Scritto da: Silvana Stremiz
in Proverbi (Veneto)
Chi pusa el culo su l'ortìga, el sente che formìga.
Chi appoggia il sedere sull'ortica, sente che gli pizzica.
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Chi pusa el culo su l'ortìga, el sente che formìga.
Chi appoggia il sedere sull'ortica, sente che gli pizzica.
Ambo lavorar, terno seguitar, quaderna e cinquina lavorar dalla sera alla mattina.
Ambo lavorare, terno continuare, quaterna e cinquina lavorare dalla sera alla mattina.
Xe megio bèvar che portar piere.
È meglio bere che portare pietre.
Chi nasse mato no guarisse mai.
Chi nasce matto non guarisce mai.
Rati e frati, i xe i ultimi a morir de fame.
Topi e frati, sono gli ultimi a morire di fame.
Chi che 'l gà el manego in man, lo dòpera.
Chi ha il manico in mano, lo adopera.
A la sera ciochi, a la matina bisi.
Alla sera ubriachi, alla mattina storditi.
La morte non sparagna re di Francia né di Spagna.
La morte non risparmia re di Francia né di Spagna.
Dio te varda da un magnador che no beve.
Dio ti guardi da uno che mangia e non beve.
Fin che ghe xe pan in convento, frati no manca.
Fin che c'è pane in convento, i frati non mancano.