Le migliori poesie inserite da Antonio Prencipe

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Scritta da: Antonio Prencipe

Spara

Voglio un arma,
voglio sparare,
voglio quell'arma che tu chiami cuore,
la voglio usare contro di te
tu mi hai già ucciso,
io non l'ho ancora usata
perché sei così
perché non mi uccidi senza usare il cuore,
perché non mi torturi senza amore,
cancella quell'amore
incomincia a cancellarmi dalla tua vita,
io parto prendo un treno
e torno dalla vita mia,
tu non m'appartieni più
ti mando un bacio,
non mi sognare,
dimenticami.
Ho finito le lacrime,
ho finito le munizioni,
tocca a te spara,
spara,
colpisci il mio cuore
solo così cancellerai il mio sorriso.
Ora cosa ti rimane,
ti rimane il mio sangue
il mio cuore non c'è più
è fuggito via.
Composta martedì 5 gennaio 2010
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    Scritta da: Antonio Prencipe

    Colpa mia

    Non affogo nel paradiso
    preferisco giocare con l'inferno,
    delusioni e amarezze rubate,
    stringo pugni,
    vite ormai deluse,
    paradisi sconfitti e
    purgatori chiusi per mancanza di personale,
    non voglio realtà,
    voglio guardare l'infinito,
    voglio abbracciare quell'angelo che mi ha maledetto,
    voglio ammazzare quel diavolo che mi ha salvato,
    ora e colpa mia,
    stringo la mia follia,
    abbandono le stelle e
    sparisco nell'oblio,
    la morte esplode di fronte a me
    in un vortice di luce che mi trascina via,
    il passato ha chiesto il conto
    il presente non ha lasciato la mancia
    il futuro aspetta di essere servito.
    Composta venerdì 19 febbraio 2010
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      Scritta da: Antonio Prencipe

      Mai più

      Ho saltato su quel porto senza orizzonti,
      pistole e fiori
      sangue e olio sull'asfalto,
      lacrime e pioggia vagano nell'infinito
      Mai più
      affogherò nei tuoi sogni,
      Mai più
      volerò nella tua vita,
      Mai più
      ti dirò addio,
      Mai più
      correrò nell'inferno per venirti a cercare,
      Mai più
      scapperò dal cielo per te,
      Mai più
      mi perderò nel deserto dei tuoi pensieri,
      Mai più
      morirò per te,
      Mai più
      accenderò il sole per te,
      Mai più
      andrò in culo al mondo per te,
      Mai più
      catturerò angeli per te,
      Mai più
      camminerò sul mare per te,
      Ho cercato prigioni per rinchiudere il mio amore
      Ho mangiato odio per distruggere la mia fame di te.
      Composta venerdì 12 marzo 2010
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        Scritta da: Antonio Prencipe

        Notti Abbandonate

        Il male di vivere,
        Quelle notti con la testa nel cesso
        cercando di vomitare anche l'anima,
        Quelle notti
        cercando di dimenticare un passato
        che torna a trovarci,
        Non si sa più dove si va
        Non si sa più cosa sperare se non si combatte
        Non si sa più cosa cercare,
        Senza una meta
        e senza un destino spariamo al nostro infinito,
        Quelle notti scomparse nell'oblio
        Quelle notti amate e poi ammazzate
        Quelle notti senza amore, immerse nell'alcol,
        Tutte queste notti abbandonate e mai ritrovate
        si perdono nell'insieme di un sussulto dimenticato nel vento,
        Fra tramonti scomparsi e Albe massacrate
        la mia anima naviga nel vuoto di un Addio,
        Cercando un cielo,
        cercando una nuvola su cui far riposare i miei sentimenti
        annegai nel desiderio di un'amore che mai ritornerà,
        Notti che fanno male,
        Notti ubriache di follia,
        Notti senza Dio,
        Notti Bastarde e Notti consumate dall'odio.
        Composta lunedì 28 giugno 2010
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          Scritta da: Antonio Prencipe
          Questa notte nulla ti regalerà,
          Non c'è più pace in un silenzio
          abbandonato ai bordi del mare
          Nel mio cielo,
          ti ho visto piangere
          Una stupida luce viola avvolge
          le mie, le tue emozioni
          Un tavolo,
          sconvolto dalle troppe speranze
          Ormai, Ammazzate
          La notte stende i suoi veli
          Ed io,
          qui fermo
          cercando di parlare con me
          Non ti puoi fidare di un sorriso
          acerbo, maledetto
          Come un uragano travolgi e distruggi
          il mio piccolo e ingenuo cuore
          Senza di te non valgo nulla
          Senza di te mi posso gettare via
          Per amor mio non amarmi
          Per amor tuo non tradirmi.
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            Scritta da: Antonio Prencipe

            Follia mia bella

            Lo so,
            questo mondo senza te
            non vale nulla,
            i fiori che appasiscono
            tra i vasi consumati dal tempo,
            sono io senza alcun dubbio
            il colpevole di questa
            dannata oscurità,
            resta dentro me,
            resta dentro me follia bella,
            rimani dentro la mia anima
            fai compagnia al mio cuore
            che ormai senza te non sorride più,
            follia unica e vera amica mia
            portami con te nel triste
            e forse incantevole scenario,
            portami con te,
            accompagnami li
            dove l'acqua diventa dorata
            e la pietra nel silenzio si sgretola,
            sai cara follia,
            ora che ti ho trovato non ti lascio andar via
            non ti lascio volar via
            perché ogni mio sorriso,
            ogni mio amore e ogni mia lacrima
            senza te non vale nulla.
            Composta mercoledì 20 ottobre 2010
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              Scritta da: Antonio Prencipe

              Luna rinascente

              Io che ho sempre
              sofferto l'abbandono
              non dimenticherò le mani
              calde e delicate
              nascoste sotto
              l'ombrellone in penombra
              di quell'amore dormiente
              sul letto di seta...
              Sognato
              in un giorno di ferragosto.

              La chiave del mio cuore
              inchiodato al suolo
              l'ho gettata via,
              col vento.

              Sparerò al mondo,
              in bocca ai politici
              e alla libertà,
              non mi perderò nel carcere
              che è la falsità.

              Combatterò!
              con le pistole cariche
              e l'anima assassina
              di verità, amore e umiltà.
              Non abbasserò la testa
              e sputerò in faccia
              alla fede che impedendomi di vedere
              ciò che vorrei ascoltare
              spedisce gentilmente
              la mia dannata irrazionalità
              giù dalla finestra aperta
              dove giù
              ad aspettarmi spettri
              e fiamme color cielo
              sperano disperati
              in un mio suadente
              e meraviglioso schianto.

              Non mi basterà svegliarmi
              al mattino con il dolce
              odor di caffè padrone del mio giorno,
              vorrò di più.

              Volerò ai confini dell'impossibile
              tra le rose bianche
              vergini come la seta che si
              specchia nei diamanti
              macchiati dal sangue
              mio ingenuo, sbadato,
              venduto al sesso
              per una briciola di consapevolezza,
              la consapevolezza
              della propria forza
              sconosciuta dalla notte
              assopita sola,
              con l'accanito suo amore
              dormiente anch'essi
              nei meambri oscuri
              della luna rinascente.
              Composta martedì 15 febbraio 2011
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                Scritta da: Antonio Prencipe

                Farà male all'anima tua, all'anima mia

                Prima o poi anche la notte
                scriverà poesie nell'ulular del vento,
                ama la vita in silenzio
                nelle ombre di un suicidio che farà male
                all'anima tua, all'anima mia,
                il cielo sanguina grandine e finte speranze,
                amore e nuvole contorte fingono in
                un altro tuo Addio che farà male,
                che spingerà la morte a casa tua.
                Aprirai la porta e lei per mano
                t'accompagnerà nei confini oppressi
                del paradiso represso morto con te.
                Parlerai con me in un sogno pescato
                dal tempo amaro e senza rispetto
                verso i miei occhi stanchi di piangere
                per te amore mio.
                Sangue e grandine dentro di me,
                rivoglio la vita tua, rivoglio i baci tuoi
                te ne sei andata via dalla vita mia,
                nel cesso hai gettato via tutta la storia
                mia, tua, ed ora in un tubo di scarico
                navigo vomitando nell'orizzonte quell'emozione
                provata solamente per te.
                Lui ha cercato di domarmi, lui è morto con te
                in una strada disordinata senza senso,
                disarmata dal miracoloso e noioso destino
                che prima o poi appare portandosi via
                tutte quelle parole, quei gesti d'amore
                detti e custoditi nel profondo di un cuore
                che ancora oggi ha paura di respirare
                perché sa che nell'aria la morte appare
                portandosi via anche il più piccolo
                raggio di luna piena sospeso
                in una collina con tanti diamanti
                e pochi granelli di sabbia distrutti
                dall'ombra divina della morte
                bastarda padrona sconosciuta
                dalla sorte grandissima puttana.
                Composta sabato 19 febbraio 2011
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                  Scritta da: Antonio Prencipe

                  Abbracciami ancora

                  Consola il freddo vivente
                  sulla ripa di un'anima assente.
                  Sei tutto per me.
                  Raccontami quella poesia
                  che è la vita tua.
                  Il sole moriva
                  e con il tuo amore
                  donato al mio cuore
                  risorse l'orizzonte.
                  Ricordo che...
                  Tu eri lì.
                  Lì tra le mie lacrime
                  vestite da pioggia e i rovi
                  dispersi nella cenere.
                  Ricordo che...
                  Nei momenti tristi
                  tu eri con me.
                  Nelle guerre aperte
                  con il cuore in basso
                  e le pistole cariche
                  tu eri con me.
                  Tra le mie mani polvere.
                  Passano gli anni
                  e nella consapevolezza
                  di un tuo abbandono inaspettato
                  le lacrime dai miei
                  occhi grandi,
                  marroni uguali ai tuoi
                  scendono intrepide
                  marchiando il cielo
                  aperto...
                  Dalle stelle sorelle tue.
                  Forte, severa e bella sei.
                  Come la luna
                  che si specchia nell'aurora
                  anche il mio amore si specchia
                  nelle tue parole,
                  i tuoi cazziatoni, i tuo baci
                  e i tuoi consigli
                  che mi hanno insegnato a vivere.
                  Rimani qui con me Nonna...
                  Non tagliarmi la strada
                  e coprimi ancora
                  con la coperta sacra
                  che è la vita tua.
                  Composta sabato 30 aprile 2011
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                    Scritta da: Antonio Prencipe

                    Dio non c'è e lo ringrazio

                    Dio non c'è e lo ringrazio.
                    Se fosse sua la mano che muove
                    i proiettili,
                    il sordo odio che muove
                    le guerre,
                    la sua vanagloria vestita
                    di seta che guida l'odio
                    verso le minoranze.
                    Ho cambiato vene,
                    ed ero così solo.
                    La vita non è dei poeti,
                    di quelli senza Dio come il mio cuore,
                    degli artisti,
                    dei pazzi con l'anima annegata
                    negli occhi di chi ascolta e non osserva,
                    dal cuore consumato.
                    La vita appartiene ai mediocri,
                    ai credenti,
                    ai poveri Cristi rimasti sulla croce
                    a cercare dentro le spine un senso
                    da dare alla propria ridente solitudine,
                    a quelli che aspettano le carezze dei preti
                    sul letto di morte.
                    E si ritrovano in quattro pezzi di legno
                    con le dita distorte,
                    vermi e muschio nelle corde vocali
                    a divorare il respiro.
                    Se ci fosse un Dio le lacrime
                    avrebbero lo stesso odore del vino.
                    Se Dio esistesse quelli come me
                    non passerebbero il resto
                    della propria vita fingendosi vivi.
                    Dio non c'è e lo ringrazio.
                    Dio non c'è
                    ed io capace di dimenticare
                    ho cambiato sangue per non morire
                    cucendo alla mia anima un po' di notte.
                    Composta mercoledì 5 aprile 2017
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