Poesie inserite da Anna De Santis

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Scritta da: Anna De Santis

Cancellerò 2009

Il mare ci veniva dietro,
cancellando l'orme,
i miei occhi al sole, non riuscivano a vedere
la troppa luce mi abbagliava.
Un fantasma e tu, la stessa cosa,
parlavi ma non ti ascoltavo più.
Troppe parole per confessare che non mi amavi,
perché avevi aspettato tutto questo tempo...
Un tuffo in mare per lavare l'onta,
ancora ti vedevo sulla riva,
mi hai chiesto un bacio ancora...
no! Non devi più toccarmi!
Ho lavato l'anima, il mio corpo,
ho lavato il cuore,
tutto di te si è perso nell'immensità del mare,
ora vai via, ti cancellerò per sempre
e quando mi verrai in mente,
di nuovo mi farò cullare
dalle mie onde.
Affogherò i ricordi di te e del nostro amore.
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    Scritta da: Anna De Santis

    Mi manchi 2009

    Ho ancora in mano l'ultima tua lettera
    mi chiedevi di aspettare ancora, dove...
    eri al fronte, ma stanca di pensare
    ho rivolto i miei interessi altrove
    certa che non saresti più tornato
    la mia vita non avrebbe avuto senso
    e tutto sarebbe quel mi aspettarti sarebbe risultato invano.
    Forse con troppa fretta
    e dalla rabbia che avevo dentro, mi son lasciata trascinare
    ho sposato il tuo caro amico
    un uomo che mi ha sempre amata e consolata
    rispettando i miei tempi, i miei capricci e quanto ha dovuto sopportare
    la delusione era sempre più cocente, mi son dovuta adattare
    ma quando ti ho visto vicino a quell'altare...
    non sapevo se credere o morire
    ma ho incontrato lo sguardo serio di mio padre
    e con la morte nel cuore, ho dovuto continuare.
    Con il viso bagnato di lacrime
    mi volevo convincere che non eri vero
    e per rispetto te ne sei andato.
    Non scorderò mai quando ti sei allontanato
    ti sei girato indietro, ed il tuo viso dal dolore provato
    con lo sguardo ti ho seguito mentre uscivi dalla chiesa, tra i banchi
    lo sai che non sono stata mai felice
    ancora oggi mi manchi.
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      Scritta da: Anna De Santis

      Er batacchio

      Esiste da che monno è monno,
      no strumento de massimo piacere,
      a vorte se crede che er batacchio,
      proprio quello lì,
      sia solo pe riempì er pitale de pipì.
      Quanno che nun je serve aiuto,
      pe rimanè all'erta,
      na cosa è certa, tutti lo cercamo,
      certo, mo, co l'aiuto che ce stà,
      grazie a sta pillola miracolosa,
      avoia a farlo lavorà.
      Mo nun s'accorge più se è novo o vecchio,
      ma se nun ce va bene lo sostituiamo,
      tanto nun ce cambia proprio situazione,
      niente ce leva e niente ce rimette.
      In quanto ar triangolino che c'avemo,
      goduria de tutti li batacchi,
      noi ve lo famo gode.... ma poi so vostri li cacchi!
      Prova da qua a nove mesi,
      se hai allentato la tensione,
      ecco na bella sorpresa!
      Er batacchio la prossima, farà più attenzione.
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        Scritta da: Anna De Santis

        Una grande lezione 2009

        La mia suora mi teneva in cucina,
        attaccata alle sue vesti,
        ogni tanto davo una sbirciatina
        dentro quei pentoloni fumanti.
        Noi bambini eravamo tanti,
        ed ogni giorno era una grande occasione,
        per incontrarci tutti di mattina presto,
        nell'immenso refettorio a fare colazione.
        I biscotti profumavano di miele,
        il latte caldo appena munto,
        un regalo al mattino del nostro amico contadino.
        Le giornate passavano in fretta,
        tra giochi e letture, ricami e cucina,
        la nostra insegnante, la migliore,
        ci dava lezioni di vita, con amore.
        I bambini crescevano in fretta,
        ed al mattino che fatica per farli svegliare,
        noi bambine più grandi
        avevamo imparato a fare da mamme
        per poterli aiutare.
        Son cresciuta forte, indipendente e sicura,
        ho ricordato sempre tutte le mie suore,
        che mi hanno insegnato tanto
        e a non arrendermi mai.
        L'esperienza e la fatica basta prenderla con gioia,
        mi pento ancora ora, se qualche volta ho pianto.
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          Scritta da: Anna De Santis

          La madia

          Paura di salire quelle scale,
          c'era una luce fioca: ti puoi far male
          mi avevano sempre raccomandato di non salire.
          Un giorno ero sola in quella grande casa,
          e grande fu la curiosità, dovevo scoprire.
          La mamma lì riponeva le sue cose,
          la nonna quei cappelli con le rose,
          vecchi lenzuoli con merletti,
          alcuni stivaletti con i tacchi a spillo,
          e c'era un topolino che fuggì con un mio strillo.
          In fondo poi, una vecchia madia,
          mi ritrovai su di una sedia
          e tutta impolverata, cominciai a rovistare,
          senza far rumore,
          dentro c'erano un pacco di lettere d'amore,
          della mia mamma al mio papà,
          legate con cura da un fiocchetto rosa,
          Cominciai a leggere... e sapete una cosa?
          Non c'è cosa che ad una figlia faccia più piacere,
          di sapere leggendo quelle lettere per ore,
          quanto è stato grande e vero quell'amore.
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            Scritta da: Anna De Santis

            Raro fiore 2009

            Una rosa, forse una margherita
            o un papavero rosso,
            a niente somigliava la mia corolla,
            bella da morire.
            Così sono nata, fiore profumato,
            unica nei colori e negli umori,
            sempre sorridevo.
            Le farfalle vegliavano il mio sonno,
            gelose,
            io tranquilla sopra il mio stelo,
            mi rivolgevo sole dove c'era luce.
            Tutta la mia vita è stata una bella stagione,
            nessuno ha colto questo raro fiore.
            Ancora oggi, ho paura di finire i miei giorni,
            nelle mani di qualcuno che mi farà appassire.
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              Scritta da: Anna De Santis

              Non voglio più vederti 2009

              Ho ritrovato ancora un'altra foto,
              avevo distrutto tutto,
              bruciato i ricordi,
              le frasi d'amore, i tuoi regali,
              pensavo di aver fatto pulizia,
              anche nel mio cuore...
              Ma questa foto mi ha riportato te,
              così come ti volevo,
              come non sei mai stato,
              bugiardo inpenitente,
              tu, con le tue promesse
              e non hai mantenuto niente.
              Oggi mi ritrovo a pensarti,
              non voglio più vederti,
              cerco di convincermi,
              ma faccio male a me.
              So che sei da solo,
              che dici forse è il caso...
              una telefonata?
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                Scritta da: Anna De Santis

                Non era con te 2009

                Quella bocca che mi sfiorava,
                non era tua, la sentivo dove, quanto
                nella mia fantasia.
                Un bacio come, ancora,
                poi ancora tu, ma lui nella mia testa,
                non ti accorgevi, o non volevi credere
                che non ero più la stessa.
                Erano sue quelle mani,
                sentivo i suoi sospiri.
                Chiudevo gli occhi per non vedere,
                eri tu, lui, non volevo sapere
                e non ti accorgevi.
                Non ti ho mai chiamato amore
                e cambiavo espressione
                forse lo sapevi.
                Con te e con lui nello stesso momento,
                mi piaceva, forse, a volte era un tormento.
                Avevi capito, ma continuavi,
                aspettando che fosse finito,
                ti sarai anche divertito,
                non sei stato sorpreso,
                tu l'hai sempre saputo,
                non volevo con te...
                certo, l'altro sicuramente mi ha avuto.
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                  Scritta da: Anna De Santis

                  La gioia più grande

                  Ogni cosa era al suo posto, in questa grande casa,
                  c'era silenzio e pace.
                  Ogni giorno era uguale, ed a volte piangevo,
                  non sapevo perché, non volevo,
                  ma in quella solitudine spesso, mi perdevo.
                  La mia vita fu sconvolta da una notizia inattesa,
                  pensavo che ormai non c'era più niente da fare
                  parti... mi diceva dall'altro capo del telefono,
                  ci separava il grande mare,
                  una voce amica, qui c'è la tua vita.
                  Non ho avuto esitazioni,
                  ho volato per ore, sopra le emozioni,
                  non sentivo che il cuore che batteva,
                  e questa grande felicità che dentro, mi premeva.
                  Non riuscivo a pensare che a lui,
                  quel bambino che di lì a poco avrei abbracciato
                  e coccolato per non lasciarlo più.
                  Forse per gli altri è normale,
                  sarà sicuramente un giorno felice,
                  ma la gioia più grande era, per me
                  che avevo perso le speranze
                  riempire di disordine e d'amore finalmente,
                  di quella casa grande e silenziosa, tutte le sue stanze.
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                    Scritta da: Anna De Santis

                    Non dimentico 2009

                    Ora mi chiami amore,
                    quanto tempo è passato,
                    gli anni più belli mi hai negato,
                    avevi sempre da fare,
                    eppure con tutte le mie forze ti ho voluto,
                    così come te,
                    abbiamo difeso contro tutti questo amore,
                    per fare che?
                    Quando ora mi stringi, mi ricordo ancora,
                    non riesco a dimenticare,
                    quella donna che dicevi di amare,
                    sapevi che il mio cuore, troppo ne soffriva.
                    Non ho amato che te,
                    ma intanto la nostra storia passava e moriva.
                    Per i figli che abbiamo avuto,
                    non ho potuto lasciarti,
                    ma troppa la delusione
                    per me, che ti ho dedicato i miei giorni,
                    e non riesco ancora ad abbracciarti.
                    Ho avuto la forza e tanta pazienza,
                    mi dicevo: si dovrà stancare,
                    tornerà lo sento, qui mi deve trovare.
                    E contavo i giorni,
                    i miei capelli col tempo sono diventati bianchi
                    a forza di aspettare,
                    alla fine sei tornato, deluso,
                    solo chi ti amato come me, ti poteva sopportare,
                    spero solo con il tempo di poterti perdonare.
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