Le migliori poesie inserite da Antonio Prencipe

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Scritta da: Antonio Prencipe

Vado giù

Ho navigato nel mare
ho perso un tramonto
ho incontrato la solitudine
mentre l'ombra del cielo
non mi veniva più addosso
guardando la luna
chinai la testa e
sprofondai nell'abisso
della mia follia.
Ho cercato la salvezza in un abbraccio
in un saluto
in un sospiro
ma niente
la mia anima vagava
in un mondo che non era più suo
volevo gridare, piangere, chiedere aiuto
ma decisi di cadere
cadere giù dove non cresce niente
dove non arriva nemmeno il sole
dove la pioggia a paura d'entrare.
Restai li persi ogni logica
ogni amore, conobbi la sofferenza
in quell'inferno e niente senbrava più bello.
Composta martedì 29 dicembre 2009
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    Scritta da: Antonio Prencipe

    Colpa mia

    Non affogo nel paradiso
    preferisco giocare con l'inferno,
    delusioni e amarezze rubate,
    stringo pugni,
    vite ormai deluse,
    paradisi sconfitti e
    purgatori chiusi per mancanza di personale,
    non voglio realtà,
    voglio guardare l'infinito,
    voglio abbracciare quell'angelo che mi ha maledetto,
    voglio ammazzare quel diavolo che mi ha salvato,
    ora e colpa mia,
    stringo la mia follia,
    abbandono le stelle e
    sparisco nell'oblio,
    la morte esplode di fronte a me
    in un vortice di luce che mi trascina via,
    il passato ha chiesto il conto
    il presente non ha lasciato la mancia
    il futuro aspetta di essere servito.
    Composta venerdì 19 febbraio 2010
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      Scritta da: Antonio Prencipe

      Mai più

      Ho saltato su quel porto senza orizzonti,
      pistole e fiori
      sangue e olio sull'asfalto,
      lacrime e pioggia vagano nell'infinito
      Mai più
      affogherò nei tuoi sogni,
      Mai più
      volerò nella tua vita,
      Mai più
      ti dirò addio,
      Mai più
      correrò nell'inferno per venirti a cercare,
      Mai più
      scapperò dal cielo per te,
      Mai più
      mi perderò nel deserto dei tuoi pensieri,
      Mai più
      morirò per te,
      Mai più
      accenderò il sole per te,
      Mai più
      andrò in culo al mondo per te,
      Mai più
      catturerò angeli per te,
      Mai più
      camminerò sul mare per te,
      Ho cercato prigioni per rinchiudere il mio amore
      Ho mangiato odio per distruggere la mia fame di te.
      Composta venerdì 12 marzo 2010
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        Scritta da: Antonio Prencipe

        Dannato diluvio

        Fuoco e realtà,
        non ho più nulla
        pioggia e argento cadono su di me
        oro e sangue sulla mia pelle
        niente mi resta e niente mi perseguita
        ora cosa si fa
        si va in cerca del tuo odore
        in questo diluvio d'anime cerco una lacrima
        in questo paradiso senza cieli cerco una speranza
        in questo inferno dannatamente bello cerco la tua anima,
        la luce tornerà
        il buio si fermerà
        nemmeno quel dannato silenzio ingordo mi fermerà
        sarà un altra poesia
        sarà un'altra storia
        ora resto immobile
        resto immerso nei tuoi incubi,
        Dio mi hai portato via la mia anima
        Dio, mi hai portato via dalla mia follia,
        Dio, mi hai tolto l'adolescenza,
        Dio, mi hai tolto la stella più bella,
        Dio, hai mandato quell'angelo maledetto da me,
        Dio, mi hai tolto quel piccolo pezzo di me,
        Dio, mi hai donato l'oscurità,
        Vivo nello sconforto di una vita senza età,
        Voglio questo dannato amore che mi hai portato via,
        Cielo grande, cielo mio portami li,
        li dove la neve si trasforma in amore,
        li dove tutto muore e tutto rinasce,
        Mare mio, mare sacro regalami la tua ira.
        Composta venerdì 30 aprile 2010
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          Scritta da: Antonio Prencipe

          Notti Abbandonate

          Il male di vivere,
          Quelle notti con la testa nel cesso
          cercando di vomitare anche l'anima,
          Quelle notti
          cercando di dimenticare un passato
          che torna a trovarci,
          Non si sa più dove si va
          Non si sa più cosa sperare se non si combatte
          Non si sa più cosa cercare,
          Senza una meta
          e senza un destino spariamo al nostro infinito,
          Quelle notti scomparse nell'oblio
          Quelle notti amate e poi ammazzate
          Quelle notti senza amore, immerse nell'alcol,
          Tutte queste notti abbandonate e mai ritrovate
          si perdono nell'insieme di un sussulto dimenticato nel vento,
          Fra tramonti scomparsi e Albe massacrate
          la mia anima naviga nel vuoto di un Addio,
          Cercando un cielo,
          cercando una nuvola su cui far riposare i miei sentimenti
          annegai nel desiderio di un'amore che mai ritornerà,
          Notti che fanno male,
          Notti ubriache di follia,
          Notti senza Dio,
          Notti Bastarde e Notti consumate dall'odio.
          Composta lunedì 28 giugno 2010
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            Scritta da: Antonio Prencipe

            Non voglio più dividerti con il cielo

            Non voglio più dividerti con il cielo,
            abbiamo vinto lo so,
            ma io ora, senza te sono solo un perdente

            Non voglio più dividerti con il cielo,
            mi fa troppo male la tua assenza,
            Questo piccolo e amaro cuore desidera te

            Non posso restare in questo mondo
            sapendo che sei volata chi sa dove,
            chissà in quale cielo sei andata a finire
            chissà se da la su mi osservi ancora
            chissà se da la su mi ami ancora

            Dolce amore mio
            io brindo a questa vita,
            brindo a questo amore volato in cielo con te

            Ti amo,
            hai perdonato le mie lacrime,
            ma non sei riuscita a perdonare la tua vita

            Insieme a te,
            anche la mia anima è sprofondata giù,
            giù dove nemmeno i miei sentimenti riescono ad arrivare
            Questo mio piccolo e nostalgico cuore
            è perso ancora nei tuoi occhi

            Abbiamo ammazzato angeli depressi nelle sere d'inverno,
            tra balli e salti nel profondo abisso della nostra esistenza
            ci stavamo perdendo nelle fiamme del desiderio,
            il desiderio di una vita senza noi

            Io raccolsi lacrime e raggi di sole,
            tu invece Dolce Amore mio coltivavi
            morte e odio per una vita
            che non ti ha dato ciò che desideravi e meritavi

            Ormai non mi resta che il tuo ricordo
            non mi resta che il tuo odore sulla mia pelle
            non mi resta che il rimpianto

            Dolce Amore mio
            io sono qui,
            mi hai lasciato solo in questo mondo abbandonato dal cielo
            non preoccuparti dimenticarti è impossibile
            Ora riposa felice
            sei e resterai sempre la mia stella guerriera che veglierà
            sulla mia agguerrita vita.
            Composta mercoledì 30 giugno 2010
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              Scritta da: Antonio Prencipe

              Anna, amica mia

              Combatti e combatti contro una vita
              che diverse volte ti ha tradito,
              Amica mia
              ricordati quel giorno
              ricordati le lacrime che abbiamo versato
              ricordati il sesso e le serate immerse nell'alcol
              ricordati dell'amore,
              quell'amore che diverse volte ha bussato alla tua porta
              e ti ha lasciato sola
              immersa nelle lacrime,
              Amica,
              mi hai donato le tue lacrime
              mi hai donato la tua anima e i tuoi sorrisi
              hai reso la mia guerra un po più serena
              hai combattuto al mio fianco
              Mi hai visto piangere e disperare
              e senza che me ne accorsi mi hai visto morire,
              Bella e dolce
              Intelligente e fiera accudivi i miei sogni
              e salvavi il mio cuore
              ormai spento e con mille rimpianti,
              Anna ti prego
              sorridi,
              ho bisogno ancora di te
              ho bisogno dei tuoi consigli, delle tue urla
              Lo so molte volte ho superato il limite
              molte volte ho sacrificato le mie speranze
              ma tu eri sempre li
              Due figlie, diversi amori
              Due angeli e tanti progetti
              A casa tua ho pianto
              A casa tua ho riso
              A casa tua mi mancava il fiato
              Non dimenticherò mai le tue parole
              Io ti voglio bene
              Io spero che tu dolce amica mia
              possa ritornare a vivere,
              che tu possa sognare di nuovo
              non ti tradirò mai
              sono al tuo fianco e ci resterò
              Grazie!
              Composta martedì 9 novembre 2010
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                Scritta da: Antonio Prencipe

                Farà male all'anima tua, all'anima mia

                Prima o poi anche la notte
                scriverà poesie nell'ulular del vento,
                ama la vita in silenzio
                nelle ombre di un suicidio che farà male
                all'anima tua, all'anima mia,
                il cielo sanguina grandine e finte speranze,
                amore e nuvole contorte fingono in
                un altro tuo Addio che farà male,
                che spingerà la morte a casa tua.
                Aprirai la porta e lei per mano
                t'accompagnerà nei confini oppressi
                del paradiso represso morto con te.
                Parlerai con me in un sogno pescato
                dal tempo amaro e senza rispetto
                verso i miei occhi stanchi di piangere
                per te amore mio.
                Sangue e grandine dentro di me,
                rivoglio la vita tua, rivoglio i baci tuoi
                te ne sei andata via dalla vita mia,
                nel cesso hai gettato via tutta la storia
                mia, tua, ed ora in un tubo di scarico
                navigo vomitando nell'orizzonte quell'emozione
                provata solamente per te.
                Lui ha cercato di domarmi, lui è morto con te
                in una strada disordinata senza senso,
                disarmata dal miracoloso e noioso destino
                che prima o poi appare portandosi via
                tutte quelle parole, quei gesti d'amore
                detti e custoditi nel profondo di un cuore
                che ancora oggi ha paura di respirare
                perché sa che nell'aria la morte appare
                portandosi via anche il più piccolo
                raggio di luna piena sospeso
                in una collina con tanti diamanti
                e pochi granelli di sabbia distrutti
                dall'ombra divina della morte
                bastarda padrona sconosciuta
                dalla sorte grandissima puttana.
                Composta sabato 19 febbraio 2011
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                  Scritta da: Antonio Prencipe

                  I sassi si sgretolano nel vento

                  La gente pensa che il tempo
                  guarisca il dolore.
                  Si sbaglia, il tempo anestetizza il dolore,
                  lo fa sembrare meno amaro e lacerante
                  di quel che è...
                  Niente passa, tutto si nasconde dietro
                  un graffio, un livido grande
                  quanto un sole nascosto nelle lacrime
                  di catrame che ho gettato, ho perso
                  ed ora mi rendo conto di non averle più,
                  le ultime le ho perse nel sale
                  mischiato al sudore e alla sabbia.
                  Ricorderò gli schiaffi,
                  le unghie cadute da due mani giunte,
                  le ciglia prendere fuoco nella pioggia,
                  i sassi gridare per poi sgretolarsi nel vento,
                  i petali di rosa sulle bare bianche,
                  i silenzi di due amanti abbracciati
                  come se la notte non finisse mai.
                  Ma quale amore,
                  io voglio soltanto fumare e bere vino
                  a mezzanotte immerso nei ricordi
                  e nella notte mia unica madre.
                  Soffrire per amore ma chi me lo fa fare
                  preferisco affogare nei sorrisi
                  che il diavolo seduto sopra il mio
                  cuore riesce a donarmi sussurrando speranza
                  alle orecchie sorde della mia anima guerriera.
                  Sono uscito di casa ed ho visto
                  cadere il mare dentro un vento spento.
                  Voglio essere libero in questa
                  prigione che la gente comune chiama libertà.
                  Donerei gli anni miei a coloro
                  che di fame muoiono in Africa
                  o in un cartone dimenticato da Dio.
                  Mi strapperei gli occhi e li donerei
                  a tutti coloro che non hanno mai
                  visto una farfalla squarciare un fiore.
                  Si muore due volte e si rinasce
                  solo una volta dentro un diamante sommerso
                  da una strana polvere malinconica.
                  Siamo destinati ad un unico grande amore,
                  il mio l'ho già perso assieme al cuore.
                  Composta mercoledì 23 maggio 2012
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                    Scritta da: Antonio Prencipe

                    Dio non c'è e lo ringrazio

                    Dio non c'è e lo ringrazio.
                    Se fosse sua la mano che muove
                    i proiettili,
                    il sordo odio che muove
                    le guerre,
                    la sua vanagloria vestita
                    di seta che guida l'odio
                    verso le minoranze.
                    Ho cambiato vene,
                    ed ero così solo.
                    La vita non è dei poeti,
                    di quelli senza Dio come il mio cuore,
                    degli artisti,
                    dei pazzi con l'anima annegata
                    negli occhi di chi ascolta e non osserva,
                    dal cuore consumato.
                    La vita appartiene ai mediocri,
                    ai credenti,
                    ai poveri Cristi rimasti sulla croce
                    a cercare dentro le spine un senso
                    da dare alla propria ridente solitudine,
                    a quelli che aspettano le carezze dei preti
                    sul letto di morte.
                    E si ritrovano in quattro pezzi di legno
                    con le dita distorte,
                    vermi e muschio nelle corde vocali
                    a divorare il respiro.
                    Se ci fosse un Dio le lacrime
                    avrebbero lo stesso odore del vino.
                    Se Dio esistesse quelli come me
                    non passerebbero il resto
                    della propria vita fingendosi vivi.
                    Dio non c'è e lo ringrazio.
                    Dio non c'è
                    ed io capace di dimenticare
                    ho cambiato sangue per non morire
                    cucendo alla mia anima un po' di notte.
                    Composta mercoledì 5 aprile 2017
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