Poesie inserite da GIUSEPPE BARTOLOMEO

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Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
C'è silenzio nell'aria di questi giorni.
Si respira ansia guardando giovani studenti
mentre i bambini liberi di ore scolastiche
sono contenti tuffandosi e giocando
correndo dietro un pallone
mentre le bambine sono bambole umane
vestite d'innocenza.

Sono giorni di un luglio afoso:
i giovani studenti sognano nuovi orizzonti
se gli esami saranno come un bacio d'amore
per poter abbracciare il loro futuro
con vera passione.

Quanti libri letti e divorati
quanti schemi in testa.
Quanti personaggi della storia
sono stati ospitati per ore
fissati nella memoria
insieme a teoremi, numeri, popoli,
motori, fisica, chimica
e altre cose buone.

Si accenderà una luce nuova negli occhi
di giovani e ragazze studiose
per aprire le loro porte alla vita
come adulti maturi
per abbellire la terra
con il loro sorriso.
Composta venerdì 30 novembre 2018
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    Su un cammino di ghiaia e ciottoli di fiume
    ho salutato la prima domenica di luglio
    insieme alla mia cagna malamute
    sempre pronta a correre
    dietro cicogne mattutine
    o coniglietti salterini
    godendosi lo spuntare
    dei nuovi sorrisi del giorno.

    Il cielo con nuvole a pecorelle ci copre
    come un velo di sposa sorridente
    in attesa del grande avvenimento:
    sposo e sposa mano nella mano
    sono cielo e terra
    in attesa della luce del sole
    sacerdote che ogni giorno
    benedice il bacio della vita
    tra aurora e tramonto.

    Vedo l'ultima ombra della notte che sbircia
    il nuovo matrimonio di luce
    dietro tronchi di pioppi alti e frondosi
    mentre i colori rossastri
    si tuffano nella dolce acqua del fiume
    che scorre silenzioso
    nascondendo le ombre
    nei dolci baci
    della notte e del giorno.
    Composta giovedì 30 novembre 2017
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      Una pioggerellina fina e delicata
      scende dal cielo biancastro
      alla fine del mese di giugno
      che ha aperto le calde porte
      dell'estate.

      L'ozono esce dalla terra e vola in alto:
      lo sento silenzioso innalzarsi
      profumando il volto del pomeriggio
      carico dei bassi voli di uccelli
      degli sguardi rivolti al cielo
      di bimbi che giocano
      raccogliendo le tenere gocce
      sul viso.

      La pioggerellina s'infiltra nei calici delle calle
      del mio verde piccolo giardino,
      sulle corolle delle margherite colorate
      poggiandosi sulle spine dei cactus
      come coralli trasparenti
      trattenendo in bilico
      i colori del cielo
      prima che le lacrime cadano
      sulla nostra terra.
      Composta venerdì 30 novembre 2018
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        Cadono petali di rose rosse
        sulle mani aperte del mattino
        mentre mia figlia si sveglia
        baciata dalla luce estiva
        penetrando lenta
        dietro una tendina
        di stoffa fina.

        I suoi occhi azzurri racchiudono
        le carezze della notte
        le voci senza eco dei sogni
        sorrisi che corrono nel silenzio
        baci lanciati con le mani
        della mamma che l'osserva.

        Da lontano sento uno sbadiglio
        trasformato in sillabe rotte
        B u o n g i o r n o p a p à.
        Il cane muove la sua coda
        mi guarda, salendo le scale.

        Entra nella sua stanza
        l'abbraccia, l'annusa
        salta sul letto.
        iniziano insieme il nuovo giorno:
        tutti contenti.
        Composta venerdì 30 novembre 2018
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          L'estate è arrivata carica di pioggia e di vento,
          di ore soffocanti con calore ardente.
          È l'anno che la terra ha bisogno di lavarsi
          dopo la siccità severa dell'anno precedente
          quando i fiumi erano letti senza sposa
          con ferite aperte al sole, lacrime di contadini
          cadute in solchi senza rose.

          È un'estate con tragedie umane e naturali:
          i fiumi in piena inondano paesi e campi arati
          distruggendo il cibo dell'anno
          le illusioni maturate con sudore
          famiglie intere passate a nuova vita
          ingoiate da acque da diluvio universale.
          Bambini rinchiusi in gallerie senza ossigeno
          senza cibo, né luce
          con la speranza di essere salvati
          da uomini di grande cuore
          vicini e lontani.

          Siamo esseri umani innamorati di avventure:
          scalare con passione le vette più alte
          per toccare il cielo con le mani.
          Scendere nelle viscere della terra
          per captare la quiete, il miracolo dei minerali
          scoprire il cuore caldo
          della terra in cui viviamo.
          Ci inabissiamo negli oceani in cerca di storia,
          di musei naturali, di animali mai visti,
          di navi ancestrali con tesori del passato
          con pagine di storia mai scritte né narrate.
          Composta giovedì 30 novembre 2017
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            Siamo esseri inquieti per natura,
            ma la vita si vive solo con il cuore
            con mente fredda e occhi aperti al sole.
            Incontrare un uomo sapiente e giusto
            è come incontrare la retta via
            che trasforma i nostri giorni vuoti
            trasportandoci su vette incontaminate
            dove il silenzio è pieno di messaggi.

            Ogni tanto lungo la nostra vita bisogna usare
            il setaccio con accuratezza
            per separare l'inutile accumulato
            nel cuore, negli occhi e nella mente.
            La patina dei giorni appanna la luce che nasce
            limpida e allegra in ogni aurora.

            Quando siamo giovani corriamo
            come ghepardi nella savana.
            Quando siamo maturi riposiamo
            all'ombra soli a meditare.
            Nella vecchiaia, se ci arriviamo,
            rileggiamo piano piano
            il diario inciso nelle tremule mani.
            Allora potremo ancora correggere
            l'ultimo capitolo
            prima di consegnare la bozza
            per la vera stampa
            del nostro libro della vita.
            Composta giovedì 30 novembre 2017
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              Il temporale si prepara lentamente lontano
              da dove si abbatterà con furore.
              Le nuvole da bianche diventano cenerine
              poi si vestono di lutto.
              Il vento le avvolge nel freddo e nel fuoco
              con lampi e tuoni da spavento.
              Tutti guardiamo in alto
              per vedere il volto e la rabbia
              di un cielo pieno di furore.

              D'improvviso si ode un grido di guerra:
              il cielo è squarciato da un fulmine
              la potente luce del tuono.
              È l'avviso che inizia la tempesta.
              Gli animali si sono intanati
              la gente si chiude in casa
              i poveri sotto i ponti
              o negli angoli dei portici.

              Cade rapida e con forza la pioggia d'estate
              con grandine che rompe frutta e raccolti.
              Il vento sradica alberi interi come fuscelli
              altri sono feriti perdendo le braccia
              e il bel vestito di foglie verdi.
              Le strade sono fiumi in piena
              travolgendo programmi e pensieri.

              Suonano sirene della polizia.
              I pompieri strillano per alleggerire
              paura, singhiozzi e vecchi brutti ricordi.
              La battaglia fra cielo e terra
              è durata un quarto d'ora
              ma le lacrime e i sospiri
              dureranno per ore ancora.
              Composta mercoledì 11 luglio 2018
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                Dopo ogni tempesta appare sempre il sole
                per alleggerire il peso delle nuvole
                e dell'acqua caduta per lavare non solo l'aria
                ma la dura terra che pestiamo e amiamo.

                Gli alberi caduti domani ci daranno fuoco
                in un camino di fiamme accese
                dove lasceremo timori e tremori
                per costruire un nuovo domani
                ricco di ricordi e povero di orrori.

                In questo nostro mondo grande e bello
                apprendiamo ad essere padroni e servi.
                La tormenta ci richiama alla vita
                e alla morte, al lavoro e ricostruzione
                passando dalla debolezza umana
                a essere artisti del domani.

                Camminiamo in piedi fra cielo e terra.
                Noi siamo le antenne vigilanti.
                I fulmini regalano luce e forza
                all'aria che respiriamo
                per continuare ad abbellire
                la culla dove viviamo.
                Composta giovedì 30 novembre 2017
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  Ho visto il mattino balbettare
                  sulla tenue luce del giorno
                  quando l'aurora si veste di colori
                  gli uccelli pizzicano la penombra
                  i bambini sorridono alla mamma
                  le finestre si aprono al giorno.

                  Ho ascoltato la voce del vento
                  penetrare lentamente nella stanza
                  dove sono nascosti i miei ricordi
                  insieme ai brevi sospiri dell'aurora
                  che sveglia dolcemente la mia donna.

                  Ascolto i primi passi del nuovo giorno
                  perdersi dietro le ombre della notte.
                  Sul balcone le verdi foglie del glicine
                  tremano al loro primo bacio d'amore
                  datole con tanta celestiale dolcezza
                  dai fulminanti teneri raggi di sole.
                  Composta giovedì 30 novembre 2017
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    Mentre compravamo il pane del giorno
                    abbiamo sentito narrare in minuti
                    come una signora d'improvviso
                    è morta d'infarto intestinale
                    arrivando tardi in ospedale.

                    Si trovava in vacanza in Alquezar
                    paesino aragonese stupendo e antico
                    con chiostro romanico e fortezza medievale
                    viuzze strette con sapore antico
                    leggende di donzelle narrate
                    con tanta nostalgia.

                    Anche in paesi belli e ricchi di storia
                    la morte è in agguato sulle torri.
                    Non avvisa quando ci porta via
                    perché ci vuole così come siamo
                    quando lei arriva.

                    Il pane comprato di mattina presto
                    oggi avrà un sapore di tristezza
                    ci darà forza per oggi meditare.

                    La vita è un regalo grandioso
                    che arriva con dolore e gioia
                    ma sparisce senza preavviso
                    accompagnata da lacrime
                    un pizzico di timore
                    e tanta nostalgia.
                    Composta giovedì 30 novembre 2017
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