Le migliori poesie inserite da Eclissi

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Scritta da: Eclissi

I cieli sono uguali...

I cieli sono uguali.
Azzurri, grigi, neri,
si ripetono sopra
l'arancio o la pietra:
guardarli ci avvicina.
Annullano le stelle,
tanto sono lontane,
le distanze del mondo.
Se noi vogliamo unirci,
non guardare mai avanti:
tutto pieno di abissi,
di date e di leghe.
Abbandonati e galleggia
sopra il mare o sull'erba,
immobile, il viso al cielo.
Ti sentirai calare
lenta, verso l'alto,
nella vita dell'aria.
E ci incontreremo
oltre le differenze
invincibili, sabbie,
rocce, anni, ormai soli,
nuotatori celesti,
naufraghi dei cieli.
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    Scritta da: Eclissi

    Los cielos son iguales...

    Los cielos son iguales.
    Azules, grises, negros,
    se repiten encima
    del naranjo o la piedra:
    nos acerca mirarlos.
    Las estrellas suprimen,
    de lejanas que son,
    las distancias del mundo.
    Si queremos juntarnos,
    nunca mires delante:
    todo lleno de abismos,
    de fechas y de leguas.
    Déjate bien flotar
    sobre el mar o la hierba,
    inmóvil, cara al cielo.
    Te sentirás hundir
    despacio, hacia lo alto,
    en la vida del aire.
    Y nos encontraremos
    sobre las diferencias
    invencibles, arenas,
    rocas, años, ya solos,
    nadadores celestes,
    náufragos de los cielos.
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      Scritta da: Eclissi

      El viento y el alma

      Con tal vehemencia el viento
      viene del mar, que sus sones
      elementales contagian
      el silencio de la noche.

      Solo en tu cama le escuchas
      insistente en los cristales
      tocar, llorando y llamando
      como perdido sin nadie.

      Mas no es él quien en desvelo
      te tiene, sino otra fuerza
      de que tu cuerpo es hoy cárcel,
      fue viento libre, y recuerda.
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        Scritta da: Eclissi

        Amore in manicomio

        Un'estranea è venuta
        A spartire con me la mia stanza nella casa lunatica,
        Una ragazza folle come gli uccelli

        Che spranga la notte della porta col suo braccio di piuma.
        Stretta nel letto delirante
        Elude la casa a prova di cielo con nubi invadenti

        E la stanza da incubi elude col suo passeggiare
        Su e giù come i morti,
        O cavalca gli oceani immaginati delle corsie maschili.

        Venne invasata,
        Chi fa entrare dal muro rimbalzante l'ingannevole luce,
        Invasata dal cielo

        Dorme nel truogolo stretto e tuttavia cammina sulla polvere
        E a piacer suo vaneggia
        Sopra l'assistito del manicomio consumato dalle mie lacrime
        ambulanti.

        E rapito alla fine (cara fine) nelle sue braccia dalla luce
        Io posso senza venir meno
        Sopportare la prima visione che diede fuoco alle stelle.
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          Scritta da: Eclissi

          Suspensión (Sospensione)

          Fuera de mí, en el espacio, errante,
          la música doliente de un vals;              
          en mí, profundamente en mi ser,
          la música doliente de tu cuerpo;
          y en todo, viviendo el instante de todas las cosas,
          la música de la noche iluminada.
          El ritmo de tu cuerpo en mi cuerpo...
          El giro suave del vals lejano, indeciso...
          Mis ojos bebiendo tus ojos, tu rostro.
          Y el deseo de llorar que viene de todas las cosas.


          Fuori da me, nello spazio, errante,
          la musica dolente di un valzer;
          dentro me, profondamente nel mio essere,
          la musica dolente del tuo corpo;
          e in tutto, vivendo l'istante di tutte le cose,
          la musica della notte rischiarata.
          Il ritmo del tuo corpo nel mio corpo...
          Il dolce giro di valzer lontano, titubante...
          i miei occhi che bevono i tuoi occhi, il tuo viso.
          E il desiderio di piangere che giunge da tutte le cose.
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            Scritta da: Eclissi

            Il coperchio del mare

            Alla fine dell'estate chi è stato l'ultimo ad uscire dal mare?
            L'ultimo è tornato a casa senza chiudere il coperchio del mare
            E da allora per tutto questo tempo il mare è rimasto scoperchiato
            I ciliegi, le dalie, le creste di gallo
            I girasoli, le margherite e i papaveri
            Perché continuano a fiorire
            Ancora e ancora
            In questo mondo senza te?

            La terra è sommersa fino alle ginocchia dall'acqua del mare
            Le maree aumentano e influenzano la luna
            E visto che il mare è rimasto scoperchiato
            La luna si è gonfiata in un plenilunio fasullo
            Non guardare il viola all'esterno
            Dell'iride che circonda la luna: è un veleno!
            I melograni, le akebia, i fichi
            I mirtilli, le fragole di bosco e l'uva selvatica
            Perché continuano a maturare
            Ancora e ancora
            In questo mondo senza te?

            Le donne piangono e anche gli uomini piangono guarda!
            La tristezza gli arriva all'altezza dei pantaloni
            E visto che il mare è rimasto scoperchiato
            La notte si estende sempre più senza mai sovrapporsi
            Ormai è da giorni che siamo fermi a ieri
            Nessuno in città se n'è accorto
            Orione, Canopo, Perseo,
            Cassiopea e l'Orsa Maggiore
            Perché continuano ad apparire
            Ancora e ancora
            In questo mondo senza te?

            Di qui in avanti io
            Incontrerò ancora molte persone
            "Buongiorno" "Bel tempo, eh?" "Che pioggia fastidiosa!" "Stia bene!"
            In questo mondo senza te...

            Buongiorno Buonasera Scusi, che ore sono? Siete stati tutti bene dall'ultima volta che ci siamo visti? Permesso? Ti amo Ci vediamo dopo Ultimamente le giornate si sono accorciate, eh? Anche oggi c'è un'umidità terribile Bene o male, anche quest'anno sta per finire Dicano pure quello che vogliono, niente batte il mare d'estate Addio, non ci vedremo mai più! Pronto? Pronto? Le chiedo scusa per l'altro giorno Le chiedo perdono per l'altro giorno Le chiedo venia per l'altro giorno Le chiedo... Al momento siamo assenti Ad ogni modo, piove moltissimo...

            Alla fine dell'estate chi è stato l'ultimo ad uscire dal mare?
            L'ultimo è tornato a casa
            Senza chiudere il coperchio del mare
            E da allora per tutto questo tempo il mare è rimasto scoperchiato.
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              Scritta da: Eclissi
              Chiudo la porta.
              Resto in silenzio
              Tra il pavimento
              e il Dolore alato
              che copre ogni cosa
              Anelo a un altrove
              il mio corpo immobile
              smette d'esser mio
              Morsi dell'Invisibile
              aprono orizzonti oscuri
              spalancano squarci di cielo gelido
              che dormivano in me
              Cristalli di incertezze
              cadono dal soffitto.
              La mia schiena è fredda.
              Sentieri di sale attraversano il tempo
              ed il viso...
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                Scritta da: Eclissi
                Può esistere qualcosa prima della neve?
                Prima di quella purezza implacabile,
                implacabile come il messaggio di un mondo
                che non amiamo, ma cui apparteniamo
                e che si intuisce in quel suono
                tuttavia fratello del silenzio.
                Quali dita ti fanno cadere,
                polverizzato scheletro di petali?
                Cenere di un cielo antico
                che fa restare solo davanti al fuoco
                ascoltando i passi dell'amico che se ne andò,
                eco di parole che non ricordiamo,
                ma che ci fanno male, come se le stessimo pronunciando di nuovo.
                E può esistere qualcosa dopo la neve?
                Qualcosa dopo
                l'ultimo sguardo del cieco al pallore del sole,
                qualcosa dopo
                che il bimbo malato dimentica di guardare il nuovo mattino,
                o meglio ancora, dopo aver dormito come un convalescente
                con la testa sulla gonna
                di colei che a volte si ama.
                Chi sei, neve notturna,
                fugace, disciolta primavera che sopravvive sul ciliegio?
                O che importa chi sei?
                Per guardare la neve di notte bisogna chiudere gli occhi,
                non ricordare nulla, non chiedere nulla,
                scomparire, scivolare come lei nel visibile silenzio.
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