Farò la maestra
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...dei braccialetti e delle collane di vario tipo, iniziai a raggruppare i bottoni per forma, per colore, per dimensione, a formare delle file, a disporli sul tavolo a mò di cerchio e poi, sull'onda dell'entusiasmo a dar loro un nome e uno per uno. Giocavo immaginando come poteva essere la sua voce se fosse stato un bambino con il grembiulino nero e il fiocco azzurro anziché un bottone e lo facevo in base al colore o al materiale di cui era fatto. Infine cominciai a schierarli come si trattasse di una classe di bambini veri e io fossi la loro maestra. A quel punto fu per me naturale parlare con loro, raccontare loro fiabe, recitare filastrocche, cantare "Pierino esploratore", "La bandiera dei tre colori"... Durante l'ora di bella calligrafia introdussi nel mio programma con molto piacere la famosa "enne" maiuscola della zia Alice d'America! Con l'asticciola e il pennino intinto nell'inchiostro diedi ai miei alunni dimostrazione di come si faceva a tracciarla sul foglio; naturalmente loro ne rimasero entusiasti!
Poi inevitabilmente arrivava il momento di riporre i bottoni nel cofanetto, richiuderlo e occuparsi dei compiti, quelli veri...
Un pomeriggio la mamma non si sentì bene, arrivò la levatrice.
C'era la nonna ... [segue »]
Composto sabato 12 aprile 2008
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