Farò la maestra
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...prendersi o a nascondino...
Spesso dicevo ai miei scolari di essere coraggiosi, di salire la scala di legno facendo attenzione, di entrare nelle stanze anche se buie, di portar da mangiare agli animali, anche se nella stalla ci sono i conigli che saltano da tutte le parti e fanno un po' paura: - "i conigli sono buoni" - dicevo - "Anche le galline, mentre i cani se non li conosci non sai mai come la pensano, bisogna fare attenzione e così i gatti."
Questo insegnavo ai miei scolari e ripetevo a me stessa: da grande farò la maestra!
Tanto per non lasciar nulla in sospeso, devo aggiungere che ritengo di aver subito una grande ingiustizia quando la mia maestra vide il compito in cui scrissi la "enne" maiuscola come faceva la zia Alice d'America: quella "enne" a lei non piacque per niente e per punizione mi obbligò a riempire un'altra pagina del quaderno di bella scrittura di "enne" maiuscola regolamentare.
Il tempo passava e io diventavo grande; le giornate scorrevano serenamente fra scuola, catechismo, messe, vespri, funzioni religiose e l'azione cattolica, con miei coetanei e con i miei fratelli.
Frequentavo la quinta elementare; il mio maestro era severo, si chiamava Valentino,... [segue »]
Composto sabato 12 aprile 2008
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