Le migliori poesie inserite da Antonio Prencipe

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Scritta da: Antonio Prencipe

Spara

Voglio un arma,
voglio sparare,
voglio quell'arma che tu chiami cuore,
la voglio usare contro di te
tu mi hai già ucciso,
io non l'ho ancora usata
perché sei così
perché non mi uccidi senza usare il cuore,
perché non mi torturi senza amore,
cancella quell'amore
incomincia a cancellarmi dalla tua vita,
io parto prendo un treno
e torno dalla vita mia,
tu non m'appartieni più
ti mando un bacio,
non mi sognare,
dimenticami.
Ho finito le lacrime,
ho finito le munizioni,
tocca a te spara,
spara,
colpisci il mio cuore
solo così cancellerai il mio sorriso.
Ora cosa ti rimane,
ti rimane il mio sangue
il mio cuore non c'è più
è fuggito via.
Composta martedì 5 gennaio 2010
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    Scritta da: Antonio Prencipe

    Francesca "Kekka"

    Tu che illumini la mia vita nelle sere d'inverno
    Tu che con la tua voce fai sorridere il mio cuore
    Io che vivo dei tuoi sorrisi
    Ti ringrazio perché senza di te non vivo
    Ti ringrazio perché con te ho pianto lacrime amare
    Ti ringrazio perché quando ho bisogno tu sei accanto a me
    Ti ringrazio perché sei il mio angelo danzante
    Ti ringrazio perché senza di te mi perderei nelle tenebre assassine
    Quelle notti in riva a mare a piangere e sognare
    Quell'estate a ridere e scherzare
    Quel desiderio di noi
    Tu sei il mio tatuaggio stampato nel cuore
    Sei una delle mie poche ragioni di vita
    Ti ringrazio e ti ringrazierò per sempre
    Amore mio questa poesia e per te
    Amore mio ti regalo la mia anima guerriera
    Resterò sempre nel tuo cuore
    Anche se la vita ci ha diviso io resterò sempre
    il tuo piccolo guerriero.
    Composta sabato 12 giugno 2010
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      Scritta da: Antonio Prencipe
      Questa notte nulla ti regalerà,
      Non c'è più pace in un silenzio
      abbandonato ai bordi del mare
      Nel mio cielo,
      ti ho visto piangere
      Una stupida luce viola avvolge
      le mie, le tue emozioni
      Un tavolo,
      sconvolto dalle troppe speranze
      Ormai, Ammazzate
      La notte stende i suoi veli
      Ed io,
      qui fermo
      cercando di parlare con me
      Non ti puoi fidare di un sorriso
      acerbo, maledetto
      Come un uragano travolgi e distruggi
      il mio piccolo e ingenuo cuore
      Senza di te non valgo nulla
      Senza di te mi posso gettare via
      Per amor mio non amarmi
      Per amor tuo non tradirmi.
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        Scritta da: Antonio Prencipe

        Guerriera senza Amore

        Sembra strano e quasi romantico
        osservare la tua spada che trafigge il mio cuore

        Tu,
        Guerriera senza amore,
        ti sei rubata il mio cielo
        e rapito i miei sogni

        Bella come il mare
        combattevi nell'oscurità di un giorno senza sole

        Spietata come la notte
        vincevi la morte e perdonavi la sorte

        Hai venduto la tua anima
        per una briciola di cuore

        Le mani tue
        macchiate dalle mie lacrime
        sfiorano i miei desideri più nascosti,
        I tuoi occhi stanchi e dorati
        rapirono i miei sentimenti

        Dopo aver maledetto
        un destino che ci ha privato del nostro amore
        siamo scomparsi nell'oblio delle nostre speranze

        Nessuno ci ha mai insegnato a morire
        Nessuno ci ha mai insegnato a sognare

        Io ho imparato ha sognarti e ad amarti
        Ho imparato a morire tra le tue braccia
        Dolce e tenera anima mia abbraccia le mie stelle
        e conserva il mio cuore tra le tue ali argentate.
        Composta sabato 31 luglio 2010
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          Scritta da: Antonio Prencipe

          Lontano dal sole e dal vento

          Lontano dal mondo
          Lontano dal cielo
          osservando il tramonto
          non sento nemmeno l'odore della pioggia
          Una foglia cade e pervade il silenzio
          Un piccolo fiore
          bagnato dalla rugiada del mattino
          accompagna la primavera
          nell'ombra oscura e bastarda della Luna
          che senza illuminare il cielo
          ascolta le lacrime del mondo
          E sarà lontano il ricordo del sole,
          ma quante volte ho ascoltato il silenzio del vento
          e perdendomi assaporai il dolore del cielo
          Scappai nell'autunno della mia adolescenza
          e in quell'autunno non avevo
          nemmeno un angelo da dover o poter ammazzare
          Saranno lontani questi giorni d'inverno,
          Ora mi godo il rumore del tempo
          Ora mi godo l'amore del mio angelo
          nascosto tra le mille spiagge
          squarciate dal mio silenzio.
          Composta giovedì 23 settembre 2010
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            Scritta da: Antonio Prencipe

            Follia mia bella

            Lo so,
            questo mondo senza te
            non vale nulla,
            i fiori che appasiscono
            tra i vasi consumati dal tempo,
            sono io senza alcun dubbio
            il colpevole di questa
            dannata oscurità,
            resta dentro me,
            resta dentro me follia bella,
            rimani dentro la mia anima
            fai compagnia al mio cuore
            che ormai senza te non sorride più,
            follia unica e vera amica mia
            portami con te nel triste
            e forse incantevole scenario,
            portami con te,
            accompagnami li
            dove l'acqua diventa dorata
            e la pietra nel silenzio si sgretola,
            sai cara follia,
            ora che ti ho trovato non ti lascio andar via
            non ti lascio volar via
            perché ogni mio sorriso,
            ogni mio amore e ogni mia lacrima
            senza te non vale nulla.
            Composta mercoledì 20 ottobre 2010
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              Scritta da: Antonio Prencipe

              Rose rotte

              Nei miei vent'anni gioie e dolori
              racchiusi nei villaggi
              della solitudine repressa in un istante.
              Rose rotte
              spente come una sigaretta
              consumata in un posacenere
              senza cenere o mozziconi torturati dal tempo,
              pieno di lacrime color cielo
              cadute da occhi grandi, marroni
              come la terra che sorregge i germogli
              di mille erbe strappate dalle mani
              di quel'agricoltore che coltiva
              la vita di mille anime destinate all'inferno
              di una sorte insaziabile di verità.
              Rose rotte
              senza paracadute, cadute da un'ombra
              eterna senza ansie per chi
              come me ha venduto il suo cuore
              al mare assaporato dal consumarsi
              dell'aurora in un tramonto travestito
              da ricordi e temporali
              nei labirinti di una fottuta colpa
              nascosta nel profondo della propria anima.
              Rose rotte
              straziate dalla guerra eterna che è la nostra vita,
              guerrieri senza maschera o falsità,
              guerrieri nel sangue,
              nelle tenebre, nel paradiso volano
              mostrando le pagine quasi bruciate da un tempo
              che meschino ha lasciato una macchia color sangue
              nel nostro cuore obeso d'amore
              e troppo sensibile e forte per poter vivere felice.
              Composta venerdì 14 gennaio 2011
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                Scritta da: Antonio Prencipe

                Luna rinascente

                Io che ho sempre
                sofferto l'abbandono
                non dimenticherò le mani
                calde e delicate
                nascoste sotto
                l'ombrellone in penombra
                di quell'amore dormiente
                sul letto di seta...
                Sognato
                in un giorno di ferragosto.

                La chiave del mio cuore
                inchiodato al suolo
                l'ho gettata via,
                col vento.

                Sparerò al mondo,
                in bocca ai politici
                e alla libertà,
                non mi perderò nel carcere
                che è la falsità.

                Combatterò!
                con le pistole cariche
                e l'anima assassina
                di verità, amore e umiltà.
                Non abbasserò la testa
                e sputerò in faccia
                alla fede che impedendomi di vedere
                ciò che vorrei ascoltare
                spedisce gentilmente
                la mia dannata irrazionalità
                giù dalla finestra aperta
                dove giù
                ad aspettarmi spettri
                e fiamme color cielo
                sperano disperati
                in un mio suadente
                e meraviglioso schianto.

                Non mi basterà svegliarmi
                al mattino con il dolce
                odor di caffè padrone del mio giorno,
                vorrò di più.

                Volerò ai confini dell'impossibile
                tra le rose bianche
                vergini come la seta che si
                specchia nei diamanti
                macchiati dal sangue
                mio ingenuo, sbadato,
                venduto al sesso
                per una briciola di consapevolezza,
                la consapevolezza
                della propria forza
                sconosciuta dalla notte
                assopita sola,
                con l'accanito suo amore
                dormiente anch'essi
                nei meambri oscuri
                della luna rinascente.
                Composta martedì 15 febbraio 2011
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                  Scritta da: Antonio Prencipe

                  Abbracciami ancora

                  Consola il freddo vivente
                  sulla ripa di un'anima assente.
                  Sei tutto per me.
                  Raccontami quella poesia
                  che è la vita tua.
                  Il sole moriva
                  e con il tuo amore
                  donato al mio cuore
                  risorse l'orizzonte.
                  Ricordo che...
                  Tu eri lì.
                  Lì tra le mie lacrime
                  vestite da pioggia e i rovi
                  dispersi nella cenere.
                  Ricordo che...
                  Nei momenti tristi
                  tu eri con me.
                  Nelle guerre aperte
                  con il cuore in basso
                  e le pistole cariche
                  tu eri con me.
                  Tra le mie mani polvere.
                  Passano gli anni
                  e nella consapevolezza
                  di un tuo abbandono inaspettato
                  le lacrime dai miei
                  occhi grandi,
                  marroni uguali ai tuoi
                  scendono intrepide
                  marchiando il cielo
                  aperto...
                  Dalle stelle sorelle tue.
                  Forte, severa e bella sei.
                  Come la luna
                  che si specchia nell'aurora
                  anche il mio amore si specchia
                  nelle tue parole,
                  i tuoi cazziatoni, i tuo baci
                  e i tuoi consigli
                  che mi hanno insegnato a vivere.
                  Rimani qui con me Nonna...
                  Non tagliarmi la strada
                  e coprimi ancora
                  con la coperta sacra
                  che è la vita tua.
                  Composta sabato 30 aprile 2011
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                    Scritta da: Antonio Prencipe

                    La figlia della nebbia

                    Lui non si vergogna...
                    Brava piccola conta fino a dieci
                    che papà ti porta in campagna
                    a guardare i cavalli che in quei
                    giorni ingordi ti strappavano un sorriso.
                    Mamma ingoia la verità
                    in grazia di Dio se ne andato,
                    nella fossa scaveremo piano
                    l'incesto gesto...
                    Piccola continua a giocare...
                    Rincorri l'ingenuità papà
                    arriverà a passi lievi come un incubo
                    nascosto sotto il cuscino.
                    Mamma non credeva alle parole
                    di una figlia straziata, umiliata.
                    Negli occhi della gente pareva
                    un uomo distinto il tuo papà...
                    Mamma non voleva vedere i passi
                    assordanti dirigersi pian piano
                    nella cameretta dorata...
                    Brava bambina fai la donna,
                    soffri in silenzio con un nodo
                    all'anima e un cuore deturpato...
                    Nascondi i tuoi occhi al sole
                    il buio tuo unico amico nel letto
                    ti coprirà come un fratello...
                    La luce del tempo ti regalerà
                    di nuovo quella purezza portata via
                    d'avanti ad un crocifisso...
                    Hai chiuso a chiave te stessa.
                    Portavi margherite alla maestra strappavi
                    i petali per fargli capire cosa significa
                    essere figli della nebbia.
                    Si faceva troppo presto sera.
                    Ti sfondava il corpo, teneva larghe le gambe,
                    il sangue macchiava le lenzuola bianche...
                    E in quei lordi momenti morivi
                    dentro una lacrima...
                    Dodici anni la luna caduta accanto al capo,
                    il sangue consumato dal vento.
                    Piangere è impossibile
                    una margherita decapitata sulla lapide muta
                    in ricordo della nebbia che offuscava
                    gli anni morti assieme lui.
                    Si cresce e la meta è ancora lontana...
                    E chissà se un giorno si potrà
                    urlare con accanto un arcobaleno
                    da osservare: "Vita io ti difendo non ti cambio".
                    Si sta così bene nella rabbia che perdonare
                    diventa impossibile.
                    Niente ricopriva il tuo corpo
                    solo un sorriso in onore del tuo aguzzino.
                    Composta venerdì 16 dicembre 2011
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