Poesie inserite da Anna De Santis

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Scritta da: Anna De Santis

Notte di luna

Brilla da lontano il mare
In questa notte di luna piena,
l'onde sopra la scogliera lungo la schiena,
a volermi chiamare.
Vengo a cercarti, pace nella sera,
tutto è silenzio, tutto mi consola,
vento accompagnami, accarezzami il viso,
e sono sola sullo scoglio, oltre.... il paradiso.
Barche silenziose, scivolano lente,
qualche gabbiano che ancora non riposa,
in cielo senza una meta vola,
quante stelle e lo sguardo si posa
su quell'incanto.
Hai consolato il mio pianto,
complice dei miei amori,
ti guardo con gli occhi persi e canto,
lontano c'è l'orizzonte,
linea infinita che affascina la mente,
più volte ho seguito la corrente
senza raggiungerti mai,
forse per questo che sei il mio mistero,
e tu lo sai.
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    Scritta da: Anna De Santis

    L'appuntamento

    Avevo sciolto i capelli, scelto con cura il vestito,
    era l'ultima occasione questo appuntamento,
    non avevo più voglia di provare.
    Gli anni passavano, come le gocce sui vetri,
    aspettavo e guardavo fuori, sento suonare
    scende e si ferma sotto il mio portone,
    ancora in dubbio se farlo entrare.
    Mentre saliva, il mio respiro diventava affannoso,
    il cuore più non contenevo, era la situazione
    ma più per la paura di un'altra delusione.
    Un baciamano, da vero signore, un mazzo di fiori,
    non credevo ancora, forse stavo sognando.
    Continuava a piovere e le luci della sera, fuori,
    erano magiche attraverso la finestra,
    la mano mi accarezzava, mentre mi parlava,
    ero tesa, non riuscivo a lasciarmi andare.
    Una momento imbarazzante,
    ma un bacio sulla fronte...
    Rimase a dormire sul divano,
    mentre accarezzava la mia mano,
    ancora è qui, tardi, ma finalmente ho trovato
    l'uomo della mia vita e l'ho sposato.
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      Scritta da: Anna De Santis

      È vero

      Vero come le rose che non hanno spine,
      vero come l'anima che vedi,
      vero come il sole che non dà calore,
      vero come un bimbo che nasce e muore.
      E quella pace in terra vera, quella torta intera,
      che non hanno mai divisa, nessuno l'ha mangiata,
      pensando a chi non ha più cibo.
      Ma tutto questo non è vero,
      sono stati in tanti, l'hanno sbranata.
      Hanno trovato briciole sparse,
      e le cornacchie ne hanno fatto scempio.
      Cosa dunque è vero, cosa è la vita?
      La gente esce truccata, imbalsamata,
      non ne conosci il nome e spesso si confonde,
      niente è più vero, neanche l'amore,
      che vuole le sue regole, non agisce d'istinto,
      tutto è controllato, precisamente calcolato.
      Vero è quel cielo, forse, o no,
      dai fumi un po' offuscato,
      ma con la fantasia, oltre si può volare,
      cercando di ricordare ancora il suo colore.
      Quel vecchio pazzo, che solo parla
      ha ragione, allora, dice il vero,
      ma nessuno gli crede...
      niente è come prima, voglio morire presto, spero...
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        Scritta da: Anna De Santis

        La goccia

        Un mondo intero, in una piccola goccia,
        e quante avventure,
        il sole per riportarti in cielo ti farà asciugare,
        ti farà incontrare un'altra goccia
        ed un'altra ancora.
        Dove scenderai ora?
        Dove il vento vorrà portarti,
        sceglierà per te un verde prato,
        o quel suolo coperto di cadaveri,
        dove il sangue andrai a lavare
        e ne assorbirai il colore,
        rossa ti troverà il sole,
        di sangue e di dolore,
        e con il suo calore ti riporterà su in cielo,
        dove troverai altre goccie,
        come te, di sangue intrise
        Stavolta distrutta scenderai,
        sperando un luogo più felice,
        mai si scende dove più ci piace, dove c'è pace,
        quante avventure e nonostante tutto
        continuerai a viaggiare,
        sperando un giorno di riposare...
        finalmente scenderai nel mare.
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          Scritta da: Anna De Santis

          Sì!

          Sì... ancora sulle mie labbra,
          e non volevo lasciarti andare,
          ti sei fermato ancora sulla porta...
          il tuo sapore dolce e amaro ancora... per amarti,
          ti volevo ora, ti volevo sempre,
          dietro quella porta sono rimasta a pensarti.
          Contavo i minuti, poi le ore, dovevi tornare,
          sicura del mio amore, del tuo amore,
          sistemavo la casa per non pensare,
          il telefono, no, non lo dovevo fare,
          la voglia di te non mi faceva aspettare.
          Avevo messo un vestito rosso,
          quello che ti piaceva tanto,
          un nastro tra i capelli,
          li accarezzavi sempre, come sono belli!
          Sei arrivato, ho chiesto: chi è
          sono il tuo tutto, se ti accontenti,
          prima i fiori, poi i complimenti,
          non abbiamo mai cenato, tutto avevo preparato,
          ma quel vestito rosso... si!
          Sapevo avrebbe funzionato,
          dietro quella porta ancora, ti sei fermato.
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            Scritta da: Anna De Santis

            L'invidia

            Pe niente ciò n'invidia,
            solo pe chi po magnà e nun s'engrassa
            nun deve stà a guardà,
            li dorci, li condimenti, pensa solo alla crancassa,
            o le porzioni, che sé fà,
            ingurgita tutto e nun stà troppo a pensà,
            niente lassa, drentro a quer piatto.
            Ve pare poco avè l'analisi
            senza trigliceridi, colesterolo, pressione arta,
            li cuscinetti tutti sopra er culo,
            cor medico che continuamente scassa,
            te posiziona sopra a na bilancia,
            te guarda la pancia e comincia:
            te devi dimagrì, nun poi magnà
            lo devi da capì una bona vorta
            o voi che la morte te se porta?
            E tu co sta paura ce vai avanti,
            ed ogni volta davanti a un piatto de matriciane
            manni a fan culo tutti li presenti,
            e co la libidine nelli occhi,
            puro er tuo medico manni a puttane.
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              Scritta da: Anna De Santis

              Tutto quel che sei

              Pensavo, mentre camminavo,
              in quel freddo corridoio dell'ospedale,
              avrò fatto mille chilometri,
              la luce forte e poi fioca della sera
              mi aveva distrutto gli occhi,
              quella situazione non mi sembrava vera.
              Asciugavo le lacrime e pregavo,
              la mia preoccupazione, solo tu.
              Non pensavo fino ad allora di amarti come ti amo ora,
              vorrei riuscire a dirtelo,
              questa soddisfazione me la devi dare.
              Da quel vetro, che volevo sfondare,
              riuscivo a sentire i tuoi respiri,
              non mi facevano entrare,
              mai mi sono sentita così male,
              volevo confessarti quel che sei....
              Una stretta al cuore: signora, aspetti ancora,
              non è il momento, non è ora,
              ti sedavano per non farti girare,
              il tuo cuore si poteva fermare,
              non mi potevi vedere.
              Quanto è brutto questo posto,
              non ci sei mai voluto andare,
              ma di corsa quella sirena,
              ancora mi rimbomba nella testa,
              tre notti che non dormo, non mangio
              voglio riportarti a casa, adesso basta!
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                Scritta da: Anna De Santis

                Forse domani

                Convinto ancora di avermi circuito
                aggiungendo un trofeo alla tua lunga lista,
                non ha mai voluto capire,
                che è la donna che conquista
                e quando vuole ti rincorre sulla pista.
                Le tue carezze, solo una conferma,
                sulla mia pelle che più non si ferma,
                trema, al solo sfiorare e le tue mani...
                dove sono, le sento dappertutto,
                hai cominciato per il tuo piacere,
                ed ora sei finito, distrutto.
                Ora sono io a guidare il gioco,
                che hai voluto iniziare senza amore,
                non pensavi di essere coinvolto,
                ed hai paura che qualcosa ti venga tolto,
                ora vivi aspettando le mie mani,
                e mi chiami e aspetti.... si, forse domani.
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                  Scritta da: Anna De Santis

                  Anche le rose cambiano colore

                  Se dai rovi nascerà un fiore,
                  sarà una rosa che cambia colore,
                  aspetta che sbocci, non la tagliare.
                  Sopra il suo stelo succhia la vita,
                  punge la spina ma ormai è finita,
                  e se qualcuno la coglierà,
                  anche regina tra tutti i fiori, presto morrà,
                  e nelle tue mani ancora bocciolo, appassirà.
                  Lascia che Rosa cresca da sola,
                  guarda il colore, senti l'odore,
                  non influire col tuo volere,
                  lascia che sola impari a sognare.
                  Quando crescendo il suo colore cambierà,
                  stai a guardare il suo splendore,
                  si aprirà ai raggi del sole, al calore,
                  e la sua vita bella sarà.
                  Non cogliere i fiori sopra lo stelo,
                  lascia che crescano sotto quel cielo,
                  hanno bisogno del nostro amore,
                  anche se poi nel grande giardino, incontrando un fiore,
                  cambieranno colore.
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                    Scritta da: Anna De Santis

                    Monte Giove 2009

                    Mi porta su quel monte un sentiero,
                    dove tra antiche vestigia romane,
                    poco più distante, c'è un cimitero.
                    Sempre percorro questa via,
                    ed il cielo, il sole ed il mare mi fanno compagnia.
                    Non è lunga la salita,
                    è molto ripida, ma non sento la fatica.
                    Sopra quel monte c'è un pezzo di cuore,
                    nel cimitero che guarda il mare,
                    in una vecchia cappella,
                    dove ormai il tempo scorre lento,
                    ora riposa un santo.
                    La mia infanzia ho trascorso
                    tra le sicure braccia di questo grande maestro,
                    mi ha insegnato ad aver rispetto,
                    ad aver pazienza, a prendere coscienza,
                    ad apprezzare anche la più piccola cosa,
                    ogni tanto gli porto una rosa,
                    per ringraziare, è un bacio, un abbraccio
                    che non gli posso più dare.
                    Sento che avverte questo mio amore,
                    e spesso in un alito di vento
                    mi sovvengono l'ultime parole:
                    mi raccomando torda, guarda sempre al sole.
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