E si apre un cielo di luce in una cascata di stelle ed è deflagrazione di vita come la più dolce carezza come il più stretto abbraccio come il più desiderato bacio come noi quando ci siamo visti senza conoscerci ma già amandoci.
E dimmi quanto può sembrare vero ché non si placa il pensiero, incessante non può tacere ché i tuoi occhi sono dovere. Copriti il cuore affinché io non lo veda ma lo senta ché l'intensità non mi spaventa. È un ricordo che arriva lontano, mentre io ti sfioro la mano.
Aderiscono i pori della pelle come le mie palpebre sulle tue e scorrono i nasi e si cercano si accolgono le labbra in un farsi e disfarsi come le lenzuola del tempo le guance ustionano e battono gli zigomi e si annodano i capelli si afferrano le anime e si rincorrono mentre le mani cingono e i fianchi si prestano e l'addome s'incolla.
E, ora, ti racconto di quegli anni piccolino e, ora, ti dico di momenti mentre a gattoni con gorgoglii di parole donavi gli occhi ed era splendore perché quello è il tempo in cui con un solo dito si disegna l'universo e si diventa infinito.
Lasciami annegare come un pesce lasciami asciugare come l'acqua lasciami illuminare come ombra lasciami sparire come sole. Lasciami sognare come luna lasciami navigare come stelle lasciami respirare come cielo lasciami solo con amore.
Si va via senza un perché neanche il tempo di pronunciare un però di spalancare gli occhi per riempirli di luce e di cielo vero solo un sospiro a reclamare ciò che siamo ad acclamare che andiamo e chiediamo: qui che facciamo? Uno sbatter d'ali chiamato libertà in un batter di ciglia che brillano di lacrime in un istante presente a volte latente altre esorbitante e non si sente e si mente e ci si convince che un arcobaleno è lieve quanto il fieno però... ... non basta inventarsi un momento quando si capisce che fuori tutto quanto tanto è più duro del cemento.
Lo sai che il cielo si dipinge di blu mentre noi dormiamo e c'è anche chi non riesce più e cade un petalo di rosa mentre l'alba risveglia l'orizzonte e d'un tratto si assopisce anche il sole e una foglia plana senza alcun dolore mentre noi ci abbracciamo d'infinito un alito di vento spazza ciò che è finito e non rimangono neanche le orme ché, a volte, anche le nuvole sono sorde e più mi stringi la mano e più ti dico ti amo. Nasce un bocciolo su un ramo mentre la neve imbianca e noi ci guardiamo.
E intanto suona una nenia e in una culla sorge il sole che non esistono parole la sorpresa è negli occhi ché si apre il cuore e intanto suona una nenia sul pavimento a gattoni a strisciare sull’entusiasmo l’ingenuità di un cordone a guardare in basso e sorprendersi dell’alto e intanto suona una nenia nell’equilibrio di una sera barcollante in un sorriso senza accorgersi delle ore e intanto suona una nenia e ogni passo è stupore e il cielo è più clamore e il sole è più colore amore in quelle braccia tese al cielo a voler volare sognare a soffiare un aquilone a rincorrersi e a non fermarsi. Sudore. Perché nulla fa male quando hai stelle da contare e voglia di giocare e intanto suona una nenia e la luna appare come fosse un viso che sta a guardare e vederla galleggiare e volerla acchiappare non c’è male e intanto suona una nenia suona una nenia una nenia nenia…
Fuori. Un bar una finestra senza età un bambino che corre e si ferma più in là un'anziana signora che va il genitore che grida "vieni qua!". Una macchina senza identità il rombo di un motore e una moto che sorpassa in velocità un venditore ambulante che dà un signore in un vestito più in qua una ragazza e un décolletè che si fa un cane che non sa un vigile urbano "altolà" il fumo di una sigaretta una parola non detta uno sguardo sfuggente un abbraccio che mente e, ora, solo qua chissà.