Farò la maestra
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...ingiallita e quei pacchi....
La mamma col suo gran pancione, dove teneva l'ennesimo fratellino, le sue caviglie gonfie e uno stuolo di bambini attorno andò alla porta e disse:
- "Avanti entrate pure, appoggiate qui, sul tavolo" - poi aggiunse solennemente - "è la Divina Provvidenza!"
Con il candore dei miei sei anni pensai che la Divina Provvidenza dovesse essere qualche cosa di molto bello, importante e buono poiché quando entrava in azione lei, tutti diventavano più allegri.
Io e i miei fratellini ci avvicinammo al pacco incuriositi e ansiosi di vedere... la Divina Provvidenza...
- "Non toccate" - disse la mamma - "Il pacco lo apro io"
Intanto osservavo la carta marrone, lo spago incrociato che teneva chiuso il pacco, la targhetta di colore blu con scritte parole misteriose che io, bambina di prima elementare a malapena riuscivo a leggere sillabando: par avion... Riconobbi, scritto con una calligrafia tremolante inclinata verso destra, il nome e cognome del mio papà e il nostro indirizzo.
Mi colpì molto la lettera "enne" che stava al posto di numero e rimasi lì incantata a guardarla: com'era bella quella "enne", meravigliosa... Era proprio come la poteva tracciare solo la Divina Provvidenza. Era una "enne" maiuscola alta, snella,... [segue »]
Composto sabato 12 aprile 2008
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