Poesie inserite da piumarossa70

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Scritta da: piumarossa70

La signora nera

Pensavo di avere imparato, di poterla governare, gestire,
intrappolare in una bottiglia di vetro scuro...
e invece silenziosa
scivolando lentamente
è diventata prepotente, e si prende tutto ciò
che mi appartiene, guida i miei sogni e gestisce i miei
pensieri facendoli vorticare
impregnandomi lo stomaco di echi
sordi...
colora con i suoi pennelli di setole setose cancellando e imbrattando
i miei disegni, senza chiederne il permesso, così
con il suo profumo acre si fa sentire, lei...
l'assenza!
Composta giovedì 13 agosto 2009
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    Scritta da: piumarossa70

    Ciocche di... pensieri

    Che serata strana...
    che mi fa soffermare a pensare mentre
    tolgo ciocche fastidiose dalla fronte,
    capelli lucidi e sciolti: sciolti come i pensieri che vorrei,
    lucidi per togliere questa nebbia che sale
    nelle mie convinzioni, o pseudo convinzioni.
    Credere, ascoltare il dubbio come un serpente a due
    teste
    o
    ascoltare una distesa d'erba a riposo?
    Male, oh si, come so fingere di nasconderlo,
    come è facile sorridere ridere, cammuffare le
    ciglia bagnate con gesti di dita veloci o semplicemente
    capelli negli occhi e ridere ancora
    e combattere con la paura di una nuova e
    antica delusione che mi schiaccerebbe, si
    questa volta mi schiaccerebbe, la consapevolezza
    in questo mi disidrata
    un'altra ciocca che prende vita, che sposto nervosa,
    un pensiero che porto lontano, una domanda che fugge
    per non ascoltare l'eco di una risposta.
    Risposta che potrebbe rimbalzare contro un muro
    bianco,
    e portarmi semplicemente il nulla.
    Composta giovedì 13 agosto 2009
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      Scritta da: piumarossa70

      Kimimila sicun (Spirito di farfalla)

      Lo spirito di una farfalla, lo sto cercando con la mente con il credo
      nella sua essenza.
      Leggerezza per confondere i pensieri cupi, pesanti di oggi che mi
      affievoliscono le braccia vuote... vuote, vuoto che ho imparato a
      conoscere e a non confondere, così come una lezione pesante
      da imparare in ogni sua sfumatura, sfumatura languida,
      elegantemente languida nel suo cappuccio di velluto scuro.
      Leggerezza intrinseca in ali sbattute come fiori impazziti... ti vorrei
      sentire danzare e vorrei luci di colori a raggi,
      ma ascolto solo il rumore sordo, tonfo di un sasso
      lanciato in un fiume che attraversato
      intravede sentieri di voli leggeri.
      Composta martedì 28 luglio 2009
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        Scritta da: piumarossa70

        Anime in vetro

        E mi ricordo biglie colorate,
        passate tra i raggi del sole per credere in una magia,
        e le ricordo si magiche e preziose da tenere in una piccola
        scatola a tener compagnia ai pezzetti di tesoro
        trovati per strada.
        Biglie come segreti importanti, da fare rotolare nelle mani,
        da far correre sulla terra con cura, per non farle
        scheggiare per non fare rubare alla polvere quel lucido
        che mi permetteva di sognare.
        Che belle che erano, con la loro anima intrecciata di
        colori...
        che bello mostrarle appena appena agli amici, con la
        gelosia di bambina e con la paura che qualcuno potesse
        portarmi via il mio angolo di sogno...
        e poi "tieni te la regalo", così forse ingenuamente per
        regalare un pezzetto dei miei colori, e in cambio un'altra
        biglia con anima diversa, da fare mia da cambiare
        sfumatura alla mia fantasia.
        Composta giovedì 16 luglio 2009
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          Scritta da: piumarossa70

          rosse ciliegie

          E mangio ciliegie in questo momento,
          così rosse, quel rosso che mi infuoca, ciliegie per portarmi un
          pizzico di ricordi quando da bimba le andavo a rubare e quando
          allungavo il gusto e le mani per quelle più in alto, irraggiugibili
          se non per gli uccelli... e io oggi mi sento così, con le mani limitate,
          con il gusto che si accontenta distogliendo il magico dolce che vorrei
          masticare.
          Una ciliegia in bocca e una tra le mani, lucida bellissima, mentre
          scrivo lettere azzurre limitate... limitate che stanno e non possono
          esplodere.
          E mangio ciliegie e tra le dita mi accorgo
          che manca il gusto del sole.
          Composta lunedì 15 giugno 2009
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            Scritta da: piumarossa70

            La voglio

            Io che guardo da anni nelle vite di altri,
            che cerco di percepire il percorso migliore o più affine
            negli occhi o nel sentire,
            io che forse non ho mai chiesto niente ma che
            inconsapevole cercavo il tutto
            senza sapere cosa fosse, senza una strada che fosse
            alberata, senza una luce che non fosse immaginaria e
            senza che quella reale non si affievolisse dopo un
            arrampicarsi di umido muro, e io con mille persone dalle
            cento domande, punti interrogativi esigenti senza
            espressioni senza permettere un respiro diverso, io forse
            sola o forse accompagnata da piume antiche a volte
            evanescenti a volte rumorose, io tra i miei sorrisi dedicati e
            tra il ridere cercato e voluto per forza, io... che nemmeno
            uno specchio lucido sapeva riportare la fedele immagine, e
            sempre io, quella di fiori e api quella che ama la pioggia e
            che nasconde e tiene stretto
            il mare e un falco e l'uomo che ama,
            quella che ha combattuto con se stessa e che sfinita ha
            finalmente chiesto e voluto la vita,
            la mia!
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              Scritta da: piumarossa70

              Io...

              E vorrei essere diversa e vorrei essere come sono,
              e vorrei le ali e vorrei riposare le mie,
              e vorrei andare lontano e vorrei trasformare il posto
              in cui vivo,
              e vorrei sapere urlare e vorrei imparare ad amare il
              mio silenzio,
              e vorrei non vedere e vorrei una vista buona,
              e vorrei non aver paura e vorrei parlare con le mie
              paure,
              e vorrei cambiare il mio nome e vorrei tenermelo stretto,
              e vorrei darti tutta me stessa e vorrei imparare ad
              esserne capace.
              Composta martedì 2 giugno 2009
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                Scritta da: piumarossa70

                Sentiero di cipria

                Oggi ho costruito una tana,
                una tana in me stessa,
                l'ho costruita con fili d'erba e piccoli fiori azzurri e un
                pizzico di fragole...
                l'ho arredata di niente l'ho profumata di corteccia di
                pioppo e di ghiaia sottile,
                ho appeso pensieri da elaborare e pensieri di un tempo
                solo per osservare il potere delle ore...
                all'entrata una piuma, una piuma grande che dondola
                per ogni gioco del vento...
                vicino un sentiero dove camminano formiche
                indaffarate, minuscole meno di un seme di sesamo,
                dove la terra come cipria setosa conosce le
                tue orme e solamente te lascia arrivare.
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                  Scritta da: piumarossa70

                  A Luisa, mia mamma.

                  Mamma... cosa vorrei darti...
                  forse un mondo nuovo dove potresti sorridere libera
                  priva di schemi e di divieti assurdi,
                  ma solo quelli conosci... e ti strapperei via dalla tua
                  errata e impostata consapevolezza e ti farei osservare
                  i laghi che forse ami, quelli con i voli di oche selvatiche e
                  con libellule esili...
                  e ti porterei a vedere davvero un
                  tramonto, così per mano per poi lasciarti li da sola, si
                  da sola a ripeterti fino a spaccare quel tuo credo fatto
                  di filo spinato per questa terra, fino a guardarti davvero
                  e a vedermi per la figlia che semplicemente sono, quella
                  che ami, la stessa che ti spaventa... e io, mamma, ti
                  prenderei in braccio come una bimba perché saresti
                  stanca sfinita, di aver rincorso per quasi tutta una vita i
                  sogni scritti e le illusioni dettate da bocche e menti
                  che rubano l'esistenza,
                  ti farei riposare, no no nel tuo letto,
                  in un letto nuovo, magari fatto di onde e di profumi di
                  fresie e vorrei osservare il tuo risveglio quello vero, e...
                  abbracciarti forte e delicata per non farti male... scarpe
                  morbide ai piedi appena nati accarezzati da un gatto, e
                  occhiali tenui per non
                  affaticarti troppo la vista dallo stupore e capelli bianchi
                  spettinati per lasciare passare il vento e le orecchie
                  libere per sentirti finalmente il tuo nome!
                  Tua figlia... quella selvatica.
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