Le migliori poesie inserite da Barbara Brussa

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Scritta da: Barbara Brussa

Cavaliere Mascherato

Ti aggiravi furtivo,
tra i vicoli del mio cuore.
Pronto a rubarmi l'anima,
alla prima mia distrazione.

Un giorno - per caso - ti trovai,
nascosto nel mio intimo giardino.

Avevi lo sguardo irriverente,
di chi cammina controcorrente;
il sorriso sornione,
di chi nega ogni spiegazione;
la risata incoerente,
poiché l'allegria era solo apparente.

La tua luce, resa opaca
dalla sabbia del deserto,
filtrava appena
attraverso quella maschera.

La tua bocca succosa custodiva
segreti inconfessabili.
Due occhi verdi, infiniti,
celavano ombre scure.
Subito le vidi.
E subito avrei voluto
cancellarle con i baci miei.

Giorno dopo giorno, sera dopo sera,
le tue orme sul mio giardino
divennero sempre più profonde.
Piantasti rose nel mio cuore
e stelle nel mio cielo.
Il mio sogno divenne favola.

Spiccai un salto nel buio
per raggiungere quel sogno di sempre...
Lasciai scie di sofferenza alle mie spalle
e tutto divenne più complicato.

Mi chinai a raccogliere
i cocci della mia vita,
per farne un pacchetto
da conservare,
in memoria di ciò che fui.
Cominciai ad inventare
la nuova me stessa
per donarla a te, pura,
priva delle schegge
d'un passato infelice.

Cavaliere Mascherato...
aprii tutte le porte del tuo cuore
senza avere la chiave
e senza far rumore vi deposi
il mio cuore e tutto il mio amore.
Cuore del mio cuore...

Un "ti amo" sbocciato su labbra cucite.
Una rosa fiorita su un cuore ribelle.
Io, per raccogliere le tue rose,
fui costretta a passare
attraverso i rovi.
Mentre tu, fra i tormenti
di una vita randagia,
trovasti ristoro
nel mio quieto respiro.

Tu non sapevi che l'amore
non si può rubare:
si può solo donare...

Cavaliere Mascherato,
la tua mano non ha mai rubato!
Ora puoi togliere la maschera
e mostrare il volto che io già conosco.

Negli occhi miei vedi il riflesso
di magiche stelle, e alle mie spalle
una luna che ci guarda invidiosa.
Riprenditi la tua vita,
se davvero vuoi donarla a me!

Riprenditi la tua vita...
Lascia che il nostro destino capriccioso
scriva il lieto fine e torni finalmente
ad occuparsi di altro...
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    Scritta da: Barbara Brussa

    Straniera

    Ho abbracciato stelle,
    cadute
    da cieli di fantasia.
    E baciato sogni
    che credevo esclusivi.

    Mi son tuffata
    nell'infinito del mare,
    a carpirne i nascosti tesori.
    Fino a sbucciarmi l'anima,
    ho scalato montagne di roccia,
    per arrivare alla luna.

    Ora, nel pugno, stringo
    soltanto
    il prezzo che paga
    chi osa credere e cercare
    il "di più".

    In questa vita,
    capace di offrire null'altro
    che banali illusioni
    ed effimere magie,
    io mi sento straniera.

    Figlia di un cielo senza nome,
    che osserva i miei voli
    con occhi immortali,
    vago irrequieta
    in questi luoghi terreni,
    incapace di trovar pace.
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      Scritta da: Barbara Brussa

      Intricati grovigli

      Vorrei arrampicarmi come un folletto
      sulla cima del mondo, per poter respirare
      il profumo delle stelle.

      Nascosta dietro una nuvola,
      vorrei poter udire i loro bisbigli.
      Sentire cosa si dicono,

      mentre noi, piccoli umani
      relegati quaggiù, intrecciamo fili
      di rapporti sempre più aggrovigliati,
      senza mai riuscire a dipanare
      le matasse delle nostre passioni,
      né quelle dei pensieri.

      Mentre una stella ci guarda,
      dalla sua elevata postazione,
      non può fare a meno di ridere di noi...
      facendo vibrare la sua luce
      nel manto notturno.

      Incantati da quel luccichio,
      chiudiamo gli occhi sul nostro mondo,
      senza nemmeno renderci conto
      di quanto a volte siamo ridicoli...
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        Scritta da: Barbara Brussa

        Melodia delle Stelle Cadenti

        Su, vieni...
        dammi la mano!
        Saliamo questa scala,
        fatta di arcobaleno.
        Ci porterà dritti alla nostra dimora.
        Nuvola di cotone ci accoglie;
        coperta di cielo ci scalda;
        Quante volte mi hai fatto mangiare
        la luce della luna,
        affinché potessi vedere
        i tuoi occhi parlarmi?
        Ogni notte ci incontriamo lì.
        Lì, dove le parole
        farebbero troppo baccano.
        Lì, dove tu mi capisci
        e ti senti sereno.
        Lì, dove i tuoni amplificano
        i battiti dei nostri cuori.
        Lì, dove io so da dove proviene
        quella brezza leggera.
        Orchidea selvaggia...
        dalle tue labbra nasce una melodia:
        Melodia delle stelle cadenti.
        Non credo in tutto
        Non credo a tutto
        Ma credo in te...
        Aspettami ai piedi dell'arcobaleno
        e ti porterò lassù, ancora una volta.
        Aspettami! Non farò tardi...
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          Scritta da: Barbara Brussa

          Immersi nella luce di una candela

          La luce di una candela, nella stanza buia, crea arabescate immagini sui corpi nudi.

          Un alito di vento, ed esse iniziano una lenta danza sulla nostra pelle.
          Quasi volessero svegliarci dolcemente, senza rendersi conto che, seppur i corpi sono immobili, i nostri occhi sono aperti.

          Due occhi scuri che si perdono in due occhi chiari...
          in un lungo discorso. Senza inizio. Senza fine.
          E si dicono tutto ciò che le parole non potranno mai dire...

          Soli. Io e Te... immersi nella luce di una candela: unica testimone muta del nostro Amore.
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            Scritta da: Barbara Brussa

            Ossessione

            Lacrime di panico colano
            dalle scure mura
            della tua prigione

            Nuoti negli abissi dell'ignoto
            manca il respiro
            il sole non scalda la fredda pelle
            dell'incubo che t'avvolge

            Ostaggio di un'ossessione
            che tiene in pugno
            e schiaccia il tuo Essere

            Nella disperata solitudine
            sfugge la mano della speranza
            e quella del coraggio

            Trascini sguardi, a cercare
            stelle svanite
            Tremi

            nell'avvertire l'invisibile occhio
            che ti violenta l'anima
            e lame d'un "amore" morboso
            che straziano la serenità del tuo cielo

            Il tuo pianto muto
            scende lento nel cuore...

            dissetando l'urlo, che
            risalendo dal profondo
            infine ti renderà
            la tua perduta libertà.
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              Scritta da: Barbara Brussa

              Pezzenti nell'anima

              Vivete di apparenze, di falsi sensi del dovere
              come se questo giustificasse ogni vostro volere
              Schermate la realtà, dietro una facciata dorata
              che cela allo sguardo distratto la vostra vita deteriorata.

              Ma poi, basta un colpo di vento
              a far sbattere le finestre di quel mondo fasullo
              e tutto finisce in un grande crollo
              Frantumi di dorata ipocrisia, ora palesano alla vista
              tutto lo squallore celato con frenesia

              Splenderà nel sole di terre lontane, la realtà liberata
              come fosse acqua che sgorga dalle fontane
              Un peso immane spiegherà le sue ali
              e volerà nell'orizzonte che divide i due mondi
              Questione di pochi secondi...

              Il vento, ora, ha smesso di soffiare
              Dignitosamente vi gira le spalle, vi lascia
              a raccogliere miserie nelle vostre stalle
              Quelle che considerate vittorie, sono solo false traiettorie

              Raccoglierete il sorriso amaro
              di un vento lontano che voleva essere un faro
              L'unica cosa che vi resta, tra le macerie di una vita
              dal cuore di cartapesta, vissuta nell'ipocrisia
              senza nemmeno troppa fantasia

              A voi, che vivete di apparenze
              auguro di riuscire a comprendere
              in un tempo non troppo lontano
              cosa sia la Dignità di un essere umano

              Senza Dignità e Rispetto
              (per voi stessi, e per gli altri)
              siete davvero poco attraenti: siete pezzenti

              Pezzenti nell'anima...
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                Scritta da: Barbara Brussa

                La voce dell'Amore

                Nel profondo ti ho sepolto,
                senza più darti ascolto.

                Ti sento gridare e scalpitare
                Sei ancora vivo, eh?
                Non vuoi mollare...

                Che sciocco!
                Volevo solo salvarti,
                evitarti altri infarti.
                Era un modo per custodirti al sicuro,
                moriresti, con un'altra dose
                di quel cianuro!
                Appena il pericolo fosse passato,
                io ti avrei liberato.

                Invece, tu hai rotto le catene,
                sei evaso dalla mia prigione,
                e guardandomi negli occhi
                mi dici:

                "Tu non mi blocchi!
                Se mi chiudi la bocca,
                sei tu la sciocca!

                Io sono Amore,
                tu non puoi capire, né sapere
                quale scopo ha il mio volere.

                Mi hanno ferito, tramortito,
                e il tuo pensiero è inviperito.
                Stai tranquilla, io so dove espandere
                le mie radici...

                Ora, è ovvio, mi maledici
                ma in un giorno, forse anche lontano,
                ti prometto che dirai ancora Ti Amo..."
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                  Scritta da: Barbara Brussa

                  Sulla Porta del Paradiso

                  Seduta, a gambe incrociate, chiudo gli occhi e sento...

                  Sento dentro, tutto ciò che non riesco più a sentire fuori.

                  Ho pianto lacrime amare, sulla porta del Paradiso,
                  dove milioni di anime, prima di me,
                  hanno bussato, elemosinando un miracolo
                  che solo a pochi eletti è stato concesso.

                  Chiedevo dei pennelli, per dipingere la tua mente
                  di onestà, saggezza, coraggio e buon senso.
                  In cambio, ti avrei dato tutta me stessa,
                  e il mio sorriso, da stamparti nell'anima...

                  Nessuno è venuto ad aprirmi,
                  e nel silenzio imbarazzato delle stelle,
                  chiunque avrebbe potuto udire il fruscio
                  della mia anima, volare tra i miei pensieri.

                  Se apri gli occhi, puoi vedere
                  che qualcosa di sbagliato c'è.
                  I tamburi del cuore battono fuori tempo,
                  i silenzi sono stonati...

                  Vuoi ascoltare i pensieri miei?
                  Li ho impacchettati, ed ora
                  stanno tutti dentro le mie tasche.
                  Non è difficile prenderli,
                  basterebbe allungare una mano...

                  Segreti rubati dal profondo,
                  valigie di ricordi, da riporre
                  sullo scaffale più alto dell'armadio,
                  finché un nuovo viaggio avrà inizio.
                  Non sento nemmeno più
                  il rumore fastidioso delle mie lacrime sfinite.
                  È tempo di alzarsi.

                  Camminerò lontano,
                  assaggiando il gusto del dolore.
                  Perché vidi la fine, prima dell'inizio,
                  ma tu mi chiedesti di non aprire gli occhi,
                  mi chiedesti di non vedere con gli occhi miei...

                  Ed io lo feci, per essere parte di quell'onda,
                  che non riesco più a fermare.
                  Cadono le ombre...
                  non posso, e non voglio, più nascondermi.

                  Anche il diavolo piangerà,
                  sarò la memoria di qualcosa
                  che è riuscito soltanto ad annusare...

                  Non chiedo alla vita la forza di sognare,
                  ma chiedo ai sogni la forza di vivere la vita...
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                    Scritta da: Barbara Brussa

                    Avrei

                    Avrei piantato semi di felicità
                    nei solchi della tua vita

                    Avrei cullato il tuo cuore
                    fra le braccia del mio

                    Sulle piantagioni infinite dell'anima
                    avrei coltivato l'Amore
                    Ti avrei fatto assaggiare
                    ogni suo succoso frutto

                    Avrei estirpato i tormenti
                    dal tuo giardino segreto

                    Ogni sera, avrei acceso
                    una ad una
                    tutte le stelle del nostro cielo
                    per illuminare la passione
                    dei nostri corpi

                    e al mattino
                    con un raggio di sole
                    avrei dipinto di luce
                    il tuo cuore

                    Avrei potuto, avrei fatto
                    Avrei...

                    Se con un solo gesto
                    tu non avessi calpestato i germogli
                    spento ogni luce
                    distrutto i nostri sogni
                    oscurato le nostre vite

                    Un solo gesto
                    e non esiste più
                    quel "Noi"
                    che tanto ci aveva fatto sognare...
                    Composta sabato 25 aprile 2009
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