Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Poesia d'amore

Nessuno sarà a casa
solo la sera. Il solo
giorno invernale nel vano trasparente
delle tende scostate.

Di palle di neve solo, umide, bianche
la rapida sfavillante traccia.
Soltanto tetti e neve e tranne
i tetti e la neve, nessuno.

E di nuovo ricamerà la brina,
e di nuovo mi prenderanno
la tristezza di un anno trascorso
e gli affanni di un altro inverno,

e di nuovo mi tormenteranno
per una colpa non ancora pagata,
e la finestra lungo la crociera
una fame di legno serrerà.

Ma per la tenda d'un tratto
scorrerà il brivido di un'irruzione .
Il silenzio coi passi misurando
tu entrerai, come il futuro.

Apparirai presso la porta,
vestita senza fronzoli, di qualcosa di bianco,
di qualcosa proprio di quei tessuti
di cui ricamano i fiocchi.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    In pena

    In pena per un cielo infranto
    per la pioggia che ci bagnerà
    vado pensando alla gioia grande
    che se vorremo ci prenderà.

    Tra dovere ed inquietudine
    esita quasta vita rude.
    (È una molto grande pena
    confessarlo, ora)

    Qui ogni cosa odora d'erba.
    Su tutto il cielo, in cielo, il volo delle rondini
    ci distrae, ci fa pensare...
    Io penso una speranza quieta.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Senza rancore

      Lacrime dalle palpebre, dolori dei dolenti,
      dolori che non contano e lacrime incolori.
      Non chiede nulla, lui, non è insensibile,
      triste nella prigione e triste quand'è libero.

      È un tempo tetro, è una notte nera
      da non mandare in giro neanche un cieco. I forti
      siedono, il potere è in pugno ai deboli,
      e in piedi è il re, vicino alla regina assisa.

      Sorrisi e sospiri, insulti imputridiscono
      nella bocca dei muti e negli occhi dei vili.
      Non toccare nulla! Qui brucia, là arde;
      codeste mani son per le tasche e le fronti.

      Un'ombra...
      Tutta la sciagura del mondo
      e il mio amore addosso
      come una bestia nuda.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        La curva dei tuoi occhi intorno al cuore

        La curva dei tuoi occhi intorno al cuore
        ruota un moto di danza e di dolcezza,
        aureola di tempo, arca notturna e sicura
        e se non so più quello che ho vissuto
        è perché non sempre i tuoi occhi mi hanno visto.

        Foglie di luce e spuma di rugiada
        canne del vento, risa profumate,
        ali che coprono il mondo di luce,
        navi cariche di cielo e di mare,
        caccia di suoni e fonti di colori,

        profumi schiusi da una cova di aurore
        sempre posata sulla paglia degli astri,
        come il giorno vive di innocenza,
        così il mondo vive dei tuoi occhi puri
        e tutto il mio sangue va in quegli sguardi.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Ti guardo e il sole cresce

          Ti guardo e il sole cresce
          Presto ricoprirà la nostra giornata
          Svegliati cuore e colori in mente
          Per dissipare le pene della notte

          Ti guardo tutto è spoglio
          Fuori le barche hanno poca acqua
          Bisogna dire tutto con poche parole
          Il mare è freddo senza amore

          È l'inizio del mondo
          Le onde culleranno il cielo
          E tu vieni cullata dalle tue lenzuola
          Tiri il sonno verso di te
          Svegliati che io segua le tue tracce
          Ho un corpo per attenderti per seguirti
          Dalle porte dell'alba alle porte dell'ombra
          Un corpo per passare la mia vita ad amarti

          Un corpo per sognare al di fuori del tuo son.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Verso sud

            Zenit
            Tutti quei rimpianti
            Quei giardini sconfinati
            Dove modula il rospo un tenero grido d'azzurro
            La cerva del silenzio sperduto rapida passa
            Un usignolo straziato dall'amore canta sul
            Tuo corpo giardino di rose che ho colto
            I nostri cuori pendono uniti dallo stesso melograno
            E i fiori di granato nei nostri sguardi schiusi
            Cadendo poco a poco hanno coperto il sentiero.
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              La ciocca ritrovata

              Lui ritrova nella memoria
              La ciocca di lei castana
              Non par vero ma ti ricordi
              Dei nostri due destini stanchi
              Di boulevard de la Chapelle
              Del bel Montmartre e di Auteuil
              Me lo ricordo mormora lei
              Il giorno che ho passato la tua soglia
              Vi cadde come un autunno
              La ciocca del mio ricordo
              E la sorte di noi che ti stupisce
              Si sposa al giorno che finisce.
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