Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

La politica

Ner modo de pensà c'è un gran divario:
mì padre è democratico cristiano,
e, siccome è impiegato ar Vaticano,
tutte le sere recita er rosario;

de tre fratelli, Giggi ch'er più anziano
è socialista rivoluzzionario;
io invece sò monarchico, ar contrario
de Ludovico ch'è repubbricano.

Prima de cena liticamo spesso
pè via de 'sti principî benedetti:
chi vò qua, chi vò là... Pare un congresso!

Famo l'ira de Dio! Ma appena mamma
ce dice che sò cotti li spaghetti
semo tutti d'accordo ner programma.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Non t'amo più

    Non t'amo più... È un finale banale.
    Banale come la vita, banale come la morte.
    Spezzerò la corda di questa crudele romanza,
    farò a pezzi la chitarra: ancora la commedia perché recitare!
    Al cucciolo soltanto, a questo mostriciattolo peloso, non è dato capire
    perché ti dai tanta pena e perché io faccio altrettanto.
    Lo lascio entrare da me, e raschia la tua porta,
    lo lasci passare tu, e raschia la mia porta,

    C'è da impazzire, con questo dimenio continuo...
    O cane sentimentalone, non sei che un giovanotto...
    Ma io non cederò al sentimentalismo.
    Prolungar la fine equivale a continuare una tortura.

    Il sentimentalismo non è una debolezza, ma un crimine
    quando di nuovo ti impietosisci, di nuovo prometti
    e provi, con sforzo, a mettere in scena un dramma
    dal titolo Ottuso "Un amore salvato".

    È fin dall'inizio che bisogna difendere l'amore
    dai "mai" ardenti e dagli ingenui "per sempre! ".
    E i treni ci gridavano: "Non si deve promettere! ".
    E i fili fischiavano "Non si deve promettere! ".

    I rami che s'incrinavano e il cielo annerito dal fumo
    ci avvertivano, ignoranti presuntuosi,
    che è ignoranza l'ottimismo totale,
    che per la speranza c'è più posto senza grandi speranze.

    È meno crudele agire con sensatezza e giudiziosamente soppesare gli anelli
    prima di infilarseli, secondo il principio dei penitenti incatenati.
    È meglio non promettere il cielo e dare almeno la terra,
    non impegnarsi fino alla morte, ma offrire almeno l'amore d'un momento.

    È meno crudele non ripetere "ti amo", quando tu ami.
    È terribile dopo, da quelle stesse labbra
    sentire un suono vuoto, la menzogna, la beffa, la volgarità
    quando il mondo falsamente pieno, apparirà falsamente vuoto.

    Non bisogna promettere... L'amore è inattuabile.
    Perché condurre all'inganno, come a nozze?
    La visione è bella finché non svanisce.
    È meno crudele non amare, quando dopo viene la fine.

    Guaisce come impazzito il nostro povero cane,
    raspando con la zampa ora la mia, ora la tua porta.
    Non ti chiedo perdono per non amarti più. Perdonami d'averti amato.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      Non sono nulla, non posso nulla,
      non perseguo nulla.
      Illuso, porto il mio essere con me.
      Non so di comprendere,
      né so se devo essere,
      niente essendo, ciò che sarò.
      A parte ciò, che è niente, un vacuo vento
      del sud, sotto il vasto azzurro cielo
      mi desta, rabbrividendo nel verde.
      Aver ragione, vincere, possedere l'amore
      marcisce sul morto tronco dell'illusione.
      Sognare è niente e non sapere è vano.
      Dormi nell'ombra, incerto cuore.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        La Vita

        La vita è fatta di alti e bassi.
        Di gioia e di dolore.
        È fatta di sorrisi e di pianti.
        La vita è fatta di sogni realizzati e non.
        La vita è fatta di riuscite e di sconfitte.
        La vita è una sfida continua.
        Di soddisfazioni e insoddisfazioni
        La vita è fatta di ricordi e qualche rimpianto.
        La vita è fatta di misteri di scoperte fatte e non fatte.
        La vita è fatta di amore e di odio,
        di guerra di pace.
        La vita è "Vita" ed esserci è
        fantastico.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Non era notte, non era giorno

          Non era giorno,
          non era notte,
          erano "attimi" dove
          l'infinito era
          pieno di sentimento,
          dove l'amore
          stava riempiendo il nulla.

          Era l'attimo
          d'incontro tra comete,
          tra vite gemelle, ma lontane,
          vicine ma staccate.

          Era un giorno
          senza minuti,
          senza cielo,
          senza un avvenire
          da sognare,
          senza un passato
          da ricordare.

          Era un "istante",
          che mai penserà
          che esista un prossimo.

          Era una nascita,
          era una vita
          di luce al cielo.

          Era il "momento",
          non un momento.

          Non era notte,
          non era giorno.

          Era un attimo
          che non si fermava,
          un attimo, che viveva
          più della sua vita d'istante.

          Non voleva morire.

          Non era notte,
          non era giorno,
          era l'attimo di
          un amore eterno.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Si spensero le stelle

            Fu notte fonda.
            Su di me
            le gocce di te.

            Si spensero
            le stelle nel cielo,
            sentii addosso il gelo.

            Mai notte fu più lunga
            L'anima gridò
            la bocca non parlò.

            Mi trasportasti
            nelle viscere dell'inferno
            strappandomi l'innocenza.

            Tu mano amica,
            uomo adulto, nemico
            mano traditrice.

            Gridai senza voce
            Senti lacerarmi il cuore
            Mi impedisti le parole.

            Quanti sogni spezzati
            Quanti principi trasformati.

            Quanti notti pieno di incubi
            sognando streghe e uomini neri.

            Gridai aiuto nessuno senti
            gridai mamma ma tutto tacque.

            Scesero lacrime,
            che nessuno asciugò.

            Il silenzio consumò il tempo,
            non il ricordo, non il dolore,
            non la vergogna, neppure il tormento.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              Io vivo con intensità
              sento dentro ogni momento
              fino infondo, con odio e amore
              verso le gioie e i dolori

              Quello che ho non mi basta mai
              Cerco le risposte che non ho
              dei tanti "perché", dei tanti" se",
              i" forse" e i "ma" non hanno più senso

              Oggi comprendo l'importanza
              di ogni gesto, di ogni parola.
              Di ciò che ho, di ciò che" potevo"
              e non mi arrendo non posso non voglio.

              Tutto ha un colore, un sapore diverso
              gli anni ne hanno dato un altro senso.
              È tutto magicamente stupendo
              o tragicamente deludente.

              Ma tutto ma proprio tutto
              tremendamente intrigante.
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