Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Gesù Bambino

Gesù Bambino, come dobbiamo essere
Se vogliamo vedere Dio Padre:
accordaci allora di rinascere

come puri infanti, nudi, senz'altro rifugio
che una stalla, e senz'altra compagnia
che un asino e un bue, umile coppia;

d'avere infinita ignoranza
e l'incommensurabile debolezza
per cui l'umile infanzia è benedetta;

di non agire senza che nonnulla ferisca
la nostra carne tuttavia innocente
ancora perfino d'una carezza,

senza che il nostro misero occhio non senta
dolorosamente perfino il chiarore
dell'alba impallidire appena,

della sera che cade, suprema luce,
senza provare altra voglia
che d'un lungo sonno tiepido e smorto…

Come puri infanti che l'aspra vita
destina – a quale meta tragica
o felice? – folla asservita

o libera truppa, a quale calvario?
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Arte Poetica

    La musica prima di tutto
    e dunque scegli il metro dispari
    più vago e più lieve,
    niente in lui di maestoso e greve.

    Occorre inoltre che tu scelga
    le parole con qualche imprecisione:
    nulla di più amato del canto ambiguo
    dove all'esatto si unisce l'incerto.

    Son gli occhi belli dietro alle velette,
    l'immenso dì che vibra a mezzogiorno,
    e per un cielo d'autunno intepidito
    l'azzurro opaco delle chiare stelle!

    Perché ancora bramiamo sfumature,
    sfumatura soltanto, non colore!
    Oh! lo sfumato soltanto accompagna
    il sogno al sogno e il corno al flauto!

    Fuggi più che puoi il Frizzo assassino,
    il crudele Motteggio e il Riso impuro
    che fanno lacrimare l'occhio dell'Azzurro,
    e tutto quest'aglio di bassa cucina!
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Viviamo in tempi infami

      Viviamo in tempi infami
      dove il matrimonio delle anime
      deve suggellare l'unione dei cuori;
      in quest'ora di orribili tempeste
      non è troppo aver coraggio in due
      per vivere sotto tali vincitori.

      Di fronte a quanto si osa
      dovremo innalzarci,
      sopra ogni cosa, coppia rapita
      nell'estasi austera del giusto,
      e proclamare con un gesto augusto
      il nostro amore fiero, come una sfida.

      Ma che bisogno c'è di dirtelo.
      Tu la bontà, tu il sorriso,
      non sei tu anche il consiglio,
      il buon consiglio leale e fiero,
      bambina ridente dal pensiero grave
      a cui tutto il mio cuore dice: Grazie!
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Vola, canzone, rapida

        Vola, canzone, rapida
        davanti a Lei e dille
        che, nel mio cuor fedele,
        gioioso ha fatto luce
        un raggio, dissipando,
        santo lume, le tenebre
        dell'amore: paura,
        diffidenza e incertezza.
        Ed ecco il grande giorno!
        Rimasta a lungo muta
        e pavida - la senti?
        - l'allegria ha cantato
        come una viva allodola
        nel cielo rischiarato.
        Vola, canzone ingenua,
        e sia la benvenuta
        senza rimpianti
        vani colei che infine torna.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Il clown

          Saltimbanco, addio! Buona sera, Pagliaccio! Indietro, Babbeo:
          Fate posto, buffoni antiquati, dalla burla impeccabile,
          Fate largo! Solenne, altero e discreto,
          ecco venire il migliore di tutti, l'agile clown.

          Più snello d'Arlecchino e più impavido di Achille
          è lui di certo, nella sua bianca armatura di raso:
          etereo e chiaro come uno specchio senza argento.
          I suoi occhi non vivono nella sua maschera d'argilla.

          Brillano azzurri fra il belletto e gli unguenti
          mentre, eleganti il busto e il capo si bilanciano
          sull'arco paradossale delle gambe.

          Poi sorride. Intorno il volgo stupido e sporco
          la canaglia puzzolente e santa dei Giambi
          applaude al sinistro istrione che l'odia.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Il mio sogno familiare

            Spesso mi viene in sogno bizzarra e penetrante
            Una donna mai vista, che amo e che mi ama,
            Che con lo stesso nome si chiama e non si chiama
            Diversa e uguale m'ama e sempre è confortante

            È per me confortante, e il mio cuore parlante
            Per lei soltanto, ahimé! Non è più cosa grama
            Per lei soltanto, in fronte del sudore la trama
            Lei soltanto rinfresca, con le lacrime piante.
            È' bruna, bionda o rossa? Non mi è dato sapere.
            Il suo nome? Ricordo che è dolce e dà piacere.
            Come nomi diletti che la vita ha esiliato.

            All'occhio delle statue è simile il suo sguardo,
            Ed ha la voce calma, lontana, grave, il fiato
            Delle voci più care spente senza riguardo.
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Lussurie

              Carne, o solo frutto addentato dei giardini di quaggiù
              frutto dolceamaro che impasta i denti di chi è solo
              degli affamati di solo amore, bocche o gole,
              e buon dessert dei forti, loro allegro desinare.

              Amore! Sola emozione di coloro cui l'orrore
              di vivere non commuove, Amore, che stritoli
              sotto le tue mole gli indugi di libertini e ritrose
              per il cibo dei dannati che scelgono i sabba,

              Amore, tu m'apparisti a volte come un buon pastore
              di cui sogna la filatrice seduta presso il focolare
              le sere d'inverno, al calore di un chiaro sarmento,

              ed è la Carne quella filatrice, e l'ora è giunta
              che il sogno avvolgerà la sognatrice – ora santa
              o no! che importa al vostro delirio, Amore e Carne?
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                Noi saremo

                Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi
                che certo guarderanno male la nostra gioia,

                talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero?
                Andremo allegri e lenti sulla strada modesta

                che la speranza addita, senza badare affatto
                che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero?

                Nell'amore isolati come in un bosco nero,
                i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza,

                saranno due usignoli che cantan nella sera.
                Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile,

                non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene
                accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio.

                Uniti dal più forte, dal più caro legame,
                e inoltre ricoperti di una dura corazza,
                sorrideremo a tutti senza paura alcuna.

                Noi ci preoccuperemo di quello che il destino
                per noi ha stabilito, cammineremo insieme
                la mano nella mano, con l'anima infantile
                di quelli che si amano in modo puro, vero?
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