Le migliori poesie inserite da Eclissi

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Scritta da: Eclissi

Sono una donna

Nessuno può immaginare
quel che dico quando me ne sto in silenzio
chi vedo quando chiudo gli occhi
come vengo sospinta quando vengo sospinta
cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
quando ho fame quando parto
quando cammino e quando mi perdo,
e nessuno sa
che per me andare è ritornare
e ritornare è indietreggiare,
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera,
e che quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
e io glielo lascio credere
e avvengo.
Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia libertà
fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi.
Ma io sono libera prima e dopo di loro,
con loro e senza di loro
sono libera nella vittoria e nella sconfitta.
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio
e il mio desiderio non riusciranno mai a domare.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
e io glielo lascio credere
e avvengo.
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    Scritta da: Eclissi

    Mare nero

    Una notte chiara, mentre gli altri dormivano, ho salito
    le scale fino al tetto della casa e sotto un cielo
    fitto di stelle ho scrutato il mare, la sua distesa,
    il moto delle sue creste spazzate dal vento, divenire
    come pezzi di trina gettati in aria. Sono rimasto nella lunga
    notte piena di sussurri, aspettando qualcosa, un segno, l'avvicinarsi
    di una luce lontana, e ho immaginato che tu venivi vicino,
    le onde scure dei tuoi capelli mescolarsi col mare,
    e l'oscurità è divenuta desiderio, e desiderio la luce che approssimava.
    La vicinanza, il calore momentaneo di te mentre rimanevo
    su quell'altezza solitaria guardando il lento gonfiarsi del mare
    rompersi sulla riva e in breve mutare in vetro e scomparire...
    Perché ho creduto che saresti venuta uscita dal nulla? Perché con tutto
    quello che il mondo offre saresti venuta solo perché io ero qui?
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      Scritta da: Eclissi

      Brutte abitudini

      Diceva che l'amore assomiglia al gioco
      E che lei perde sempre
      Diceva che era una brutta abitudine
      Che non si azzardava a curare.

      Diceva di temere la luce
      Nonostante avesse sacrificato molte notti
      Si accontentava della sua solitudine
      Non curava le amicizie
      Ma cadeva dalla sua nube
      Ogni volta che la pioggia la conduceva a terra.

      Diceva che la sua gioventù era invano
      Di essere dolce suo malgrado
      Ma poi si mostrava crudele
      Perché la tenerezza è come l'amore
      Una brutta abitudine
      Ed anche quel silenzio
      Di cui non potrà mai fare a meno.

      Diceva di essere una donna lassa
      Inadatta al sonno
      Ma dormiva per diventare un embrione
      E sprofondare negli abissi,
      Una donna esaurita
      Svuotata ogni giorno dai suoi vizi
      Ma che non voleva guarire.

      Diceva di essere una perdente di natura
      Perdente per meritare la vittoria
      Diceva infine che la vita è una brutta abitudine
      Dalla quale forse non guarirà
      Con un po' di determinazione
      E molto oblio.
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        Scritta da: Eclissi

        Albero azzurro

        Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine
        il silenzio diventa frutto
        e il sonno tempesta
        si socchiudono porte proibite
        e l'acque impara a soffrire.

        Quando la mia solitudine incontra i tuoi occhi
        il desiderio sale e si spande
        a volte marea insolente
        onda che corre senza fine
        nettare che cola goccia a goccia
        nettare piu ardente che un tormento
        inizio che non si compie mai.

        Quando i tuoi occhi e la mia solitudine si incontrano
        mi arrendo nuda come la pioggia
        e nuda come un seno sognato
        tenera come la vite che matura il sole
        molteplice mi arrendo
        finché nasca il albero del tuo amore
        Tanto alto e ribelle
        Tanto alto e tanto mio
        Freccia che ritorna all'arco
        Palma azzurra piantata nelle mie nuvole
        Cielo crescente che niente fermerà.
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          Scritta da: Eclissi

          Un'anima tu avevi

          Un'anima tu avevi
          cosi chiara ed aperta
          ch'io non potetti mai
          nella tua anima entrare.

          Andavo in cerca di aditi angusti,
          d'alti e difficili passaggi...
          Si andava alla tua anima
          per aperti cammini.

          Preparai un'alta scala
          - sognavo di alte mura
          che le fossero a guardia -,
          però l'anima tua
          era senza riparo
          di muri e di recinti.

          E ricercai la stretta porta
          della tua anima,
          ma non aveva accessi,
          così franca com'era,
          la tua anima.

          Dov'è che cominciava?
          Dov'è che aveva termine?
          E rimasi per sempre seduto
          sulle vaghe frontiere della tua anima.
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            Scritta da: Eclissi

            Sensazione

            I miei pensieri sono qualcosa che la mia anima teme.
            Fremo per la mia allegria.
            A volte mi sento invadere da
            una vaga, fredda, triste, implacabile
            quasi-concupiscente spiritualità.

            Mi fa tutt'uno con l'erba.
            La mia vita sottrae colore a tutti i fiori.
            La brezza che sembra restia a passare
            scrolla dalle mie ore rossi petali
            e il mio cuore arde senza pioggia.

            Poi Dio diventa un mio vizio
            e i divini sentimenti un abbraccio
            che annega i miei sensi nel suo vino
            e non lascia contorni nei miei modi
            di vedere Dio fiorire, crescere e splendere.

            I miei pensieri e sentimenti si confondono e formano
            una vaga e tiepida anima-unità.
            Come il mare che prevede una tempesta,
            un pigro dolore e un'inquietudine fanno di me
            il mormorio di un incalzante stormo.

            I miei inariditi pensieri si mescolano e occupano
            le loro interpresenze, e usurpano
            gli uni il posto degli altri. Non distinguo
            nulla in me tranne l'impossibile
            amalgama delle molte cose che sono.

            Sono un bevitore dei miei pensieri
            l'essenza dei miei sentimenti inonda la mia anima...
            La mia volontà vi si impregna.
            Poi la vita ferma un sogno e fa sfiorire
            la bellezza nel dolore dei miei versi.
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              Scritta da: Eclissi
              Il mio sguardo è nitido come un girasole.
              Ho l'abitudine di camminare per le strade
              guardando a destra e a sinistra
              e talvolta guardando dietro di me...
              E ciò che vedo a ogni momento
              è ciò che non avevo mai visto prima,
              e so accorgermene molto bene.
              So avere lo stupore essenziale
              che avrebbe un bambino se, nel nascere,
              si accorgesse che è nato davvero...
              Mi sento nascere a ogni momento
              per l'eterna novità del Mondo...

              Credo al mondo come a una margherita,
              perché lo vedo. Ma non penso ad esso,
              perché pensare è non capire...
              Il Mondo non si è fatto perché noi pensiamo a lui,
              (pensare è un'infermità degli occhi)
              ma per guardarlo ed essere in armonia con esso...

              Io non ho filosofia: ho sensi.
              Se parlo della Natura, non è perché sappia ciò che è,
              ma perché l'amo, e l'amo per questo
              perché chi ama non sa mai quello che ama,
              né sa perché ama, né cosa sia amare...

              Amare è l'eterna innocenza,
              e l'unica innocenza è non pensare...
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                Scritta da: Eclissi

                Non ho bisogno di tempo

                Non ho bisogno di tempo
                per sapere come sei:
                conoscersi è luce improvvisa.
                Chi ti potrà conoscere
                là dove taci, o nelle
                parole con cui taci?
                Chi ti cerchi nella vita
                che stai vivendo, non sa
                di te che allusioni,
                pretesti in cui ti nascondi.
                E seguirti all'indietro
                in ciò che hai fatto, prima,
                sommare azione a sorriso,
                anni a nomi, sarà
                come perderti. Io no.
                Ti ho conosciuto nella tempesta.
                Ti ho conosciuto, improvvisa,
                in quello squarcio brutale
                di tenebra e luce,
                dove si rivela il fondo
                che sfugge al giorno e alla notte.
                Ti ho visto, mi hai visto, ed ora,
                nuda ormai dell'equivoco,
                della storia, del passato,
                tu, amazzone sulla folgore,
                palpitante di recente
                ed inatteso arrivo,
                sei così anticamente mia,
                da tanto tempo ti conosco,
                che nel tuo amore chiudo gli occhi,
                e procedo senza errare,
                alla cieca, senza chiedere nulla
                a quella luce lenta e sicura
                con cui si riconoscono lettere
                e forme e si fanno i conti
                e si crede di vedere
                chi tu sia, o mia invisibile.
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                  Scritta da: Eclissi
                  Non ho camminato nei tuoi sogni,
                  né mi sono mostrato in mezzo alla folla,
                  non sono apparso nel cortile
                  dove pioveva o meglio cominciava
                  a piovere (questo verso
                  lo cancello e non lo sostituirò),
                  era allettante credere, come uno stupido,
                  che ti avrei incontrato presto,
                  eri tu che mi apparivi in sogno
                  (e mi prendeva una dolce tenerezza),
                  mi sistemavi i capelli sulle tempie.
                  Quell'autunno perfino le poesie
                  in parte mi riuscivano bene
                  (però mancava sempre un verso o una rima
                  per essere felice).
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