Poesie inserite da Anna De Santis

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Scritta da: Anna De Santis

Quando sei nel giusto

Tutto è così semplice,
tutto sembra normale,
quando pensi sia giusto,
quando ti senti a posto.
Ti metti a nudo, davanti all'amore
e ti sembra bellissimo
senza inibizioni, quando le condizioni
ti fanno sua.
Felice per la scoperta,
quello che ti sembrava strano,
timida nella vergogna,
era solo tabù.
E diventi bellissima,
agli occhi del tuo uomo
e non serve specchiarti,
per accorgerti... è vero
e te ne convinci, senza più i tuoi trucchi,
il vestito da mettere, sceglierai senza indugio.
Sai, non conta più niente,
quando amor fa sicura,
tu cammini per strada e non vedi la gente.
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    Scritta da: Anna De Santis

    La prima stella

    Aspetterò con ansia la sera,
    per vedere la prima stella,
    dal mio piccolo spicchio di cielo,
    la sua luce e come brilla.
    Grande è il suo chiarore,
    gli occhi socchiuderò
    per non farmi accecare,
    mi rimarrà nel cuore quel calore...
    Stella di luce, che nelle notti, mi dai pace,
    mi distrai dai mie brutti pensieri
    e rimani tu sola con me.
    Stella d'argento,
    la più bella tra tutte le stelle che ti sono accanto,
    ho con te gioito e pianto,
    e mi guardavi gelosa dal cielo, tu soltanto.
    Hai contato le mie dolci carezze,
    i miei baci, e le mie amarezze,
    hai voluto insegnarmi la via,
    quando non trovavo la mia...
    Quando al mattino via te ne andrai,
    non scordare mai che ti aspetterò ogni sera,
    ovunque andrò, amica mia, sarai.
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      Scritta da: Anna De Santis

      La mattanza

      Quanno ch'ero ancora na pischella,
      mi madre pensò bene,
      pe famme cresce educata e bella,
      de metteme in collegio (ad Arce) dalle suore.
      So cresciuta come un fiore, tra amorevoli cure,
      ho avuto li mijori insegnamenti
      e tutti me dicevano li parenti:
      certo che te sei fatta grande, tanto
      nun sarà forse che magni troppo?
      Dovete da sapè che in collegio, de gennaio,
      c'era la mattanza e pe du mesi era un guaio,
      se scannavano quei quattro porcelli,
      cresciuti insieme ner pollaio.
      Se preparava na tavola messa pe traverso,
      se legava la bestia e tutto el resto appresso.
      Mentre che er porco se n'annava porello
      scannato dar cortello, finché nun avea più voce,
      de sangue grondava e veniva appeso su una croce,
      le monache facevano un gran foco ner camino
      pe brucià li peli delle cotiche der porco,
      e come era bona quella pasta e facioli
      fatta drentro ar paiolo, er sapore sapeva de divino.
      Quanno che tutto quer ben di Dio era sfasciato,
      daje co le salciccie appese ar fumo e ar vento,
      che je daveno sapore fuori e drentro.
      Ogni tanto un dito me fregavo,
      e nissuno s'accorgeva ner convento
      der porco acciso più non me ricordavo,
      pensavo solo a quer sapore...
      Che ormai più nun c'havemo.
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        Scritta da: Anna De Santis

        Il circo

        Un sorriso disegnato, dal trucco e dai colori,
        non tutto viene fuori.
        La vita ti ha insegnato che non si può mostrare
        nel circo che è la vita, quello che senti,
        lo devi barattare,
        tra quello che si vede ed i tuoi veri sentimenti.
        Dal cuore non farti trascinare,
        devi star calmo, senza esagerare,
        pensare, prima di parlare
        o su quel filo ti troverai a camminare,
        col rischio di cadere.
        Funambolo o pagliaccio, molti non riescono a capire,
        come in mondo così pieno di suoni e colori,
        puoi sentirti solo e fuori,
        ed allora mentre intorno si canta e si ride,
        tu asciuga quella lacrima e continua a ballare,
        finché ogni luce sarà spenta dentro quel tendone.
        Ti ritroverai solo e togliendo quel trucco,
        ti guarderai allo specchio
        e quella lacrima vera scenderà
        per una volta sola, ed ancora,
        per tutta quella gente,
        che ti ha applaudito
        senza di te... sapere niente.
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          Scritta da: Anna De Santis

          Un'ultima volta

          Vorrei un ultimo appuntamento,
          per poter capire, se ancora c'è da fare,
          e val la pena di ricominciare,
          stringimi forte, dimmelo ora
          se quel che c'era lo provi ancora,
          non stare lì senza parlare,
          non lo riesco a sopportare...
          È l'amore che ti prende,
          che distrugge questo cuore,
          con la luce che hai negli occhi,
          io vorrei con te morire...
          Questa nebbia che ci avvolge,
          alla luce di candele,
          siam coperti da quel velo,
          ci troviamo sempre qui.
          Non ti vedo ma ti sento e lo sai ti porto dentro
          tu sei l'unico respiro per continuare e poi...
          E'l'amore che ti prende,
          che distrugge questo cuore,
          se capisci che ti voglio si può sempre riprovare.
          Non ti vedo ma ti sento,
          tu lo sai ti porto dentro, tu sei il solo mio respiro,
          non c'è vita senza te.
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            Scritta da: Anna De Santis

            Le donne

            Un giorno Adamo, che stava tutto solo,
            chiese ar Signore:
            se po avè compagnia?
            Er Capo, che era de core,
            lo sconsigliò e jè disse: che te pija,
            hai finito de sta bene, voi provà?
            Io me ne lavo le mani,
            doppo che ho fatto, poi, so cacchi tua.
            So solo, disse Adamo me stà a venì la depressione,
            vorrei parlà co quarcuno,
            che deo da fa pe risolve sta questione?
            Presto, damme na costola,
            che a forza d'empastà,
            na donna te la deo da fà.
            Ecco sta bonazza, tutta gnuda,
            Adamo la guarda e la su pelle suda,
            nun aveva capito comme s'addropava,
            ma presto s'emparò e quanno je piaceva.
            Je fece passà cor tempo, tanti guai,
            ma il poro Adamo la guardava,
            ce se spassava e nun se stancava mai,
            Signò, nun fa niente pe quello che me fa passà,
            ma pe quello che sento e che me dà,
            n'artra costola me vorrei levà.
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              Scritta da: Anna De Santis

              Finisce qui

              Passa un altro inverno, ancora neve sopra la collina,
              brilla al primo sole di una tiepida mattina.
              Qualche pagliuzza s'intravede, qualche pratolina,
              è primavera e contro i vetri,
              c'è col naso spiaccicato la mia piccolina.
              Mamma, papà non torna, mi ha promesso un regalo,
              prendo tra le braccia la bambina,
              cerco di distrarla, ma ancora chiede:
              mamma mi racconti di papà.
              Era la prima foglia, sopra quel balcone,
              autunno appena cominciato,
              e lui mi salutava sotto quel portone.
              Amore torno presto e non l'ho visto più.
              Arrivò la notizia con Il freddo dell'inverno,
              anche l'ultima lacrima sul mio viso
              si era congelata, in quella lunga giornata...
              una lettera e poi una telefonata dal fronte,
              suo marito signora... una fucilata.
              Perché sacrificare la vita di un uomo,
              la sua bimba ha bisogno, le hanno distrutto un sogno.
              Cerco di vedere il verde sotto quella neve,
              certo non riuscirò a dimenticare,
              chissà se si scioglierà il mio cuore
              come la neve sopra la collina,
              finirà mai la mia rabbia ed il mio dolore.
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                Scritta da: Anna De Santis

                Noi e poi...

                Donne sottovoce,
                croce, che tutti vogliono,
                desiderio, dolore, amore,
                chiodi che rimangono, ferite aperte.
                Sempre nei sogni, donne e poi...
                Dolci scoperte.
                Eterna condanna di chi spera,
                ma quanta solitudine la sera,
                un bacio, una carezza che sia vera,
                aspettando un ripensamento.
                Non le ferma un no,
                vanno avanti come tempesta,
                tutto distruggono quando decidono,
                niente nel cuore resta,
                solo un profondo baratro,
                dove cadere e sostenere ancora uno sguardo.
                L'indispensabile per continuare,
                miracolo che ci tiene vivi
                che prende i sensi, quando vuoi,
                donna tu che ora sei mia... e poi.
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                  Scritta da: Anna De Santis

                  Bestia immonda

                  Bestia immonda, che nelle carni affonda,
                  alito lercio di rabbia e pazzia,
                  bestia immonda, che nelle carni affonda,
                  grida strozzate e mani tenute,
                  bestia immonda, che nelle carni affonda,
                  sangue, e preghiere odio e rancore,
                  bestia immonda, che nelle carni affonda,
                  su pelle l'odore, sul cuore dolore
                  bestia immonda, che nelle carni affonda,
                  profonda vergogna, profonda gogna come
                  bestia immonda, che nelle carni affonda.
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                    Scritta da: Anna De Santis

                    Frammenti di vita

                    Come specchi rotti,
                    dove guardi e ti riconosci,
                    in altri non ricordi...
                    La tua vita a pezzi,
                    corpo ed anima dilaniate,
                    ti lasci andare senza lottare,
                    senza ricomporti per continuare.
                    Trascini con fatica quello che resta,
                    non hai voluto né sentire, né aspettare
                    tanti ti parlavano del male
                    e l'hai voluto provare.
                    Sulla tua pelle hai pagato,
                    cicatrici ne segnano i dolori,
                    dove hai lasciato i tuoi amori,
                    quanto hai amato,
                    dove ti hanno lasciato...
                    In quegli specchi ritrovi un po' di te,
                    ma sei partita in fretta senza pensare,
                    hai lasciato i ricordi,
                    sono lì nel fango, coperti di sangue
                    quello che per tutti hai versato
                    e capirai finalmente, che ti sei inutilmente sacrificato.
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