranno costruire,
      per tutti i bimbi del mondo?
      Amore mio, stammi a sentire:
      quando ero bambina, mi bastava la mia mammina,
      la dolcezza che mi dava, ed il profumo che aveva.
      Ho chiesto a Babbo Natale
      Che un dono a lei doveva portare,
      che mi aveva già fatto il regalo più grande
      il suo amore.
      Anche tu bambino mio, capirai che è vero
      quello che ti dico,
      il tuo regalo già l'hai ricevuto,
      sei nato fortunato,
      tra le braccia della tua mamma puoi dormire,
      tanti bambini non lo possono fare,
      chiedi una mamma anche per loro a Babbo Natale.
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        Scritta da: Anna De Santis

        Ed ora sono così

        Ed ora sono così
        Un piccolo scricciolo, nato tra i vermi,
        già lì, mi hanno dovuto pregare per uscire,
        e girare col forcipe per potermi salvare.
        Ho sempre strillato tanto per farmi sentire,
        non dormivo che per qualche ora,
        la mia mamma ha rischiato d'impazzire.
        Son cresciuta, mica tanto, ora troppo,
        mi chiamavano torda, come un uccellino,
        non mangiavo e spesso mi ammalavo.
        Avevo già due anni quando nacque un bel bambino,
        paffuto e carino mi han detto: è il fratellino.
        Quel giorno cominciarono i guai,
        per la gelosia non mangiavo mai,
        le manie omicide erano latenti,
        per quell'esserino che non aveva denti.
        Han pensato bene di farmi curare,
        ed ero più che convinta che per me
        in quella casa non c'era più posto né amore,
        ed in un collegio son dovuta andare.
        Il tempo, le cadute, le lacrime, la solitudine
        ma anche le amorevoli cure delle mie suore
        mi hanno forgiato il carattere ed il cuore
        son cresciuta indipendente forte e sicura
        perché nell'insegnarmi avevano posto molta cura.
        Non basterà una vita per ringraziare,
        tutte le persone che parte di loro mi hanno donato
        per continuare la mia vita così come sono
        per vivere e amare.
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          Scritta da: Anna De Santis

          Notte di vento

          Forte un'anta della mia finestra,
          sbatteva contro il muro,
          già mi ero addormentata,
          mi sono alzata e fuori... la tempesta.
          Notte di vento, di spavento, una preghiera mormoravo,
          affinché quel disastro fosse cessato.
          Degli alberi sbattuti, sentivo la voce,
          di mille anime sentivo una prece,
          paura di dormire, sotto quel cielo
          senza una stella e senza luce.
          La fiamma della candela accesa sul mio comodino,
          creava strani disegni sul muro,
          da lontano il pianto di un bambino...
          Fantasmi affollavano la stanza,
          mentre dai vetri in lontananza
          vedevo figure strane, illuminate dai fari
          di qualche macchina in corsa.
          Erano forse i miei pensieri,
          che avevo in quel momento,
          con la paura di quel forte vento.
          Stanca di quella notte insonne
          mi ritrovai a dormire sopra il mio divano,
          tutto era finito e quel tormento,
          in un momento passò.
          Guardai dalla finestra,
          sopra il finimondo... l'arcobaleno.
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            Scritta da: Anna De Santis

            La forza della musica

            La forza della musica
            Note che scorrono su un pianoforte, dolcemente,
            arie piacevolmente ascoltate,
            che vi rifate al canto degli uccelli,
            ai rumori festosi della natura,
            a quella foglia che piano, piano, si posa.
            Una lacrima che lievemente scende,
            un fuoco che arde lucente,
            una neve sottile,
            una pioggia scrosciante,
            il lamento triste di un amante,
            il mare in tempesta e la roccia che urla,
            il gabbiano che strilla, una barca che và.
            Tante note cantate,
            tante dimenticate, per fretta
            la nostra anima ha voglia di sentire
            tutto quello che fa bene al cuore.
            Ed il grano in giugno mosso dal vento,
            le cicale con il loro canto,
            le formiche laboriose,
            quelle rondini che volano festose.
            L'acqua che fresca zampilla
            e scivola furtiva, goccia a goccia
            ed al primo sole brilla.
            Tutto nella natura è musica, che fa sognare,
            basta saper ascoltare.
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              Scritta da: Anna De Santis

              Il piacere

              Il piacere
              Mai vicini amore,
              guardami, siamo di fronte,
              sfiora il tuo corpo come fosse il mio,
              cerca di pensare a come mi pensi,
              a quello che penso io.
              Quello che voglio è sapere e vedere,
              stando lontani, le tue mani
              che vedo scorrere dove mi chiami,
              dove mi ami,
              dove grida il piacere,
              dove il gioco è godere.
              I tuoi respiri e l'ansimare,
              senza sfiorarci, senza parlare
              la luce sola delle candele,
              siamo noi in quattro e sopra quel muro,
              le nostre ombre sembrano vere.
              Questo gioco dolcemente ci trova abbracciati,
              finalmente vicini, addormentati,
              piacevolmente sfiniti.
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                Scritta da: Anna De Santis

                La gatta

                Le mie sette vite
                danno fastidio a chi tira calci al mio cuore,
                mi cacciano e ritorno, nonostante tutto, mite,
                riesco a dimenticare in fretta
                chi male mi tratta.
                Forse sarà che prendo tutto alla leggera,
                ma quando cado non mi faccio male,
                mi alzo e continuo a camminare
                pensando che ogni storia non sia vera.
                Mi acquatto, poi studio le mosse,
                poi con le unghie ghermisco la preda,
                la sento guaire, la guardo morire
                ma quando ho finito, pulisco le zampe
                e la lascio finire.
                Nessuno mi prende, mi tiene al guinzaglio,
                con gli occhi inseguo il bersaglio,
                mi piace, mi alletta rischiare
                e di nuovo torno a provare
                se un altro mi fa più piacere.
                La mia vita la passo sui tetti e sto a guardare
                ma godo nel farmi accarezzare,
                mio piacere è sdraiarmi su morbidi letti.
                Non provate a fermarmi, potrei graffiare.
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                  Scritta da: Anna De Santis

                  Tu impossibile sogno

                  Quando tutto di te non risponde,
                  non puoi controllare più i gesti,
                  e ti ritrovi a sentire accelerati i battiti del cuore,
                  è semplicemente amore.
                  Non riesci a dormire,
                  vai spiando i suoi movimenti, senza capire,
                  da quella finestra, unica confidente.
                  Ed aspetti che torni, ogni sera,
                  e su quel davanzale
                  hai distrutto nervosa, quel fiore che c'era,
                  non ha colpa nemmeno il tuo cane,
                  che ti chiede carezze, scodinzolando,
                  ma la tua testa è ormai fuori dal mondo.
                  E ti passa la vita con le labbra e le mani stampate sui vetri,
                  con i tuoi i sogni sudati
                  su quei desideri non appagati.
                  E trascini per casa i tuoi passi,
                  aspettandolo ancora,
                  ma da quella finestra, un bacio,
                  scorgi e non sei tu, un abbraccio,
                  ma quel battito dentro il tuo cuore
                  che ogni giorno senti senza far rumore,
                  ti fa vivere per ora.
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                    Scritta da: Anna De Santis

                    Vorrei che il Natale fosse parola magica

                    Vorrei che il Natale fosse parola magica

                    Dammi la mano amore
                    e ti porto lontano
                    a vedere il dolore
                    malattie e privazioni
                    sono la storia di tanta gente
                    che non ha più dignità
                    perché  non ha niente.
                    Vorrei che il Natale
                    fosse parola magica
                    vorrei ridare sorrisi e gioia
                    a tutto il mondo
                    vorrei che per tutti i bimbi
                    i sogni diventino realtà.
                    Vieni insieme a me, non stare seduto
                    basta un piccolo aiuto
                    coinvolgeremo il mondo
                    basta volerlo in fondo
                    e tanti bambini avranno
                    possibilmente amore
                    quello che a molti manca
                    una casa ed una famiglia.
                    Basta veder morire per inutili guerre
                    fame e carestie e tante malattie.
                    Scopri nel tuo cuore
                    quanto tutto quell’amore
                    dai a tutta la  gente
                    che non ha avuto niente
                    quel che hai già abbastanza tu
                    e tutto quel che dai, ti ritornerà in più.
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